La storia

Storia di Colleferro e dei suoi monumenti

Ricostruzione di "Elephas Antiquus" nel Museo archeologico del territorio Toleriense di Colleferro (foto del 2022)

i primi insediamenti

Colleferro non fu solo abitata in età contemporanea, ma ci sono resti che ci dicono che il territorio  è abitato da milioni di anni.

Il fossile più importante che si è ritrovato è l’Elephas Antiquus, un particolare elefante che abitò il territorio Toleriense (da Tolerus nome antico del fiume Sacco) 350mila  anni fa.

Di questa specie si ritrovò nel 1999 una zanna.

Quest’ultima è molto particolare perché mentre negli elefanti moderni è ricurva in questo è dritta, infatti è anche detto “l’elefante dalle zanne dritte”.

Oggi è conservata nel museo archeologico del territorio Toleriense a Colleferro. 

Nascita dello zuccherificio e della fabbrica


 


Poi viene la Torre, che racchiude le macchine di diffusione della forza motrice. Poi c’era  un grande magazzino destinato a mantenere i quintali di zucchero. La superficie dello stabilimento occupava un’area di due ettari. Lo stabilimento fu allacciato per mezzo di binario proprio, allo scalo ferroviario. Un grande canale di derivazione dal Sacco, forniva l’acqua ad un cisterna , e ad estese vasche, dove venivano coltivate le barbabietole. 


Lo zuccherificio di Colleferro fu il primo insediamento industriale nella città, costruito dalla società Valsacco. Questa società fu fondata  nel 1898 e che passa poi ad indicare anche lo stabilimento realizzato per l’estrazione dello zucchero dalla barbabietola. L’edificio per la lavorazione industriale fu costruito proprio davanti alla stazione ferroviaria, l’attuale stazione di Colleferro. Era un impianto molto grande al quel tempo. Fu progettato dall’architetto  Clementi, il fabbricato si componeva in tre grandi corpi, un fumaiolo alto 45 metri, la casa per la gestione amministrativa e piccoli caselli accessori. E’ principale un’immensa tettoia centrale. In essa è collocato su tre piani un macchinario di fornelli, caldaie, motori, turbine da 1000 giro al minuto, tubature….

Zuccherificio della società Valsacco ( foto del 1899)

Da qui sempre portate dall’acqua, passavano in grosso cilindro a due scompartimenti, nel quale a gradi, sbattute da specie di eliche, subiranno una lavatura quasi completa, per poi versarsi in un ascensore, che le innalzerà e le lascerà cadere nei tagliatori. Questi le riducono in piccoli pezzi , che passano nei diffusori della prima selezione delle diverse sostanze della barbabietola. Questo metodo di lavorazione venne progettato  dall’ Ingegner Teodoro Grünwald.

Fu costruita anche una chiesa, vicino allo zuccherificio, commissionata dalla stessa società Valsacco, la chiesa di San Gioacchino. Una particolarità della chiesa è quella che sulla facciata invece di essere state disegnate immagini religiose sono state disegnate delle barbabietole in simbolo della società dello zuccherificio. 

Chiesa di San Gioacchino ( foto del 2022)


Fabbrica BPD ( foto del 1930)


Nascita della fabbrica BPD


Nel 1912  Leopoldo Parodi Delfino  che era appassionato del viaggio in aereo sorvolò il territorio della città e decise di costruire la sua fabbrica in quella zona, insieme al senatore Giovanni Bombrini così derivando il nome della fabbrica Bombrini Parodi Delfino (BPD),  per vari motivi:

I  fondatoRi

Giovanni Bombrini

Giovanni Bombrini

Giovanni Bombrini nacque a Genova nel 1838 e morì a Genova nel 1924; nel 1882  amministrò per molti anni la società Ansaldo ( fondata nel 1852 e si occupava di costruzioni di locomotive) e fu nominato senatore nel 1890. Presiedette fino alla morte la società concessionaria per i lavori dell'acquedotto pugliese; fondò poi la società per le ferrovie del Cilento. Nel 1912 con L. Parodi Delfino dette vita al centro industriale di Colleferro.

Leopoldo Parodi Delfino

leopoldo parodi delfino

Leopoldo Parodi Delfino nacque  a Milano il 5 ottobre 1875. Leopoldo, grazie alla conoscenza della lingua tedesca, poté scegliere di iscriversi ai corsi di chimica industriale al Politecnico federale di Zurigo, dove concluse gli studi nel 1902. Nello stesso anno cominciò a lavorare nel campo della distilleria, dando vita alla Società Fabbrica nazionale alcoli Leopoldo Parodi Delfino, con sede a Milano e stabilimento a Savona. Nel 1907 sposò Lucie Henny, figlia di Taco Henny, avvocato di fama di Amsterdam. La sua vera ascesa imprenditoriale iniziò nel 1912, allorché insieme a Giovanni Bombrini, diede vita alla grande impresa Bombrini Parodi Delfino ( BPD ), con sede a Colleferro (Roma), destinata a diventare uno dei colossi industriali della chimica italiana.

Nel 1921 partecipò, in qualità di amministratore unico della BPD, alla creazione a Genova della Compagnia Italiana dell’Equatore (CIDE) che aveva lo scopo di sfruttare quel Paese, estremamente ricco di oro e petrolio, le risorse naturali. Il programma per una penetrazione italiana in Ecuador assegnò alla Compagnia il compito di istituire, sia una banca ( il Banco italiano di Guadajaquil di cui Leopoldo divenne presidente), che una serie di aziende che, coordinate tra loro, avrebbero dovuto operare negli ambiti delle attività agricole, commerciali, nella realizzazione di opere pubbliche e nello sfruttamento delle risorse naturali.

Nel 1939 fu nominato Senatore del Regno. Il 7 agosto del 1944 l'Alta Corte propose la decadenza di Parodi Delfino dalla carica di Senatore, perché ritenuto responsabile della diffusione del fascismo all'interno e all'esterno del Senato.

Leopoldo Parodi Delfino morì il 3 novembre del 1945 nella sua villa di Arcinazzo, località nei pressi di Roma.

Reparto di chimica nella fabbrica BPD

Produzione

La fabbrica durante il suo corso fece numerose produzioni,  nel 1912 la fabbrica produceva  esplosivi industriali (dinamite) e militari. Nel 1918 oltre agli esplosivi, venne avviata la produzione di polvere da sparo e munizioni per  uso militare. Poi dopo la seconda guerra mondiale si  avvio la produzione di veicoli ferroviari, recipienti di metallo, bombole per aerosolprodotti per uso domestico ( insetticidi, detersivi e deodoranti) e per l’agricoltura (antiparassitari). Oppure vennero realizzati, nel Centro Tessile di Castellaccio, studi per razzi e propulsori per missili, polveri per cannoni , polveri per razzi e polveri per armi portatili e artiglieria, componenti metallici come proiettili, munizioni complete per vari tipi di armi e razzi completi per uso  militare. Nella azienda c’era anche centrali termiche e di trasformazione dell’energia, officine meccaniche, una falegnameria e un cantiere edile che servivano per la manutenzione della fabbrica in caso di necessità. C’erano anche dei reparti dove si potevano provare le produzioni per controllare la qualità e se serviva migliorarle. Nel 1962 la fabbrica fu qualificata per la costruzione di sistemi di propulsione (spinta, lancio) per la conquista europea dello spazio.