Libri
UN PO' DI VITA
di Tonino Urgesi
1981
SOLAMENTE IO
di Tonino Urgesi
1992
PER PRONUNCIARE UN NOME
di Tonino Urgesi
Edizioni Il Ponte Vecchio
collana Alma poesis. Poeti della Romagna contemp., 1995
IL SEGRETO DELL'ARCOBALENO
di Tonino Urgesi
Editore:edizioni Farnedi, 2002
LA MORTE E LA FANCIULLA
di Matteo Piraccini e Tonino Urgesi
Ho voluto partecipare a questo progetto per testimoniare due cose: primo, che l’arte non sia solo quella cosa che i critici definiscono tale, ma che sia figlia della capacità di emozione dell’uomo. Quando due arti arrivano a sposarsi, come in questo caso la pittura e la poesia, sempre più scompare il nome dell’autore o l’autore stesso, perché lui diventa solo il tramite.
Il secondo punto che vorrei sviluppare è che l’arte dovrebbe ritrovare i propri salotti in cui giovani artisti si possano in-contrare.
“Visioni Periferiche ” spero sarà la cuna dell’arte cesenate, dove si potrà discutere e dibattere anche il sogno che ogni persona si porta dentro senza avere il coraggio, altrimenti, di tirarlo fuori. Nuovi ambienti per vivere vecchie speranze, antichi sogni.
La vita che si vive è una matassa di nodi gordiani, fatti di rapporti a cui ogni persona si deve adattare ed educare. Un pensatore disse: «...la vita è un continuo educarsi ed educarci...»; il bambino lo si educa: a parlare, a camminare, eccetera, l’uomo lo si dovrebbe educare a vivere i rapporti, anche l’ultimo suo rapporto: quello con la morte.
Il tema di questo lavoro l’abbiamo deciso tra un cioccolatino ed una risata. La “morte” che ci presentano quotidianamente sullo schermo domestico è una morte che vuole esorcizzare se stessa, ma io cerco tra le mie righe quella morte che fa parte della mia nascita, del mio quotidiano.
Ogni giorno, quanti lutti vivo? Sono proprio questi lutti che non si vedono e che non si possono condividere che lacerano lentamente in un nichilismo estremo. Sono questi lutti che ci insegnano a vivere la morte.
Ci accorgiamo spesso che è più facile accettare la propria morte che non quella altrui.
PAROLE INCHIOSTRATE - antologia
compare Tonino Urgesi
Editore:edizioni Farnedi, 2003
LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA
per una scuola lenta e nonviolenta
di Gianfranco Zavalloni (contributo di Tonino Urgesi)
Edizioni EMI, 2008
Kama Sutra dei Disabili
di Gabriele Viti (contributo di Tonino Urgesi)
Immaginabili risorse:
Il valore sociale della disabilità
a cura di Maurizio Colleoni (citato di Tonino Urgesi)
Editore: Franco Angeli, 2016
Riprogettiamo il D-Mondo
Tuteliamo il futuro dei Disabili e di chi potrebbe diventarlo
di Carlo Filippo Follis (citato di Tonino Urgesi)
edito da Carlo Filippo Follis, 2018
http://www.carlofilippofollis.name/libri/riprogettiamo-il-d-mondo/
...E COSI' SPERO DI VOI
di Tonino Urgesi
Edizioni Il Ponte Vecchio ., 2022
Il libro nasce e percorre le memorie dell’autore nella sua domanda dell’uomo eco di un “attesa” senza risposta, sfumandosi in immagini poetiche sotto la torre del castello di Sorrivoli situato sulle colline cesenati, proprietà degli arcivescovi di Ravenna, poi dei Malatesta nel 1237, dove l’autore ci visse dal 1983 al 2003 In un passo scrive Tonino Urgesi: […Allo stesso modo ora comprendo benissimo che tutte quelle stanze che avevamo a nostra disposizione non potevano essere solo per noi due ma dovevamo aprirle ad altre persone, ad altre domande ancora crocifisse dal giudizio che le considerava scarto della società. Noi venivamo visti come dei pazzi, giudicati come dei folli, perché ospitavamo persone, ma proseguimmo su quella strada perché quello era lo stile della nostra vita…]
E oggi chiunque chieda a Urgesi cosa siano stati quei suoi vent’anni a Sorrivoli risponde che tutti quegli anni hanno cambiato la sua logica del vivere, la visione della sua disabilità facendole comprendere che prima dei suoi bisogni c’è “l’altro” e che ...quando la parola incontra "l'anima" diventa poesia...
MONDI DI PACE
Penso che Gianfranco Zavallomi amasse l'imperfezione, ciò che non va sempre bene, l'errore, il non consueto,
ciò che non è uniforme. Amava la disarmonia, facendo di questo una armonia delle differenze. Ed ecco che disegna un mondo… quadrato! Ma si è mai visto un mondo quadrato? Eppure lui nella sua vita, nelle mille occupazioni, nei mille tratti di cannuccia lasciati, nel suo inchiostro ritrovato ci ha provato a Quadrare il cerchio!
E l'ha disegnato. E così tutti i poeti di questo piccolo e prezioso libro hanno provato a far quadrare poeticamente
il tratto magnifico di Gianfranco con le parole poetiche: il segno che si iscrive e il suono ineffabile della parola poetica. Gianfranco ci ha fatto dono di questi “mondini” e questo piccolo libro a sua volta diventa un dono.