Fantafavolagrafia

FANTAFAVOLAGRAFIA

una favola/gioco/laboratorio da creare in compagnia

dedicato ai bambini dai 5 ai 12 anni

di e con Gianni Micheli

* * *

Non esiste un modo per spiegare Fantafavolagrafia. Uno solo, almeno.

Fantafavolagrafia (dall'unione di "Fantasia" - fanta - "Favole" - favola - e "Scrittura" - grafia) è uno spettacolo teatrale, certo (non per niente se ne sta nella sezione Teatro). Richiede un palcoscenico, una platea e degli spettatori tra i 4 e i 44 gatti... voglio dire: anni... esatto. C'è anche un attore in scena, magari con un costumino nero e poco vistoso, è vero. Eppure assistere ad una messinscena di Fantafavolagrafia non è come assistere ad uno spettacolo teatrale. Perché?

La differenza, forse, sta proprio nel verbo: nell'assistere. E così posso dire d'aver trovato almeno un modo per parlarti di Fantafavolagrafia. Difatti, mentre in un teatro "classico", come te lo puoi immaginare, l'assistere vuol dire presenziare ad una e tante scene con occhi e orecchie ma senza prendervi parte, almeno direttamente, l'assistere, per Fantafavolagrafia, vuol dire "stare appresso a qualcuno per aiutarlo e soccorrerlo", così come recitano i dizionari. E quel qualcuno, nel caso di Fantafavolagrafia è non solo l'attore, ma il regista, il drammaturgo, lo scenografo, il musicista e, insomma, il teatro stesso nel suo essere straordinaria e irrefrenabile macchina narrativa (a metano... così inquina meno!). Mentre chi gli sta appresso, l'aiutante, è nientemeno che lo spettatore... insomma proprio tu! Divertente, vero?

Fantafavolagrafia, dunque, è un'idea più che uno spettacolo. Una scatola di favole, più che la favola di una scatola. Uno scoppiettare di invenzioni, più che una sola invenzione scoppiettante. L'idea e il gioco (perché Fantafavolagrafia è anche un gioco con carte, numeri e regole) di un inventore e di un narratore di storie, che sono io, per lasciare spazio illimitato d'azione alla fantasia, in particolar modo la tua, in una stanza-piazza-prato-palcoscenico che, per convenzione, chiamiamo "teatro", ma che potremmo ben chiamare "il libro delle idee allegre" o "l'isola delle fantasie nuvolose" o tutto quello che ci viene in mente.

Curioso? Non resta dunque che assistere ad una replica di Fantafavolagrafia che, per la natura delle favole narrate, soggette alla più audace improvvisazione, non sarà mai tale. Cosa voglio dire? Ma è semplice: che lo spettacolo di Fantafavolagrafia, realizzandosi nel momento stesso della sua rappresentazione, in virtù della magica, fantasiosa e immaginifica unione tra attore e spettatori sempre nuovi e sempre diversi, è, di fatto, irripetibile.

Ordunque... che aspetti a chiamarmi? Per rappresentare Fantafavolagrafia bastano pochi metri quadrati, purché ci siano dei piccoli spettatori (non che non si possa fare con degli spettatori di una certa età ma... come dire... in genere, gli adulti, sono capaci di tenere a freno la propria fantasia tanto che, alla fine dei conti, non c'è niente da raccontare). Il resto lo farà l'invenzione con un briciolo di gioco e di audace e fortunosa combinazione. E se ancora non ti fidi Fantafavolagrafia ha già avuto modo di trovare un pubblico attento e pieno di idee. Come ad esempio ad Anghiari dove Fantafavolagrafia ha debuttato in occasione della sesta rassegna de L'ora di Tuk e dove, per la prima volta, è stato cantato il Prologo di Fantafavolagrafia che puoi cantare anche da casa, senza neanche bisogno di fantafavolaspostarti da qualche altra parte. O come a Laterina, nella Riserva Naturale Valle dell'Inferno e Bandella, dove Fantafavolagrafia, che può vestire molti abiti, ha indossato quelli del Prof. Bandella, uno strampalato inventore di strumenti musicali artigianali e di fiori multicolore. Perché - tu pensa: tra poco me lo dimenticavo! - Fantafavolagrafia, su richiesta di chi organizza l'evento laboratoriale/giocoso/spettacolare, può anche investigare con la sua fantasia su soggetti specifici (come ad esempio il fuoco, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato o nientemeno che una replica fantastica del Campionato Mondiale di Calcio), e adattarsi alle uniche e irripetibili condizioni dei luoghi nei quali si rappresenta, inventando appositamente situazioni, personaggi e combinazioni, come è accaduto all'interno della riserva naturale della Bandella con l'invenzione del suo ben noto Professore.

È proprio tutto, non ti resta che cantare ed inventare favole con noi!

* * *

Anno 2005

Fantafavolagrafia inizia quasi sempre con un fantafavolaballetto eseguito facendo volteggiare una fantafavolagirandola. Il "volteggiamento" è lasciato alla fantasia del volteggiatore. Per la fantafavolagirandola ecco invece le semplici istruzioni per costruirne una utilizzando principalmente materiali da riciclo. Ciò non toglie che, per renderla maggiormente artistica o personalizzarla il più possibile, possa essere costruita con altri materiali. E se scopri dei modi inusuali per costruire una fantafavolagirandola scrivimi pure e sarò lieto di rendere pubbliche le tue invenzioni.

Occorrente: 1) il foglio di un quotidiano (già letto!); 2) il foglio colorato della pubblicità di un supermercato; 3) un paio di forbici; 4) dello scotch da pacchi o di carta; 5) un filo di spago o di altro materiale da riciclo (ad esempio il nastro colorato di un fiocco da regalo).

Realizzazione. Fai una palla con il foglio di giornale e fissala con un po' di scotch. Del foglio colorato fanne invece molte strisce, anche di lunghezze diverse. Attacca lo spago alla palla, facendo attenzione che sia ben fermo, altrimenti la fantafavolagirandola rischia di prenderti il volo mentre la fai volteggiare... magari catapultandosi fuori della finestra sopra i pomodori maturi del tuo vicino di casa che potrebbe non esserne lieto, anche se fantafavolagirandole siffatte sono leggere e non nuocciono se non alle mosche. Fai delle piccole strisce di scotch sulle quali attaccare gli estremi delle strisce di carta. Attacca quindi lo scotch alla palla di giornale cercando di posizionare le varie strisce non tutte per lo stesso verso. Vedrai: basterà attaccare tre o quattro strisce di scotch così composte che la fantafavolagirandola avrà già un suo volto. Resta poi alla tua pazienza e al tuo piacere rifornirla della giusta quantità di strisce e magari di un paio d'occhi, un naso e un bel sorriso (se la realizzi con la cartapesta).

Segue una versione senza scotch, di rapida realizzazione, per le occasioni in cui non hai a disposizione il cassetto della scrivania. Ricordati l'importanza di fare una palla con il foglio di giornale tenendo gli angoli all'interno, di modo che la palla si presenti ben avvolta. Fatta la palla adagia le strisce seguendo le linee di "sutura" del foglio di giornale e stringi palla e strisce con lo spago (o il nastrino), annodando bene, evitando così il rischio di perdere tutto nel volteggiamento. Dai retta a me: ne viene fuori anche un bel ragno da utilizzare a mo' di marionetta!

* * *

Se sei un naturalista e un amante delle pinete ti suggerisco infine di legare lo spago direttamente ad una pina, quindi, anziché strisce di carta, di utilizzare fili d'erba da attaccare alla pina nei modi più ingegnosi possibili (dipende da quello che hai in saccoccia: scotch... colla... un masticone biascicato...). La fantafavolagirandola risulterà più pesante, quindi più divertente, seguendo con grazia i tuoi desideri e le tue coreografie. Farà anche un bel rumore. Ti consiglio tuttavia, data la pesantezza, di volteggiare a debita distanza da occhi e teste altrui e, nel caso la pina contenga pinoli, di fare una buona semina!

Ed ora che hai una fantafavolagirandola falla volteggiare cantando la nostra canzone! E buon divertimento!