Fino a quando la mia stella brillerà

Venerdì 18 marzo abbiamo avuto la possibilità di assistere ad un evento davvero particolare: l’incontro con la scrittrice DANIELA PALUMBO. Abbiamo aspettato con ansia questo momento che per noi è stata un’occasione speciale, visto che avevamo letto in classe il suo libro e che lo abbiamo usato anche per scrivere delle poesie con la tecnica del caviardage.

Abbiamo pensato di raccontare questo incontro attraverso una raccolta di alcuni nostri pensieri e riflessioni. Il bilancio è molto molto positivo.

I ragazzi della II A e della IIIA

Scuola Secondaria di primo Grado di Urbisaglia

Una mattina durante l’ora di Italiano, la professoressa ci ha detto che sarebbe venuta a trovarci la scrittrice Daniela Palumbo che ha scritto con Liliana Segre “Fino a quando la mia stella brillerà” e “Scolpitelo nel nostro cuore”, che noi abbiamo letto in classe a gennaio. Quando abbiamo cominciato a pensare alle domande che volevamo fare, ce ne sono venute in mente tantissime. (Andres – II A)


Mi ha colpito molto, perché una scrittrice famosa è venuta a parlare nella nostra scuola, la scuola di un piccolo paese, ma la cosa che mi ha colpito di più è stata la sua gentilezza con le altre persone. (Matteo – III A )


Per accogliere Daniela Palumbo abbiamo appeso su un pannello i nostri caviardage della memoria, che abbiamo preparato per il 27 gennaio. Io ero molto nervoso ed emozionato e da questo incontro ho capito che cosa significa essere scrittori e scrivere un libro. (Davide – II A)


Ho aspettato quel venerdì con impazienza e per una volta il momento è stato bello come l’attesa! È emozionante sentire parlare una scrittrice di com’è avere scritto libri di successo e sentire il parere di chi ha preso il testimone della memoria della Shoah. (Margherita – II A)


Daniela Palumbo ci ha raccontato che a Milano al museo della Shoah ci sono tutti i nomi dei deportati nei campi di concentramento e in rosso ci sono quelli dei testimoni ancora vivi, che ormai sono pochissimi. Per questo ha scelto di scrivere il libro con la testimonianza di Liliana Segre. (Aloisia - II A)


Secondo me l’incontro con la scrittrice Daniela Palumbo è stato belle perché lei ha sentito in anteprima la storia di Liliana Segre e quindi ne conosce tutti i dettagli, anche dei particolari che nel libro non sono scritti. È una storia drammatica, ma che ci insegna molto. (Paolo – II A)


L’incontro mi è piaciuto molto, perché Daniela Palumbo ci ha raccontato delle curiosità sul libro che non sapevo. Ad esempio quando lei ha detto a Liliana Segre che voleva scrivere la sua storia, la senatrice ha detto no, ma poi ha cambiato idea, perché voleva dire a tutti dell’amore grandissimo che il padre le aveva dato. (Agnese – II A)


Una delle cose che mi ha colpito di più e che Liliana Segre, dopo aver sofferto molto, moltissimo, non farebbe rivivere quello che lei ha provato a coloro che le hanno fatto del male e non vuole trasmettere odio. Infatti Daniela Palumbo ci ha raccontato che una volta la senatrice doveva testimoniare con un altro sopravvissuto, però non lo fece, perché l’altro era troppo pieno d’odio e voleva trasmetterlo. (Mattia – III A)


Daniela Palumbo ci ha parlato del rapporto che ha con Liliana Segre e di come lei andasse nelle scuole a raccontare la sua storia non con odio e rancore, ma con un grande amore per la vita. Alla fine dell’incontro io ho anche letto una lettera per Liliana Segre che abbiamo scritto insieme a tutta la classe trovandoci un pomeriggio. (Leonardo – III A)


L’incontro è stato molto interessante e mi è piaciuto tantissimo. La parte che mi è piaciuta di più è stata quando il mio compagno di classe Leonardo ha letto la lettera che avevamo scritto insieme per la senatrice Segre, sperando che Daniela Palumbo gliela consegni. (Letizia – III A)

Credo che questo incontro sia stato speciale e unico. L’autrice ci ha fatto conoscere chi è lei e ci ha fatto vivere qualcosa di nuovo. Io, per esempio, quando ho parlato dei nostri lavori e delle poesie che abbiamo scritto con la tecnica del caviardage, ero un po’ emozionata, ma poi mi sono sciolta. (Nicole – III A)


Daniela Palumbo, prima di lasciare a noi la parola, si è complimentata con tutti noi per i lavori che abbiamo svolto con la tecnica del caviardage, realizzati partendo da alcune pagine del suo libro. (Daniele - III A)


Liliana Segre ha accettato di raccontare la sua storia a patto che la figura del padre venisse messa in primo piano. Questo mi ha colpito, perché ha voluto mettere lui al centro e non se stessa. Inizialmente non capivo l’importanza di questo tipo di incontri, ma ora avendone vissuto uno l’ho capita: in questo modo entri nella storia e la vivi al cento per cento. L’emozione quando siamo scesi in palestra era tanta. (Valeria – II A)

L’incontro mi è piaciuto molto ed è stato molto toccante. Penso che sia servito anche come sensibilizzazione su quest’argomento, affinché non venga dimenticato né da noi né dalle generazioni future. (Aurora – III A)


Questo incontro con Daniela Palumbo mi ha fatto capire che non bisogna mai mollare per nessuna ragione. Non lo ha fatto nemmeno Liliana Segre che stava per morire. Ci saranno molti ostacoli, non finiranno mai e nemmeno la nostra forza dovrà mai finire. Siamo noi a deciderlo dicendoci: “Ce la posso fare! Ce la devo fare! Non mollare!”. La vita è preziosa, quindi cerchiamo di sorridere e andare avanti nonostante tutto. (Lavinia – II A)

La prof aveva ragione: è molto interessante poter incontrare uno scrittore o una scrittrice dopo aver letto il suo libro, perché si possono fare molte domande, come infatti è avvenuto. Io con altri compagni sono andata a farmi autografare il libro della nostra biblioteca di classe. Oltre ad essere una bravissima scrittrice, Daniela Palumbo mi è sembrata una persona molto simpatica e sono felice di averla potuta incontrare. (Ludovica – II A)


A me l’incontro con Daniela Palumbo è piaciuto molto e mi è sembrato interessante, dopo aver letto il romanzo, poter conoscere la scrittrice e la storia che ha portato al libro. La Dirigente ha detto che ci saranno più spesso eventi del genere, quindi sono ansioso per le cose che potremo fare in futuro. (Vittorio II A)

Quando ho saputo dell’incontro con Daniela Palumbo, non mi sono resa conto subito della possibilità e rarità di questo tipo di eventi e solo il giorno stesso ho capito veramente. Sono molto felice del fatto che oltre a lei verranno altre scrittrici e soprattutto di essere capitata in questa scuola proprio nell’anno in cui c’è stato questo incontro. (Enrica – II A)


Il cuore mi batteva a mille quando, con la mia fascia da sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, mi sono seduta vicino all’autrice. Quando alla fine Daniela Palumbo mi ha dato il microfono per fare un discorso, mi sono uscite delle parole che neanche sapevo di avere dentro, ma che sono il messaggio del suo libro: non dobbiamo mai pensare che non possiamo farcela e non dobbiamo mai arrenderci. (Breda – II A).

LE NOSTRE POESIE CON LA TECNICA DEL CAVIARDAGE

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