Segni

LA STORIA

Situata a 57 km a sud-est di Roma, a 668 metri di altitudine, su una dorsale dei monti Lepini, nella valle del Sacco, Segni può essere definita un vero e proprio borgo-gioiello. L’economia è soprattutto agro-pastorale, con produzione di castagne e allevamento di bestiame.

I monumenti e i complessi architettonici visitabili, risalgono al periodo di massimo splendore della cittadina (tra il II e il I secolo a.C.)

Uno Stradello pedonale costeggia per quasi tutto il suo perimetro il circuito di mura ciclopiche, formate da grandi blocchi di pietra calcarea incastrate a secco.

La Porta Saracena, che possiamo visitare lungo il percorso murario di 5 km, ricoperta da due monoliti calcarei lunghi circa 3 metri, è il simbolo della città. Lungo le mura si possono ammirare anche altre porte come la Porta Foca  

La chiesa di Santa Lucia, in stile medievale, fu teatro della canonizzazione del 1173 dell’arcivescovo di Canterbury Thomas Becket da parte di Papa Alessandro III. Durante il bombardamento del 1944 al di sotto della chiesa sono emersi siti architettonici di età ellenistica.

La cattedrale di Santa Maria Assunta, presenta un’architettura ricca ed imponente, al suo interno si possono ammirare numerose opere d’arte di artisti XVII secolo come la trinità che incorona Maria e l’incredulità di San Tommaso.

I PIATTI TIPICI


È proprio nei dolci che possiamo fare un salto nel passato nelle antiche tradizioni segnine...

 

 

I “fregnaquanti”, pasta all’uovo tagliata a mano, sono il prodotto più tipico della città di Segni.

Vari sono i condimenti con cui poter abbinare questa tipica pasta fresca, da un semplice sugo di pomodoro a un condimento con i funghi porcini o con i marroni locali.