M31 / NGC224
Galassia di Andromeda
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Galassia di Andromeda
La Galassia di Andromeda (nota talvolta anche con il vecchio nome Grande Nebulosa di Andromeda o con le sigle di catalogo M 31 e NGC 224) è una grande galassia a spirale barrata che dista circa 2,538 milioni di anni luce dalla Terra in direzione della costellazione di Andromeda, da cui prende il nome. Si tratta della galassia di grandi dimensioni più vicina alla nostra, la Via Lattea; è visibile anche a occhio nudo ed è tra gli oggetti più lontani visibili senza l'ausilio di strumenti.
La Galassia di Andromeda è la più grande del Gruppo Locale, un gruppo di galassie di cui fanno parte anche la Via Lattea e la Galassia del Triangolo, più circa cinquanta altre galassie minori, molte delle quali satelliti delle principali.
Secondo studi pubblicati negli anni duemila, derivati dalle osservazioni del telescopio spaziale Spitzer, conterrebbe circa un bilione di stelle (mille miliardi), un numero superiore a quello della Via Lattea, stimato tra i 200 e i 400 miliardi di stelle. Sulla massa ci sono tuttavia opinioni discordanti: alcuni studi indicano un valore di massa per la Via Lattea pari all'80% di quello di Andromeda, mentre, secondo altri, le due galassie avrebbero dimensioni di massa simili.[9][10] Alcuni studi suggeriscono però che la Via Lattea contenga più materia oscura e potrebbe così essere quella con la massa più grande.
Con una magnitudine apparente pari a 3,4; la Galassia di Andromeda è uno degli oggetti più luminosi del catalogo di Messier.
Osservazione
La Galassia di Andromeda si individua con estrema facilità: una volta individuata la costellazione di appartenenza e in particolare la stella Mirach (β Andromedae), si prosegue in direzione nordovest seguendo l'allineamento delle stelle μ Andromedae e ν Andromedae, in direzione NE/SW, fra Perseo e Pegaso, per arrivare a identificare una macchia a forma di fuso, allungato in senso nordest-sudovest; è possibile notarlo anche ad occhio nudo se il cielo è in condizione ottimali e senza inquinamento luminoso. Un binocolo 8×30 o 10×50 non mostra molti più dettagli, ma consente di individuare la satellite M32; un telescopio da 120-250 mm di apertura consente di notare che la regione centrale è più luminosa, anche se non notevolmente rispetto al resto del fuso, il quale degrada dolcemente verso il fondo cielo specialmente ai lati nordest e sudovest. Ingrandimenti eccessivi non consentono di avere una visione di insieme.
La Galassia di Andromeda può essere osservata da entrambi gli emisferi terrestri, sebbene la sua declinazione settentrionale favorisca notevolmente gli osservatori dell'emisfero nord; dalle regioni boreali si presenta estremamente alta nel cielo nelle notti d'autunno, mostrandosi persino circumpolare dalle regioni più settentrionali e della fascia temperata medio-alta, come l'Europa centro-settentrionale e il Canada, mentre dall'emisfero australe resta sempre molto bassa, ad eccezione delle aree prossime all'equatore. È comunque visibile da buona parte delle aree abitate della Terra. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è quello compreso fra settembre e marzo; nell'emisfero boreale è uno degli oggetti più caratteristici dei cieli autunnali.
Caratteristiche e moto
La Galassia di Andromeda è in avvicinamento alla Via Lattea alla velocità di circa 400.000 km/h, pertanto è una delle poche galassie a mostrare uno spostamento verso il blu; dato il movimento del Sole all'interno della nostra Galassia, si ricava che le due galassie si avvicinano alla velocità di 100–140 km/s.[ Le due galassie potrebbero così collidere in un tempo stimato sui 2,5 miliardi di anni: in quel caso probabilmente si fonderanno dando origine ad una galassia ellittica di grandi proporzioni; tuttavia, la velocità tangenziale di M31 rispetto alla Via Lattea non è ben conosciuta, creando così incertezza sul quando la collisione avverrà e sul come essa procederà. Scontri di questo tipo sono frequenti nei gruppi di galassie.
Dopo la scoperta di un secondo tipo di Cefeidi più deboli, nel 1953, la distanza della Galassia di Andromeda è stata raddoppiata; negli anni novanta le misurazioni del satellite Hipparcos furono usate per ricalibrare le distanze delle Cefeidi, portando così la distanza della galassia al valore provvisorio di 2,9 milioni di anni luce.
Fonti esterne: https://it.wikipedia.org/wiki/Galassia_di_Andromeda
Acquisizioni/Elaborazioni
Data di acquisizione: 09/01/2024
Data di elaborazione:
Attrezzatura:
SW N150/750, EQM35Pro
Camera:
ASI385MC
Sw. di acquisizione:
N.I.N.A./ASTAP
Sw. di stacking:
SIRIL
Sw. di elaborazione grafica:
PixInsight, PhotoShop
Note:
Data di elaborazione:
Prima elaborazione grafica eseguita con PixInsight
Data di acquisizione: 09/01/2024
Data di elaborazione:
Attrezzatura:
SW N150/750, EQM35Pro
Camera:
ASI385MC
Sw. di acquisizione:
N.I.N.A./ASTAP
Sw. di stacking:
PixInsight
Sw. di elaborazione grafica:
PixInsight
Note:
Data di elaborazione:
Rielaborazione del materiale precedente seguendo un processo più dettagliato e meno automatizzato. La nebulosità è un po' troppo piatta, ma il risultato è buono come esercizio di elaborazione grafica.
Data di acquisizione: 12/01/2024
Data di elaborazione:
Attrezzatura:
SW N150/750, EQM35Pro
Camera:
ASI385MC
Sw. di acquisizione:
N.I.N.A./ASTAP
Sw. di stacking:
PixInsight
Sw. di elaborazione grafica:
PixInsight
Note:
Immagine a sinistra: Mosaico di 12 pannelli acquisiti erroneamente con l'angolo di rotazione della camera a 0°, allineati con gli strumenti di PixInsight (Image Solver, Mosaic by Coordinates, Gradient Merge Mosaic). Purtroppo non essendo correttamente inserito il valore dell'angolo fisico di montaggio della camera NINA ha restituito una serie di pannelli che producono un mosaico incompleto, infatti i pannelli avrebbero dovuto essere allineati in 4 gruppi da 3 accostati e con sormonto dei 15%.
Immagine a destra: Ho aggiunto al calcolo del mosaico l'immagine dell'acquisizione del 09/01/2024 (vedi sopra). Ora i pannelli sono 13 in totale. 12 pannelli acquisiti con l'angolo di rotazione della camera a 0° ed 1 pannello, quello centrale, anche lui a 0°. Una veloce elaborazione per vedere il totale ed un po' di regolazione delle curve per fare esercizio on PI.
Attrezzatura:
SW N250/1000, AZ-EQ6Pro
Autoguida
Evoguide 50-ED
ASI385MC
PHD2
Camera:
AS294MC
Sw. di acquisizione:
N.I.N.A./ASTAP
10x120s (x6 pannelli)
Gain 50
6 Dark, 20 Flat, 20 DarkFlat
Sw. di stacking:
PixInsight
Sw. di elaborazione grafica:
PixInsight
Note:
Come per altri soggetti anche qui si tratta di elaborazioni differenti dello stesso materiale
Quella di sinistra è già bella, per la seconda ho seguito un percorso differente ed il risultato è decisamente migliore: meglio lo sfondo cielo, meglio alcuni dettagli, meglio le stelle, mi piacciono molto tutte quelle stelline.
Ottimo risultato.
22/09/2025
Di recente ho trovato un trafiletto con che parla di una stella Variabile M31-V1 nelle vicinanze, scoperta da Mr. Edwin Hubble (proprio lui, quel signore a cui è intitolato il telescopio in orbita) qualche anno fa che confermava la teoria espressa da una donna anni prima.
Lo metto di seguito. E' molto interessante.
Di seguito metto uno dettaglio tratto dalla mia foto sopra, dove si vere questa stella. Se siete curiosi andate a vedere, c'è davvero!
Ogni volta che fotografo M31 la vado a cercare.
Anche questa volta dopo avere fotografato la Galassia di Andromeda vado a vedere se c'è e, nonostante la corta focale (384mm), lei è lì, perfettamente visibile, apparentemente una stellina come tante, insignificante.
Eppure non è una stella qualunque, si perché quella piccola stellina, insignificante, è molto importante, è la stella che ha cambiato il nostro modo di vedere l'Universo.
Siamo nel 1920 quando il mondo dell'astronomia cercava di comprendere la misura dell'Universo, in molti consideravano la Via Lattera, la nostra galassia, come l'intero Universo e si discuteva (Il Grande Dibattito” (The Great Debate) si riferisce a un evento storico avvenuto il 26 aprile 1920 presso l’Accademia Nazionale delle Scienze di Washington) sulla rale natura di quelle "nebulose a spirale" (che adesso sappiamo essere altre galassie) considerate fino ad allora come oggetti interne alla Via Lattea.
Qualche anno dopo, nel 1923, l’astronomo Edwin Hubble stava studiando la cosiddetta Nebulosa di Andromeda (M31). All’epoca, come detto prima, molti scienziati pensavano che fosse soltanto una nube di gas all’interno della Via Lattea.
Analizzando lastre fotografiche ottenute con il grande telescopio Hooker da 2,5 metri del Monte Wilson, Hubble notò qualcosa di speciale: una stella variabile Cefeide, che contrassegnò con una semplice ma storica annotazione: “VAR!”
Le Cefeidi sono stelle variabili il cui periodo di pulsazione è direttamente legato alla loro luminosità intrinseca (la relazione scoperta da Henrietta Swan Leavitt nel 1912).
Confrontando la luminosità apparente della stella osservata con quella reale, Hubble poté stimarne la distanza.
Il risultato fu sconvolgente: la Cefeide era troppo lontana per trovarsi nella Via Lattea.
Andromeda non era quindi una nebulosa della nostra galassia, ma una galassia separata, a milioni di anni luce di distanza.
Con quella scoperta, Hubble dimostrò che l’Universo era molto più vasto di quanto si credesse. Non esisteva solo la Via Lattea, ma un cosmo popolato da miliardi di galassie.
Fu un punto di svolta che trasformò radicalmente l’astronomia e la nostra visione del cosmo.
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