Ehi tu, fermati, ammira questo bel parco. Quante volte sarai passato dalla via Libertà senza chiederti quale sia la sua storia e quella del Giardino Inglese. 

​​Ma aspetta un attimo, per conoscere la sua storia, Occorre tornare indietro nel tempo, e più precisamente al 1848. Quest’anno è stato segnato da molte rivolte cittadine contro la tirannide borbonica.

I palermitani finalmente avevano ottenuto questa agognata “libertà” a cui vollero dedicare una nuova strada, nella parte moderna della città.

Dopo poco tempo però, gli odiati regnanti ripresero il potere e, ripristinata la calma in città, rinominarono la via “Real Strada della Favorita” cancellando quell'idea di libertà che richiamava. 

Fortunatamente permisero di continuare i lavori e di realizzare alla fine della strada un giardino all’inglese.

Il  giardino fu progettato da Giovan Battista Filippo Basile nel 1850. 

L’ubicazione del giardino venne definita dall’architetto Carlo Giachery e da Vincenzo Tineo, direttore dell'Orto Botanico. Vennero acquistate infatti delle antiche cave di tufo e, Il 30 luglio 1850, su proposta di Vincenzo Tineo, venne incaricato il giovane architetto Giovan Battista Filippo Basile, richiamato da Roma.

Egli decise di progettare due aree verdi molto diverse fra loro:

il Bosco e il Parterre che si trova tra via Libertà e via Marchese Ugo.

L’area del Giardino Inglese - Parco Piersanti Mattarella è il Bosco, e venne pensato come un giardino romantico “all’inglese” ricco di grotte, laghetti e anfratti che seguivano la morfologia del terreno organizzato su sette piccoli promontori, un luogo pieno di sorprese che ricordasse il giardino delle delizie dell’emiro Al Achal.

Pensate un po’, per il Giardino Inglese furono acquistati più di 27.000 esemplari tra alberi, bulbi, tuberi, erbacee e arbusti.

Un’ultima informazione: la Strada della Libertà, che per il governo borbonico sarebbe dovuta terminare qui, venne invece lasciata scorrere attraverso  il giardino e, dopo l’Unità,  venne continuata fino ad essere suggellata dalla famosa piazza che i palermitani chiamano  “Statua” che, in realtà, si chiama Piazza Vittorio Veneto. In questa piazza domina il Monumento al cinquantenario della liberazione di Palermo successivamente dedicato ai caduti della prima guerra mondiale, attorno alla quale è presente un'esedra di colonne Il tutto realizzato su progetto di Ernesto Basile, figlio di G.B.F. Basile.