Inquinamento del Sacco

Scheda geografica del fiume

Proprio a Falvaterra il Sacco confluisce nel fiume Liri, sfociando poi nel Mar Tirreno. Il suo principale affluente è il Cosa, che nasce dal monte la Monna nel territorio di Guarcino, scorre nel territorio di Alatri e di Frosinone, attraversandole interamente, termina il suo corso come affluente del fiume Sacco, oppure l'Alabro che nasce nel territorio del comune di Ferentino, entra per un breve tratto nel territorio di Anagni, e sfocia come affluente nel fiume Sacco.

Il Sacco viene chiamato anche Tolero, dal suo antico nome latino Tolerus o Trerus. Nasce dai Monti Prenestini, che sono una breve catena montuosa di origine calcarea appartenente al subappennino laziale, in provincia di Roma. Ha una lunghezza complessiva di 87 chilometri e scorre nelle pianure al confine tra la Provincia di Roma e la Provincia di Frosinone; a Colleferro il fiume diventa inquinato a causa degli scarichi di varie fabbriche presenti nella zona. Il fiume prosegue verso sud passando per le pendici dei Monti Lepini e attraversa vari comuni come Olevano Romano, San Vito Romano. Nel territorio di Sgurgola il fiume presenta una cascata molto suggestiva dal punto di vista naturale, ma anche nei paesi di Ponte della Mola e Falvaterra si possono ammirare la penultima e ultima cascata del fiume. 

VALLE LATINA 

La Valle del Sacco è oggi spesso identificata con l'intera Valle Latina, un territorio del Lazio sud-orientale. In realtà, gli studiosi includono nella definizione Valle Latina anche la regione le terre bagnate dal Liri dopo la confluenza con il Sacco. Dunque la Valle del Sacco è più propriamente la "Media Valle Latina". Il nome geografico proprio del territorio viene comunemente denominato Ciociaria. Corrisponde in larga parte all'area orientale del Latium vetus di epoca romana, compresa tra i Monti Lepini a ovest e i Monti Ernici a est.

ENGLISH

The river Sacco was nominated also Tolero, for his historic Latin nomination Tolerus or Trerus. The rivers born in Monti Prenestini, a mountain chain that is in the province of Rome. The river stretches for 87 miles. It flows in the territory in province of Rome and Frosinone. In Colleferro the Sacco begin polluted for the various factorty wich is in the town and near the town. In Sgurgola the river present a waterfall, and it is very important for the nature of the territory, the waterfall is also in Ponte della Mola and in Falvaterra. In Falvaterra the river go into the Liri for flows into the Tyrrhenian sea. The Valley of Sacco is defined  the complete Latin Valley but the Latin Valley include also the territory where flow the Liri and so the Valley of Sacco is a part of the Latin Valley. The territory of the Valley of Sacco is commonly named “Ciociaria”. 

POLITICHE DI RIQUALIFICAZIONE

 Nel 1985 fu stilato un primo progetto di disinquinamento che prevedeva l’immissione nei collettori industriali di “carico-scarico”, prodotti reagenti che avrebbero dovuto fungere da naturali disinfettanti dei rifiuti tossici. I tecnici, malgrado il loro impegno, dovettero costatare che la carenza strutturale degli impianti non assecondava tale processo e che le sostanze chimiche di reazione non bastavano a contenere gli effetti negativi dei liquami di scarico. Anzi, in alcuni casi, pare che tale iniziativa abbia concorso in larga misura ad aggravare il problema. Per la gravità della situazione ambientale il territorio è stato riconosciuto come Sito d’Interesse Nazionale per le Bonifiche con D.M 22 novembre 2016 (clicca qui per maggiori informazioni) . Le operazioni di bonifica sono state formalizzate il 7 marzo 2019 con la firma di un protocollo d’intesa, tra Regione Lazio e MATT,  con il quale viene stanziato un finanziamento di 53,6 milioni di euro per le prime attività di caratterizzazione e messa in sicurezza del SIN. L’accordo prevede la formazione di un Comitato tecnico composto da un rappresentante del ministero dell’Ambiente insieme ad altri tre rappresentanti, rispettivamente, di Arpa Lazio, di Ispra e della Regione Lazio. La gestione degli interventi è stata affidata alla Regione Lazio come Responsabile Unico dell’Attuazione (RUA). Sono stati definiti inizialmente 12 interventi, individuati da ISPRA e su indicazione delle amministrazioni comunali, in base alla criticità dell’impatto inquinante sui terreni. Entro il 2023, nei comuni ricadenti nel SIN, sono previste anche la realizzazione di un programma di valutazione epidemiologica dei cittadini residenti e delle aree agricole ripariali; il monitoraggio delle acque. Successivamente, si dovrebbero cominciare a programmare le operazioni per la bonifica.

ENGLISH

In 1985, a first clean-up project was drawn up which provided the introduction in the industrial "loading-unloading" manifolds of derivatives of  reactive products that were supposed to act as natural disinfectants of toxic waste. Indeed, in some cases, it seems that this initiative has contributed to a large extent to aggravate the problem.

Other reclamation projects followed in the 90s.

For now the resources  aim at some works on 10 sites in the province of Frosinone and 2 in that of Rome. By 2023, in the municipalities falling within the SIN, the implementation of an epidemiological evaluation program of resident citizens and riparian agricultural areas is also planned.

IL PROGETTO PER FAR DIVENTARE LA VALLE DEL SACCO IN UNA SMART VALLEY

Il 19/11/2013, Daniela Bianchi, allora presidente e CEO ( amministratore delegato) della fondazione Alessandro Kambo (la sua attività principale riguarda l'istruzione scolastica attraverso metodi di insegnamento ispirati da valori etici e morali con elevata professionalità rispetto all'insegnamento e all'educazione scolastica.), presentò un progetto: far diventare la Valle del Sacco una Smart Valley. Per discutere di questo ci fu un  incontro ospitato nella sala Menchelli del Consiglio Regionale del Lazio. Sono stati chiamati a partecipare tutti i sindaci dei comuni coinvolti unitamente alle associazioni ambientaliste e quelle che rappresentano l’imprenditoria. Poche le presenze. Non tutti i sindaci hanno risposto all’invito. La platea si è dimostrata fredda e distaccata eccetto qualche isolato intervento. Il progetto è stato incentrato sulla presentazione del progetto dell’architetto Kipar. “Un Piano di azione programmatica per riqualificare la Valle del Sacco e poter attrarre risorse economiche europee” cosi come è stato enunciato dall’on. Bianchi che ha profuso fin dall’inizio il suo impegno per questa causa. Kipar ha parlato con passione ma non è riuscito a coinvolgere i diretti interessati. L’architetto, supportato dalle slide,  ha illustrato l’enorme rivoluzione che è stata compiuta in Germania dove l’insediamento industriale selvaggio in vent’anni aveva stravolto il paesaggio danneggiandolo, come ad esempio nel Bacino della Ruhr una miniera è diventata la sede di una multinazionale. Le linee guida di Kipar sono state sottoscritte da Legambiente e Retuvasa ma non hanno ricevuto il plauso di altre associazioni ambientaliste della provincia romana. Critiche nei confronti di Kipar le associazioni hanno presentato un progetto alternativo. Cosi come ha fatto anche la Sapienza di Roma presentando un progetto sul recupero della valle.

ENGLISH

On 19/11/2013, Daniela Bianchi, presented a plan to make  the Valley of Sacco becoming a Smart Valley. There was a meeting, among the mayors of the towns in the area and various enviromental associations. The architect Kipar, spoke about this plan, and he gave the example about the good results in Germany. The plan aimed to the redevelopment of the Valley by European funds. The mayors and the enviromental associations didn't like this plan. 

LA STORIA DEL FIUME IN TAPPE



·    2008 la Regione Lazio ha istituito il Programma di Sorveglianza Epidemiologica e Sanitaria che includeva i residenti entro 1 Km dal Fiume Sacco


·  2010-2012: è stata eseguita la prima fase del programma che includeva la determinazione dei parametri ematochimici relativi alla funzione midollare e ai parametri di infiammazione, al diabete e al metabolismo dei lipidi, alla funzionalità epatica, alla funzionalità renale, agli ormoni sessuali, alla funzionalità surrenalica.

 

·  2013: si scoprì che già sette anni prima c'erano stati forti indizi riguardo lo scarico illegale di rifiuti nella zona del fiume Sacco. L'ex boss della Camorra Carmine Schiavone, infatti, aveva confessato che dalla Germania e dal nord Italia partivano camion carichi di agenti chimici tossici che riversavano il loro contenuto nella provincia di Frosinone.

 

·  2013-2015: è stata eseguita la seconda fase della sorveglianza. E’ stata eseguita una nuova analisi incentrata sul ruolo dei singoli cibi prodotti nella zona per valutare l’esistenza di una specifica modalità di contaminazione. E’ stato inoltre approfondito lo studio degli effetti del β-HCH sulla salute cardiovascolare e sulla sindrome metabolica nella popolazione sorveglianza.                  


· 1962: viene instaurato il Nucleo di industrializzazione Valle Sacco. Un centinaio di fabbriche, in buona parte di fertilizzanti, cosmetici e altri prodotti chimici, i cui prodotti di scarto risultano tossici per l'ambiente e per l'essere umano. Una, o, più probabilmente, alcune di loro hanno trovato nel canale idrico il luogo più comodo dove smaltire i rifiuti speciali..

 

·  1978: il cnr di Roma svolge un'indagine sulle condizioni poco salubri nelle quali i lavoratori erano costretti a operare.

 

·  2005: è stato riconosciuto lo stato di emergenza ambientale per la valle del fiume Sacco in seguito al riscontro di livelli di beta-esaclorocicloesano (β-HCH) molte volte superiori ai limiti di legge in campioni di latte di massa crudo e su foraggi prelevati in alcune aziende agricole del comprensorio di Colleferro (RM).

 

·   2006: una moria improvvisa di animali da stalla. Decine di carcasse di mucche vengono ritrovate lungo il fiume. Avevano bevuto un'acqua che avrebbe dovuto essere stata ormai ripulita, si sono ritrovati pieni di beta-esclorocicloesano, la sostanza alla base del lindano.

ENGLISH

1962 the Valle Sacco industrialization unit is established. A hundred factories, mostly of fertilizers, cosmetics and other chemical products, whose waste products are toxic to the environment and to humans. One, or, more likely, some of them have found the most convenient place to dispose of special waste in the water channel.

1978 the cnr of Rome carries out an investigation on the unhealthy conditions in which the workers were forced to work.

2005 the state of environmental emergency was recognized for the valley of the Sacco river following the finding of levels of beta-hexachlorocyclohexane (β-HCH) many times higher than the legal limits in samples of raw milk and on fodder collected in some farms in the Colleferro area.

2006 sudden death of stable animals. Dozens of cow carcasses are found along the river. They drank water that should have been cleaned up by now, and found themselves full of beta-exclorocyclohexane, the substance behind lindane.

2008 the Lazio Region established the Epidemiological and Health Surveillance Program which included residents within 1 km of the Sacco River

2010-2012 the first phase of the program was carried out, which included the determination of blood chemistry parameters related to bone marrow function and inflammation parameters, diabetes and lipid metabolism, liver function, renal function, sex hormones, adrenal.

2013 it was discovered that already seven years earlier there had been strong indications regarding the illegal dumping of waste in the Sacco River area. The former boss of the Camorra Carmine Schiavone, in fact, had confessed that trucks loaded with toxic chemicals were leaving from Germany and northern Italy, which dumped their contents in the province of Frosinone.

2013-2015 the second phase of surveillance was carried out. A new analysis was carried out focusing on the role of the individual foods produced in the area to assess the existence of a specific method of contamination.

L'esaclorocicloesano

La presenza di atomi di cloro in posizione assiale rende gli isomeri più facilmente disponibili alla degradazione enzimatica da parte di microrganismi, come osservato per il g e l’a-HCH. Al contrario il b-HCH avente tutti gli atomi di cloro in posizione equatoriale, risulta caratterizzato da una elevata persistenza ambientale e biologica.

Poiché il b-HCH è, come già detto, l’isomero più persistente alla degradazione batterica e il meno volatile, la sua presenza nelle matrici ambientali e/o biologiche rappresenta un indicatore di contaminazione locale da HCH tecnico.

Gli esaclorocicloesani (HCH) sono una miscela di vari isomeri di HCH; alfa (α), beta (β), delta (δ) e gamma (γ) (noto anche come Lindano). L’esaclorocicloesano è una polvere bianca o giallastra e ha un odore simile alla muffa 

Chimicamente, tali composti presentano una struttura ciclica a sei termini e differiscono tra loro per le sostituzioni in posizione assiale ed equatoriale dei sei atomi di cloro presenti nell’anello.

Generalmente, gli HCH sono stabili alla luce, alle alte temperature e agli acidi mentre si degradano in ambiente alcalino. Queste proprietà giustificano perché tali sostanze possano essere ritrovate in tutti i comparti ambientali (acqua, sedimenti, aria e animali).

CONSEGUENZE

Un organo è avvantaggiato rispetto agli altri su vari aspetti perché questo è più importante per la sopravvivenza: ad esempio il sistema nervoso centrale è avvantaggiato rispetto ad altri organi e sistemi interni perché è più importante per la vita dell’essere vivente.

Queste sostanze causano problemi anche nella produzione di globuli rossi e bianchi: i globuli rossi sono cellule che si trovano nel sangue e che servono per la diffusione di ossigeno e il trasporto dell’anidride carbonica all’interno dell’organismo; i globuli bianchi sono cellule che si trovano anche esse nel sangue ma servono per la difesa dell’organismo.

Riguardo invece gli insetti queste sostanze creano danni ai canali del sodio  che servono per riportare i nervi a uno stato di quiete dopo uno stimolo: se questo non accade si possono verificare degli spasmi, che sono delle contrazioni dei muscoli o di una parte di essi e che possono portare alla morte.

Conseguenze sugli animali

Ci sono stati vari studi sugli effetti che l’esaclorocicloesano causa sugli esseri animali come ad esempio:  sul sistema nervoso centrale causando delle convulsioni che sono delle contrazioni improvvise delle ossa.; a loro volta sono causate da un’epilessia che è un disturbo neurologico causato da un’alterazione dell’attività cerebrale, che può essere di due tipi principali: parziali e generalizzati.

I parziali comprendono un’unica parte del cervello e per questo non sono molto gravi. Le conseguenze possono essere ad esempio dei tic all’orecchio.

Le generalizzate invece comprendono una maggiore parte del cervello e sono quindi più gravi. Le conseguenze possono essere una comportamento violento improvviso dell’animale oppure una perdita improvvisa della coscienza.

L’epilessia può durare da qualche secondo a 30/60 secondi: in quest’ultimo caso potrebbe portare anche alla morte dell’animale.

Può causare anche danni sul processo dell’omeostasi, che è la difficoltà dell’animale di mantenere in equilibrio i livelli degli organi interni.

Nel caso questo si verifichi, i primi organi a distaccarsi dai livelli normali sono quelli che servono in maniera minore alla sopravvivenza dell’organismo, gli ultimi saranno quelli indispensabili.

Consequenze sugli umani

Gli studi tossicologici degli effetti degli HCH nell’uomo sono ad oggi limitati agli avvelenamenti accidentali e alle esposizioni occupazionali. Sintomi clinici d’intossicazione, quali nausea, vertigini, stato d’agitazione, mal di testa frontale, sono stati osservati in seguito ad assunzioni volontarie e accidentali di lindano per via orale. Altri disturbi riscontrati sono stati le contrazioni muscolari, la perdita di equilibrio, l’atassia e il tremore.

In alcuni studi epidemiologici è stato valutato il rischio cancerogeno associato al bHCH.