Intervista DS

INTERVISTA ALLA DIRIGENTE IC BRA2 - DOTT.SSA PATRIZIA DONATO LA VITOLA

La Dirigente ci accoglie nel suo ufficio e ci fa accomodare, poi ci invita a porre le nostre domande. Noi ci eravamo organizzati discutendo dal vivo con la Prof. e proponendo le domande che ci interessavano rielaborandole attraverso un foglio condiviso di Google, che ci ha permesso di lavorare insieme anche a distanza. Avevamo preventivamente deciso una scaletta per parlare a turno e siamo riusciti a gestire tutta l'intervista da soli. Ci eravamo anche vestiti eleganti!

Omar: come ha fatto a diventare Dirigente?

Si diventa Dirigente dopo aver fatto la docente. Da giovane tutto pensavo ma non di lavorare nella scuola: ho iniziato a 25 anni e ho scoperto di amare tantissimo questo mestiere! Ad un certo punto, dopo aver trascorso più di 25 anni nella scuola come docente, ho pensato a cosa avrei potuto ancora dare e ho creduto di poter fare ancora di più come Dirigente, quindi ho partecipato al concorso nazionale: da Bari sono arrivata qui senza sapere a cosa andassi incontro, perché non conoscevo ancora questa splendida città; ho lasciato la mia famiglia e sono arrivata a Bra dove è iniziata una grande avventura e, anche se è stata dura, non me ne sono mai pentita. Per fortuna ho trovato uno staff eccezionale che mi ha molto aiutato e ho deciso di restare.

Matteo: quanto ha cambiato la direzione della scuola con l’utilizzo del digitale?

Secondo me è diversa la coscienza che si ha nei confronti del digitale: esisteva già, ma il Covid ci ha messo di fronte a necessità nuove, e non solo digitali. Ad esempio, i docenti utilizzavano già il registro elettronico o i computer. I ragazzi di oggi sono nativi digitali mentre noi abbiamo qualche difficoltà in più, ma anche se la scuola è digitalizzata non si possono e non si devono perdere di vista la scrittura, il pensiero, ecc. Dovremmo utilizzare il digitale come strumento per migliorare queste cose e accorciare i tempi, quindi ben venga ad esempio il suo utilizzo per non sprecare carta o risparmiare tempo, ma senza esagerare. In fondo anche i device prevedono smaltimento e riciclo: per fortuna noi ci impegniamo per farlo correttamente.

Emiliano: che responsabilità comporta essere Dirigente?

La responsabilità è soprattutto morale, oltre a quelle “classiche” come sicurezza, offerta formativa, educativa. Per me è fondamentale garantire benessere e felicità agli studenti in tutte le situazioni in cui si trovano. In fondo i genitori ci affidano i loro figli!

Manal: come si sente ad essere Dirigente?

Come prima: felice. Lo ero da docente e lo sono da DS, anche se ovviamente capitano momenti difficili. Ci sono tante situazioni da risolvere, persone a cui pensare e da ascoltare, ma se vuoi realizzare qualcosa non devi arrenderti mai. Molto importante è imparare a gestire il tempo e accettare che potranno esserci giorni tristi oltre a quelli felici.

Lorenzo: che studi ha fatto per diventare Dirigente?

Oltre ad essermi laureata ho superato un concorso nazionale con numerose prove: per due anni ho studiato continuamente senza sosta, rinunciando ad uscire e ad andare in vacanza con la mia famiglia.

Come si è sentita quando ha superato il concorso?

Non credevo di potercela fare su 25000 candidati, quindi è stata una bellissima sorpresa. L’ho saputo dal DS dove avevo lavorato come docente, una persona a me molto cara che aveva letto i risultati per comunicarmeli.

Rayan: se non fosse diventata una Dirigente, cosa avrebbe voluto fare nella vita?

Avrei voluto lavorare con gli animali per fotografarli e studiarli, in particolare le scimmie! A Bari ho alcuni animali domestici e, in generale, sono sempre stata molto legata alla natura.

Danil: quando era una professoressa che materia insegnava?

 Insegnavo Italiano, Storia e Geografia, ma facevo anche altre cose nella scuola, come progetti, ecc.

Andrei: come fa ad organizzarsi?

Unico problema è organizzarmi per vedere i miei figli e mio marito, ritagliando dei momenti per stare insieme nonostante la distanza. Ogni cosa comporta organizzazione e sacrificio senza dimenticare che si lavora anche per il benessere proprio e della propria famiglia.

Zakaria: il concorso che ha fatto e stato difficile?

Non è stato esattamente piacevole! Si svolgeva al pc con un tempo massimo: si doveva rispondere ad una serie di domande in un tempo prestabilito. Credevo che mi avrebbero bocciato perché ho risposto a modo mio.

Dopo aver risposto alle nostre domande e averci fatto tanti complimenti per la nostra serietà e professionalità, la Dirigente ci ha congedato e siamo tornati in classe per terminare la mattinata. Inutile dire che sia noi che la Prof.ssa Romiti eravamo molto soddisfatti!

Vi aspettiamo alla prossima intervista!