Ficus bengalensis

Il nome comune del Ficus Benghalensis è Ficus Baniano.

Il nome Ficus deriva dal latino classico, mentre Benghalensis, proviene da Bengala, regione di origine di questa pianta, che si trova nel subcontinente indiano, tra India e Bangladesh.

La famiglia di appartenenza è quella delle Moraceae. Sono una famiglia di angiosperme diffusa soprattutto nelle zone climatiche tropicali e subtropicali (in Italia ci sono solo pochi antichi esemplari).

 Il Baniano nasce in  India e si diffonde in Australia nord-orientale (dove è considerata una pianta invasiva).

Un esemplare si  trova al Giardino Inglese di Palermo.

Il Ficus Baniano è una pianta sempreverde. La sua caratteristica più evidente è la presenza di radici aeree sospese che partono dai rami e una volta raggiunto il terreno diventano a loro volta tronchi, rimanendo parte della pianta originaria. La sua chioma è così ampia che può espandersi fino a 30 metri di diametro. I suoi fiori sono molto piccoli e di colore verdastro. Mentre i suoi frutti sono delle piccole bacche rosse e sono raccolti in gruppetti di 5 o 6 fiori (sono commestibili e hanno grandi proprietà curative). Il loro habitat ideale è quello delle zone monsoniche e delle foreste pluviali e quello delle foreste di pianura ad altitudini comprese tra i 500 e i 1200 metri d’altezza.

Il ficus sacro è chiamato Albero della Bhodhi. Si tratta di un antico albero di ficus che si trovava nell’ area in cui oggi sorge il Tempio di Mahabodhi, nello stato indiano del Bihar. Si dice che sotto quest’ albero Siddhartha Gautama, in 

seguito noto come Buddha, si raccolse in preghiera a seguito dell’ illuminazione avvenuta sotto il Ficus Religiosa.