La Bonifica

Che cos'è la bonifica?

E' il complesso delle opere e dei lavori che si devono eseguire per rendere produttive le terre infruttifere o insalubri.

Consiste tipicamente nella prosciuga di una zona paludosa, spesso malsana, al fine di adibirla agli usi agricoli, industriali e urbani.

I PASSAGGI



Realizzazione rete di canali al fine di raccogliere e convogliare altrove le acque 


I tipi di bonifica

LA BONIFICA A SCOLO NATURALE



LA  BONIFICA  A COLMATA



La storia della bonifica

In Italia, nella metà del diciannovesimo secolo, si diffuse la malaria. Per frenare l'espansione di questa malattia, nel 1868 Emilio Broglio notò che nella pianura Padana, con semplici bonifiche, era possibile eliminare il problema. Nel 1882 Alfredo Baccarini promosse la prima legge sulla bonifica per contrastare l'epidemia. La prima bonifica fu quella del 1878, a seguito dello spostamento della capitale a Roma, nell'Agro Romano. Andando avanti nel tempo, la pratica della bonifica divenne effettiva, soprattutto nel 1900 con il periodo fascista. 

La nascita del nucleo di industrializzazione della Valle del Sacco

Con la sua nascita, tra il 1961 e il 1963, si congiunsero in un unico asse tutte le piccole e medie realtà sparse sul territorio, potenziando un ordine produttivo.

Il problema della Valle del Sacco

DI COSA SI PARLA?

E' il terzo sito territoriale più inquinato d'Italia, frutto di disinteresse di norme che nascono negli anni '70, e della mancanza di norme specifiche in maniera di tutela ambientale. Infatti, nulla è emerso per anni. Si lavorava e si produceva su quel territorio, senza pensare poi alla grande emergenza che ne sarebbe derivata. Con la chiusura di alcune fabbriche, però, i segnali hanno cominciato a manifestarsi 


I VELENI NEL 2005

C'è voluto tempo purché si accorgessero dell'inquinamento, fino al 2005. Infatti, dai controlli sul latte viene trovata la presenza di una molecola, il beta-esaclorocicloesano. Scoppia l'emergenza: si ferma la produzione del latte, molte mucche vengono abbattute e i terreni vengono resi off-limits. Emergono contaminazioni di beta-esaclorocicloesano anche sull'uomo. Sono mesi difficili, ma sono anche i primi anni di una crescente consapevolezza di quello che era accaduto. 

LE PRIME SOLUZIONI

La dinamica inizia a coinvolgere, fin quando la Valle del Sacco non viene inserita nei Siti d'interesse nazionale. Si inizia quindi a pensare alle prime soluzioni con la green economy. Spunta l'idea di installare piante di pioppi, che secondo alcuni studi riuscirebbe ad eliminare gran parte della molecola in un solo anno, ad esempio. Mese dopo mese, dibattito dopo dibattito, cresce sempre più la partecipazione popolare

La conclusione

IL FRUTTO DELLE BATTAGLIE

Dopo oltre 10 anni di battaglie, mobilitazioni e richieste d'intervento per ottenere qualcosa di concreto, il ministro dell'ambiente, Sergio Costa, e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, hanno sottoscritto il 7 marzo 2019 un protocollo d'intesa di 53 milioni di euro per la messa in sicurezza di quel fiume. Il 16 ottobre 2019 furono proprio Nicola Zingaretti e Sergio Costa a dare il via alle attività di bonifica dei terreni nel comune di Colleferro. 

LA REVISIONE

Per la realizzazione della bonifica, quindi, sono stati utilizzati oltre 53 milioni di euro, adibiti alla messa in sicurezza del Sito d'interesse nazionale "Bacino del fiume Sacco". Di questi oltre 4 sono destinati al sito di Colleferro. Nel 2020, invece, hanno avuto avvio i lavori di bonifica. Tutto grazie all'impegno di associazioni, cittadini e istituzioni, con queste ultime che hanno mutato il loro atteggiamento per le continue mobilitazioni pubbliche.

La situazione attuale 

L'INQUINAMENTO

Al giorno d'oggi, con il fiume Sacco che copre circa 7300 ettari di territorio, c'è ancora bisogno di diversi interventi di bonifica, ma la mancanza di essi, nel tempo, ha provocato disturbi alla salute pubblica e alla vita di tutti i giorni, che potrebbe essere messa a repentaglio.