25 APRILE

CELEBRAZIONI AD URBISAGLIA

Il 25 aprile si festeggia la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo grazie anche alla Resistenza dei partigiani.

Quest' anno siamo tornati a celebrare la manifestazione in paese, a Urbisaglia, sotto il loggiato intitolato al comandante partigiano Augusto Pantanetti.

All' inizio abbiamo ascoltato l' inno europeo, poi tutti, ragazzi e paesani, abbiamo cantato insieme " Bella ciao!".

Poi è intervenuto il Sindaco di Urbisaglia, Paolo Giubileo, che ha ringraziato tutti e soprattutto la signora Paola Ciccioli, che ha curato l' edizione del libro "La mia guerra, Urbisaglia nel buio del fascismo" della nostra compaesana Edda Moretti, vissuta ai tempi della guerra, che con semplicità ma in modo diretto, ci ha fatto capire la sofferenza di quei momenti, le mancanze che ha avuto, ma sempre visti con gli occhi genuini di una bambina. A noi alunni della scuola media di Urbisaglia, questo libro ci è stato regalato dal figlio della signora Edda.

Dopo il Sindaco, sono intervenuti i giovani del Consiglio Comunale dei Ragazzi.

All'inizio è intervenuto il Sindaco dei ragazzi, Breda M.T. Herbert, che ha parlato di sua nonna che era dovuta fuggire dalla guerra e ha chiesto a tutti di farle un applauso. Poi sono intervenuti altri ragazzi ed anche io e la mia compagna di classe Benedetta. Io ho letto un proverbio messicano che ho trovato in internet :" Hanno provato a seppellirci, non sapevano che eravamo semi!". Edda è stata più forte della guerra e raccontandoci ciò che ha vissuto, come un seme, è rinata, ma questa volta aveva qualcosa in più: LA LIBERTÀ! Non diamola per scontata!

Nicola Ciarlantini - 1^A Scuola Secondaria - Urbisaglia

DISCORSO DEL SINDACO DEL CONSIGLIO

COMUNALE DEI RAGAZZI DI LORO PICENO:

Moglianesi Alice

Buongiorno a tutti, sono il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi. Siamo qui riuniti per celebrare l'anniversario della liberazione d'Italia.

Fu una vittoria sul nazi-fascismo, infatti questo giorno per noi italiani rappresenta un serbatoio di importanza morale.

Il 25 Aprile è una data che rappresenta una svolta per il nostro Paese e simboleggia i valori più importanti della nostra Costituzione: pace, speranza, solidarietà e libertà.

Ormai da 2 anni, la libertà ci sembra una cosa lontana, eppure la libertà non é solo poter uscire di casa e vivere nella normalità, ma significa anche sapere di poter sperare in un futuro migliore.

Libertà è avere la possibilità di resistere alle difficoltà insieme ed uniti. Dal ricordo di coloro che hanno combattuto con coraggio verso la libertà, possiamo trarre un insegnamento prezioso che ci possa accompagnare nella nostra vita: uniamoci nei momenti di difficoltà, perché insieme si é più forti.


Moglianesi Alice

DISCORSO DEL SINDACO DEL CONSIGLIO

COMUNALE DEI RAGAZZI DI URBISAGLIA:

Breda M. T. Herbert

CLICCA QUI SOTTO PER VISIONARE LA PRESENTAZIONE di Marini Marco, Nori Andrea, Clementi Franco Valentino e Hassane Mohamed

Mia nonna, nata nel 1938, aveva solamente 2 anni quando la guerra iniziò. All'inizio viveva in un piccolo appartamento di sua nonna a Londra ma dovette trasferirsi a Torquay. Essa però era bombardata gravemente e lei si nascondeva in cantina con sua madre. Poi si trasferì a Dartmore dove cambiò scuola circa 8 volte prima di potersi fermare in un posto sicuro; aveva oramai 12 anni quando trovò la scuola giusta. Nel frattempo, suo padre lavorava nella Marina Militare. I tedeschi avevano disposto delle bombe tutto intorno l'isola della Gran Bretagna, quindi il suo compito era di cercare rimuovere le bombe dal mare.


Quando la nave di suo padre tornò dall'est, alcuni mesi dopo che la guerra era finita, lei e la madre presero un treno verso la costa per vederlo. Nel porto entrarono tante navi che si serrarono l'una contro l'altra e miaa nonna e sua madre dovevano attraversare 7 barche per andare a vederlo dopo 6 anni di guerra. Infine si incontrarono al centro, sulla terza o quarta nave, e mia nonna non lo riconobbe perché non lo vedeva da quando aveva due anni ed i era completamente diverso.

Mia nonna è la persona più coraggiosa che io abbia mai conosciuto ed è qui presente oggi. Fatele un grande applauso che se lo merita.

Breda M. T. Herbert