Nulla da fare in gara-2 dei playoff per un Lugano spento
Il racconto minuto per minuto della sfida tra Lugano e Friborgo
Immagine di heshootshescoores.com
Il racconto minuto per minuto della sfida tra Lugano e Friborgo
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Lugano e Friborgo tornano sul ghiaccio della Corner Arena per affrontarsi in gara-2 dei playoff di National League. Due giorni fa, in terra friborghese, i padroni di casa hanno dominato per tutta la partita vincendo per 6-2. E questa sera la squadra capitanata da Calvin Thürkauf è chiamata a una risposta di orgoglio, per dimostrare in Svizzera che si merita un posto tra le quattro elette e per pareggiare la serie.
Con Koskinen confermato in porta e Arnaud Montandon in quarta linea al fianco di Canonica e Patry, Gianinazzi cambia poco o nulla, fatta eccezione per il rientro nel lineup di Guerra a scapito dell’altro Montandon, Maxime, e di Ruotsalainen, che si prende il sesto per gli stranieri al posto di Quenneville, autore di una prova da dimenticare a Friborgo e che l’allenatore bianconero non ha perdonato. Il Friborgo, dal canto suo, non cambia gli effettivi sul ghiaccio se non Etter, che si prende la seconda linea e lascia a Binias lo scomodo posto di tredicesimo attaccante.
Primo tempo
La partita si accende prestissimo: al 3’ il Friborgo fa tremare la porta difesa da Koskinen con una conclusione di DiDomenico. La risposta del Lugano non si fa tardare e Thürkauf – per la prima volta dopo un’eternità senza la maglia di Top Scorer, oggi sulla schiena di Fazzini – conclude la prima vera occasione sul palo alla sinistra di Berra. I tifosi saltano e cantano e la squadra di casa, per i primi dieci minuti, passa la maggior parte del tempo nel terzo offensivo concludendo a più riprese ma sempre con poca precisione. Ghiottissima un’occasione sul bastone di Verboon al 9’, che a pochi centimentri dalla porta non riesce a ingannare Berra. Al 10’53’’, con penalizzato Wallmark, i ticinesi hanno la prima occasione in powerplay ma come le scorse uscite emergono tutte difficoltà a impostare con l’uomo in più e i due minuti scorrono senza grandi sussulti. Poco male, perché al 16’ arriva la prima penalità contro il Lugano per un fallo dubbio di Fazzini e il Friborgo riesce a fare persino peggio, concendendo ai bianconeri di andare alla conclusione due volte, con Arcobello che viene fermato solo dal palo.
Secondo tempo
Il secondo tempo si apre con un colpo di bastone di Fazzini ai danni di Sörensen, che si va ad accomodare nuovamente sulla panchina dei cattivi. Questa volta però la squadra di Dubé non fa sconti e al 23’32’’ Wallmark batte per la prima volta di serata Koskinen, ben servito nello slot dal proprio Top Scorer Sörensen. Al 28’, dopo un lungo periodo di pressione offensiva da parte del Lugano non capitalizzato De La Rose parte in contropiede e fa tremare il palo e tutti i tifosi bianconeri. Al 30’58’’ i burgundi raddoppiano: Guerra si dimentica completamente di Schmid, che solo davanti al portiere finlandese del Lugano non si fa pregare per mettere in porta il disco. Al 35’ sono gli ospiti a giocare con l’uomo in meno a causa di una penalità per durezza eccessiva ai danni di Jecker. Il powerplay è completamente assente – persino Montandon in pista, a dimostrazione della confusione totale della squadra di casa – e al 35’19’’ un disco perso sulla blu da Andersson lancia tutto solo nuovamente Schmid, che punisce per la seconda volta di serata.
Terzo tempo
Il terzo periodo inizia come il secondo: con una penalità contro il Lugano, questa volta contro Alatalo, reo di aver sgambettato un avversario. Per fortuna dei bianconeri questa volta i dragoni non sono così pericolosi, forse perché più concentrati a difendere il largo vantaggio, e i due minuti di inferiorità numerica scorrono senza grandi pericoli. Al 50’ il Friborgo va vicinissimo al 4-0 con Marchon, che si ritrova a tu-per-tu con Koskinen dopo uno scivolone di Mirco Müller, che gli spiana la strada. Questa volta però il gigante finlandese non si fa sorprendere. Il tempo scorre impietoso e a 2’29’’ dal termine Gianinazzi si gioca il tutto per tutto, togliendo il portiere e chiamando il timeout, nella speranza di rimescolare le carte. Al 59’02’’ Walser viene penalizzato e il Lugano a 16’’ dalla fine riesce a trovare in 6 contro 4 il gol della bandiera, firmato da Joly. La gioia dura meno di cinque secondi perché, a porta vuota, Marchon infila in 4-1. Seconda battuta di arresto contro il Friborgo per il Lugano, che in gara-3 dovrà mettere in pista una squadra più offensiva e più affamata. Perché con tutti questi errori, si può solo andare in vacanza.
“Una partita frustrante”
Non è soddisfatto della partita nemmeno Marco Müller, autore di una prova discreta ma comunque al di sotto delle migliori prestazioni. “All’inizio della partita abbiamo giocato meglio di quanto ha dimostrato il risultato, è frustrante. Il Friborgo è una squadra molto forte e noi dobbiamo trovare un modo per superarli”. A pesare in negativo, un alto numero di offiside fischiati contro la squadra di casa e, più in generale, la difficoltà plateale ad entrare nel terzo offensivo. “Dobbiamo essere più bravi sotto porta, altrimenti se non segni nemmeno un gol in 59’ è difficile vincere”. E poi, il maleddetto powerplay: “dobbiamo fare un passo perché è in quelle situazioni che si fa la differenza. Loro segnano e noi no.” E in vista di mercoledì, quando ci sarà gara-3, c’è il pericolo di ritrovarsi con le spalle contro il muro. Ma Marco è positivo e vuole sfruttare questo fattore: “è sicuramente un’opportunità per cogliere l’avversario di sopresa.” Ora testa all’appuntamento tra soli due giorni. “Accettare la realtà, dare il massimo e lottare per trovare un modo per riaprire la serie”; questa la formula del numero 10 bianconero.
18.03.2024 - Mario Socchi