A Lugano è notte fonda
I bianconeri si fanno schiacciare e dominare dal Langnau
Immagine di laregione.ch
I bianconeri si fanno schiacciare e dominare dal Langnau
Immagine di laregione.ch
Una debacle. Terribile. E 60 minuti di sofferenza contro una squadra che fino alla vigilia si trovava all’undicesimo posto. La squadra sottocenerina, che ha dimostrato ancora una volta i limiti di una dirigenza timida e senza il desiderio di dare uno scossone, è scesa in pista con Carr al posto di Dahlström e sempre privi di Mirco Müller, rimasto infortunato durante il secondo tempo del derby di venerdì scorso nel tentativo di rialzare immediatamente la testa dopo il 1-5 rimediato sabato sera a Zurigo.
Il primo vero pericolo della partita è bernese e arriva dopo sei minuti, con un 2 contro 0 regalato ingenuamente da Schultz, per sua fortuna Schlegel è attento e scongiura la prima rete ospite. La difesa è disattenta e, dopo un’entrata in materia poco consistente, i bianconeri all’ 8’19’’ si ritrovano sotto nel punteggio: Rohrbach imbecca perfettamente Jenni nello slot e il numero 87 deve solo toccare il disco per realizzare la sua prima rete in National League. La reazione del Lugano è sul bastone di Joly, abile a soffiare il puck al futuro bianconero Brian Zanetti, ma il topscorer canadese si fa ipnotizzare da Charlin. La doccia fredda riesce a svegliare i sottocenerini e al 12’44’’ Marco Müller riesce a pareggiare i conti, anche lui con un tocco nello slot: 1-1. Sul finire della prima frazione il Langnau è costretto a giocare l’uomo in meno con cambio scorretto, ma Thürkauf e compagni non riescono a trovare il pertugio per andare alla pausa in vantaggio.
Nel secondo periodo la formazione di Gianinazzi non cambia atteggiamento e gli errori in fase di costruzione sono innumerevoli. A trovare la rete sono allora due volte i giallorossi nel giro di pochi istanti: al 26’02’’ Fahri è abile a sfruttare il rebound concessogli da Schlegel, nove secondi più tardi è Allenspach a far festeggiare i tifosi dell’Emmental – arrivati tra l’altro pochi minuti prima della seconda rete a causa di traffico al Gottardo –. L’head coach bianconero secondo logica chiama il timeout, ma la reazione è timida, ad immagine del 2 contro 1 sul bastone di Fazzini al 29’ che non intimorisce il portiere rossocrociato del Langnau. A dominare la seconda parte del secondo tempo sono ancora gli errori; al 38’ Fazzini si fa spedire sulla panchina dei cattivi per comportamento antisportivo e a cinquanta secondi dal 40’ Kristof infila l’1-4. E così si torna negli spogliatoi tra i fischi dei 4500 tifosi presenti, forse indirizzati agli arbitri per la decisione su Fazzini, forse indirizzati a una squadra che non lotta e che sembra priva di ogni argomento.
Al rientro del terzo tempo Gianinazzi decide di buttare nella mischia Dominic Nyffeler togliendo Schlegel; al 42’29’’ con Brian Zanetti sulla panchina dei cattivi Thürkauf ritrova la via del gol e riaccende la fiamma della speranza, definitivamente spenta al 49’56’’ da Malone, che con un rebound batte Nyffeler, non irresistibile ma comunque non responsabile della controprestazione. Per onore di cronaca, al 58’13’’ David Aebischer accorcia le distanze trovando la prima rete con la maglia del Lugano ma, con la Curva Nord che ha lasciato anzitempo la Corner Arena, il cronometro scorre impietoso e nonostante l’assalto senza portiere non arrivano più reti.
In un clima freddo, tra vergogna e orrore, Thürkauf prova ad andare alla ricerca delle spiegazioni di questa terribile partita, senza usare mezzi termini: “dobbiamo cambiare come squadra. È difficile da dire cosa manca, ma abbiamo un sistema di gioco che l’allenatore vuole e non tutti lo seguono. Così è difficile vincere.” Da buon capitano si prende poi parte delle responsabilità perché è suo lavoro “tenere tutti sotto la stessa linea. La stagione va veloce e dobbiamo invertire la direzione della barca”. No, il Lugano non è uscito dalla crisi.
27.11.2024 - Mario Socchi