MARTE
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MARTE
Marte è il quarto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole; è visibile a occhio nudo ed è l'ultimo dei pianeti di tipo terrestre dopo Mercurio, Venere e la Terra (1,52 UA di distanza dal Sole). Chiamato pianeta rosso per via del suo colore caratteristico causato dalla grande quantità di ossido di ferro che lo ricopre, Marte prende il nome dall'omonima divinità della mitologia romana e il suo simbolo astronomico è la rappresentazione stilizzata dello scudo e della lancia del dio (; Unicode: ♂).
Pur presentando temperature medie superficiali piuttosto basse (tra −120 e −14 °C) e un'atmosfera molto rarefatta, è il pianeta più simile alla Terra tra quelli del sistema solare. Le sue dimensioni sono intermedie tra quelle del nostro pianeta e quelle della Luna, e l'inclinazione del suo asse di rotazione e la durata del giorno sono molto simili a quelle terrestri. La sua superficie presenta formazioni vulcaniche, valli, calotte polari e deserti sabbiosi, e formazioni geologiche che vi suggeriscono la presenza di un'idrosfera in un lontano passato. La superficie del pianeta appare fortemente craterizzata, a causa della quasi totale assenza di agenti erosivi (principalmente, l'attività geologica, atmosferica e idrosferica) e dalla totale assenza di attività tettonica delle placche capace di formare e poi modellare le strutture tettoniche. La bassissima densità dell'atmosfera non è poi in grado di consumare buona parte delle meteore, che pertanto raggiungono il suolo con maggior frequenza che non sulla Terra. Tra le formazioni geologiche più notevoli di Marte si segnalano: l'Olympus Mons, o monte Olimpo, il vulcano più grande del sistema solare (alto 27 km); le Valles Marineris, un lungo canyon notevolmente più esteso di quelli terrestri; e un enorme cratere sull'emisfero boreale, ampio circa il 40% dell'intera superficie marziana.
All'osservazione diretta, Marte presenta variazioni di colore, imputate storicamente alla presenza di vegetazione stagionale, che si modificano al variare dei periodi dell'anno; ma successive osservazioni spettroscopiche dell'atmosfera hanno da tempo fatto abbandonare l'ipotesi che vi potessero essere mari, canali e fiumi oppure un'atmosfera sufficientemente densa. La smentita finale arrivò dalla missione Mariner 4, che nel 1965 mostrò un pianeta desertico e arido, animato da tempeste di sabbia periodiche e particolarmente violente. Le missioni più recenti hanno evidenziato la presenza di acqua ghiacciata.
Intorno al pianeta orbitano due satelliti naturali, Fobos e Deimos, di piccole dimensioni e dalla forma irregolare.
Osservazione
A occhio nudo Marte solitamente appare di un marcato colore giallo, arancione o rossastro e per luminosità è il più variabile nel corso della sua orbita tra tutti i pianeti esterni: la sua magnitudine apparente infatti passa da un minimo +1,8 fino a un massimo di −2,91 all'opposizione perielica (anche chiamata grande opposizione). A causa dell'eccentricità orbitale la sua distanza relativa varia a ogni opposizione determinando piccole e grandi opposizioni, con un diametro apparente da 3,5 a 25,1 secondi d'arco. Il 27 agosto 2003 alle 9:51:13 UT Marte si è trovato vicino alla Terra come mai in quasi 60000 anni: 55 758 006 km (0,37271925 au). Ciò è stato possibile perché Marte si trovava a un giorno dall'opposizione e circa a tre giorni dal suo perielio, cosa che lo rese particolarmente visibile dalla Terra. Tuttavia questo avvicinamento è solo di poco inferiore ad altri. Ad esempio il 22 agosto 1924 la distanza minima fu di 0,372846 unità astronomiche (55 777 000 km) e si prevede che il 24 agosto 2208 sarà di 0,37279 unità astronomiche (55 769 000 km). Il massimo avvicinamento di questo millennio avverrà invece l'8 settembre 2729, quando Marte si troverà a 0,372004 unità astronomiche (55 651 000 km) dalla Terra.
Con l'osservazione al telescopio sono visibili alcuni dettagli caratteristici della superficie, che permisero agli astronomi dal sedicesimo al ventesimo secolo di speculare sull'esistenza di una civiltà organizzata sul pianeta. Basta un piccolo obiettivo da 70-80 mm per risolvere macchie chiare e scure sulla superficie e le calotte polari; già con un 100 millimetri si può riconoscere il Syrtis Major Planum. L'aiuto di filtri colorati permette inoltre di delineare meglio i bordi tra regioni di diversa natura geologica. Con un obiettivo da 250 mm e condizioni di visibilità ottimali sono visibili i caratteri principali della superficie, i rilievi e i canali. La visione di questi dettagli può essere parzialmente oscurata da tempeste di sabbia su Marte che possono estendersi fino a coprire tutto il pianeta.
Moto retrogrado apparente di Marte nel 2003 visto dalla Terra (simulazione realizzata con Stellarium)
L'avvicinarsi di Marte all'opposizione comporta l'inizio di un periodo di moto retrogrado apparente, durante il quale, se ci si riferisce alla volta celeste, il pianeta appare in moto nel verso opposto all'ordinario (quindi da est verso ovest anziché da ovest verso est) con la sua orbita che sembra formare un 'cappio' (in inglese "loop"); il moto retrogrado di Marte dura mediamente 72 giorni.
Allineamento planetario Gennaio 2025
Perchè nella pagina di Marte sono voluto partire con un allineamento planetario? Vi spiego.
In queste serate (in particolare mi riferisco al 14/01/2025) persiste un allineamento di pianeti, è assolutamente da vedere e sfruttare per immortalarli. Peccato per la Luna che schiarisce molto il fondo cielo e rende meno visibili tutti gli altri. In seguito sorgerà più tardi la sera, quindi ci saranno maggiori possibilità di cielo più buio.
In ordine, da Est ad Ovest (vedi sopra), in questo periodo in una sola serata ed in poche ore si possono vedere contemporaneamente:
Luna (*) - Marte (*) - Giove (*) - Urano - Nettuno - Saturno (*) - Venere (*)
Ho indicato con (*) i soggetti inquadrati. Metterò il collegamento alla atre immagini.
Le immagini dal telescopio
Data di acquisizione: 14/01/2025
Data di elaborazione: 15/01/2025
Attrezzatura:
Montatura equatoriale EQM35PRO Pro Go-To
Telescopio SkyWatcher SkyMax 150/1800
Camera:
AS385MC
Oculari:
28mm, 12mm
Qualche parola su questa foto e sulle altre prese in questa serata del 14/01/2025.
E' la mia primissima immagine di Marte (quella qui sotto) che abbia qualcosa di comprensibile. Purtroppo non sono mai riuscito a trovare la sera giusta, tempo, combinazione di strumenti, ma dopo quasi 2 anni di osservazioni/astrofotografia eccola.
Le previsioni davano cielo sereno, con possibilità di vento in quota. FREDDO!!!
Il freddo c'è stato tutto, ma poteva anche essere peggio, il cielo non ha collaborato troppo.
Infatti le foto fatte non sono state facili.
A fine sessione verso le 22.00 il ghiaccio cominciava a depositarsi sull'attrezzatura "fredda".
Come primo allineamento dei singoli soggetti, avvalendomi di Synscan per gestire il puntamento, ho montato l'oculare da 28mm, immagini spettacolari ad occhio, sperando poi di poter vedere meglio ho messo il 12mm, mamma mia, sembrava di guardare dentro il frullatore. Infatti vento in quota e turbolenze previste c'erano tutti. C'è anche da dire che il 12mm sul Mak150 è forse il massimo che si possa fare.
I minuti di video per ogni soggetto dal display del PC risultavano comunque parecchio sfuocati e mossi.
Questo Marte, il mio primo in assoluto, è venuto così.
Non è proprio da buttare, si intravede una zona polare in alto a sinistra e qualche chiaro/scuro del terreno.