Musica classica e lirica


Edoardo Ballerini / dicembre 2023

Ho curato questa sezione riportando una selezione di titoli di musica classica, in prevalenza lirica. Se intendete ascoltare qualcosa avrete modo, grazie anche alle note che accompagnano le arie,  di apprendere conoscenze utili per capire (o almeno provarci) cosa volesse trasmettere al pubblico il compositore.  Il repertorio più trattato è ovviamente quello tenorile che conosco meglio. Non è stato facile fare una scelta in un panorama molto ampio, ma ritengo di aver assicurato la presenza almeno dei brani più celebri dei nostri compositori d'opera.  

Qui sono poste le premesse per un percorso didattico, a carattere espressivo-musicale, che potrebbe anche essere affrontato a scuola in orario curricolare con modalità e tempistica scelte dal docente che volesse farsene carico.

Ho riportato il link per alcune arie cercando gli interpreti più interessanti disponibili su You Tube. Nel caso della musica classica troviamo meno assortimento che per la musica di consumo e alcune interpretazioni si possono avere soltanto acquistando il CD o il DVD. 

Mi sono preso la libertà di propormi  anche come interprete con i video di  Je crois entendre encore da Les pêcheurs de perles di Georges Bizet, girato nel 2016, 4 Lieder da Dichterliebe di Robert Schumann del 2018,  Siete voi? Questo è un nodo avviluppato da La cenerentola di Gioacchino Rossini del 2016, e  Libiamo ne' lieti calici da La traviata di Giuseppe Verdi. Questo video è stato girato al Liceo nel dicembre 2019 durante lo spettacolo "Singing Overnight" e mi vede cantare insieme al soprano Ilaria Tarchiani.   Ho concluso con due mie esperienze con orchestra con musica di Schubert e Adam. M° Edoardo Ballerini 

Gli studenti del Liceo Leonardo da Vinci frequentano da anni il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, grazie ad un apposito progetto dedicato alla fruizione della musica colta. La foto è del settembre del 2014 e tutti questi ragazzi ormai non sono più al Liceo.

I seguenti brani, tutti strumentali, eccettuati i Carmina Burana, Ave Maria e Pierino e il lupo, possono avere una identità autonoma, essere tratti da contesti più articolati, introdurre o far parte di un'opera lirica. Tutti i brani sono elencati in ordine cronologico per dare una idea minima dell'evoluzione che ha avuto l'espressione musicale negli ultimi tre secoli. Tra gli ascolti  consigliati ho previsto anche Pierino e il lupo di Prokofev indispensabile per i neofiti a gettare le basi di una conoscenza minima di quelli che sono gli strumenti dell'orchestra sinfonica. 

Overture , preludi, sinfonie e altro:

Il finale di Carmen di G. Bizet.  Don Josè ha trovato Carmen che, fuori dell'arena di Siviglia dove si sta svolgendo la corrida, è in attesa del suo nuovo amante, il torero Escamillo. Implora la ragazza  di tornare insieme a lui ma, quando lei getta con sdegno l'anello che lui le aveva regalato, la uccide con un coltello e si costituisce alle guardie. 

Le successive arie consigliate sono accompagnate da una breve presentazione utile per poter collocare l’episodio canoro nel contesto più generale dell’opera. Nella prima parte ho suddiviso le arie in base alle caratteristiche vocali del cantante, la tessitura, iniziando da tenore per passare dopo alle voci femminili e concludere con le voci maschili più gravi. Nella parte conclusiva sono riportati duetti famosi, un sestetto e tre cori.  Anche le opere sono ordinate secondo la data della "prima" rappresentazione.  

Arie da tenore:


Arie da soprano:

I pescatori di perle danzano intorno a Nadir, legato alle rocce, e condannato a morte per sacrilegio, nell'opera di Bizet

Arie da mezzosoprano:

       https://www.youtube.com/watch?v=KJ_HHRJf0xg 


Arie da baritono [34]  

       https://www.youtube.com/watch?v=INF9r5jju0A 


Arie da basso:

        https://www.youtube.com/watch?v=RSreEB9P6S4 


Duetti:

       https://www.youtube.com/watch?v=mLTXekG-meA 

       https://www.youtube.com/watch?v=WLLS7XIe6yU 

       https://www.youtube.com/watch?v=FsWXeTqaGp0 

       https://www.youtube.com/watch?v=3VblMMVOpNs 

       https://www.youtube.com/watch?v=NGuD3eH4qp8 

       https://www.youtube.com/watch?v=YVqwE1IoQ9A 

       https://www.youtube.com/watch?v=hJ303yfd5VU 


Sestetti:


Cori:


Per i più curiosi ecco alcune mie performance, di cui una anche al Liceo durante un "Singing Overnight" natalizio.

Agli amanti della musica classica, lirica e moderna (insomma di qualsiasi genere), si consiglia vivamente la visita alla Casa Museo Luciano Pavarotti, vicino a Modena. Si ricorda a tutti che alla fine della sua carriera Pavarotti si dedicò all'organizzazione dei concerti-evento "Pavarotti & Friends" coinvolgendo molti dei più grandi nomi della musica internazionale. Nel periodo dal 1992 al 2003 sono stati concepiti, sempre per fini umanitari,  ben 10 eventi e gli incassi raccolti sono stati devoluti  per sostenere la cura dell'infanzia nei paesi devastati dalla guerra. Una sezione del Museo è dedicata proprio alla documentazione di queste iniziative e agli artisti che vi hanno preso parte. 

[1] Orfeo è sceso negli inferi per cercare l’amata Euridice ed è riuscito a trovarla. Gli è stato concesso di riportarla in vita a patto di non girarsi a guardarla finché non sarà di nuovo alla luce del sole. La moglie lo segue nella ascesa verso il mondo terreno ma, sorpresa del fatto che Orfeo non la degna di uno sguardo, lo incita a farlo e lui infine cede, perdendola di nuovo. Nasce così questo canto disperato.

[2] In questa aria Don Ottavio, fidanzato di donna Anna, esprime tutto l'amore che ha per lei. La donna è turbata perché qualcuno ha ucciso suo padre, ma non si sa con certezza chi sia stato. Don Ottavio le ha promesso che la vendicherà, ma soltanto donna Anna ha scoperto la sua identità perché ha riconosciuto la voce dell'assassino in quella di Don Giovanni.

[3] Ferrando canta quest’aria per informare il mondo intero che lui è certo della fedeltà dell’amata Dorabella.

[4] Con questa aria Tamino esprime il suo stato d'animo: osservando estasiato l'immagine sul medaglione ricevuto dalle tre dame che lo hanno salvato dal drago e si innamora della principessa Pamina che vi è ritratta.

[5] Serenata del conte di Almaviva sotto la finestra della bella Rosina, poco dopo l’inizio dell’opera.

[6] Nemorino, innamorato di Adina, non è contraccambiato dalla ragazza. Ma lui non si arrende affidandosi al filtro magico dell’incantatore Dulcamara. Quando infine scorge sul viso di Adina una lacrima di gelosia, si convince che i sentimenti della ragazza nei suoi confronti sono cambiati.

[7] Ciclo di Lieder di Robert Schumann del 1840, opus 48. Il termine Dichterliebe significa "L'amore del poeta". Il testo è di Heinrich Heine.

[8] Questa è l'aria del duca di Mantova dove mette in luce la scarsa considerazione che ha delle donne.

[9] Manrico intona quest'aria con cui richiama alle armi i suoi uomini: ha saputo che quella che crede sua madre, la vecchia zingara Azucena, è stata catturata dal suo rivale, il Conte di Luna, e che intende mandarla al rogo. Senza saperlo i due antagonisti sono fratelli perché Manrico era stato rapito dagli zingari quando era ancora un bambino.

[10] Alfredo canta la sua gioia: Violetta ha accettato la sua corte e i due vivono ormai da qualche mese nella casa di campagna della donna, entrambi entusiasti.

[11] Faust, anziano scienziato, ha ceduto l’anima al diavolo Mefistofele in cambio di una nuova  giovinezza. Ha conosciuto la giovane Marguerite ed è rimasto conquistato dalla sua grazia. Così canta l’aria, «Salut. Demeure chaste et pure».  

[12] Nadir sente giungergli la voce della sacerdotessa Léila che passa la notte in riva al mare per assicurare la benevolenza delle divinità marine nei confronti dei pescatori di perle. Innamorato di lei risponde al suo richiamo intonando questa dolce aria e la raggiunge sullo scoglio sul mare.

[13] A causa dell’ostilità tra le loro famiglie Roméo è costretto ad introdursi di nascosto nel giardino di Juliette e da qui contempla la finestra illuminata della ragazza: con questa aria loda la bellezza dell’amata e la invita a mostrarsi: la paragona perfino al sole nascente. Juliette si affaccia al balcone e confessa di ricambiare l'amore.

[14] Aria rivolta da Radamès ad Aida, principessa etiope prigioniera degli egiziani, di cui è innamorato.

[15] Siamo nell’osteria di Lillas Pastia dove Carmen e Don Josè stanno discutendo: Carmen è contrariata perché Josè intende rinunciare alla sua compagnia perché è suonata l’adunata e deve tornare in caserma, lei lo prende in giro perché non crede al suo amore. Don José le risponde con l’aria «La fleur que tu m'avais jetée» dove le rivela il suo sentimento.

[16]Il cavalier Des Grieux, amante di Manon, racconta alla ragazza durante la cena il sogno d’amore che ha fatto a occhi aperti. Questo resta però soltanto una sua illusione perché Manon sa che stanno per rapirlo e lei potrà così accettare l’offerta di una vita agiata e senza problemi ricevuta dal ricco De Brétigny.

[17] Werther è tormentato dalla passione per Charlotte che però è già fidanzata con un altro e ha giurato alla madre morente che lo sposerà. Così si allontana per un periodo dalla città. Al suo ritorno, in occasione del Natale, si reca da Charlotte per recitarle la poesia di Ossian con l’aria «Pourquoi me réveiller». Charlotte non resiste all’emozione così a lungo sopita e gli si abbandona per un attimo tra le braccia, per poi riprendersi e fuggire sconvolta. Questa episodio convince il giovane che non ci potrà essere felicità per lui.  

[18] Pagliacci narra la storia di una piccola compagnia teatrale, guidata da Canio. Vesti la giubba, conosciuta impropriamente come "Ridi pagliaccio" è cantata dall'uomo sul palcoscenico, nel corso di una commedia, poco dopo aver saputo che la giovane moglie lo tradisce con un altro. Sulla scena si rivolge proprio a lei che interpreta il personaggio di Colombina. 

[19] Questa aria è cantata dal giovane Fenton nel terzo atto dell'opera: è una serenata notturna a Nannetta,  nel bosco di Windsor mentre si sta orchestrando una gigantesca burla ai danni del l'ignaro Falstaff.

[20] Rodolfo ha accolto, nella fredda soffitta dove vive, la giovane Mimì che abita nello stesso edificio: la ragazza si è rivolta a lui perché le si è spento il lume con cui illumina la stanza dove vive e ha bisogno di aiuto per accenderlo di nuovo.  Appena entrata da lui si sente male e le cade a terra la chiave di casa. Una volta ripresi i sensi la cercano insieme, Rodolfo la trova, ma non dice niente per restare ancora con la ragazza.  Le prende la mano infreddolita e da qui il suo canto.

[21] Siamo al finale dell'opera. Tosca ha concordato con il malvagio Scarpia la salvezza per l'amato Mario recluso nelle prigioni del Castel Sant'Angelo di Roma. Il pittore Mario Cavaradossi è stato condannato a morte per aver aiutato un amico evaso ed è in attesa che si compia il suo destino: così canta disperato. Tosca nel frattempo ha ucciso Scarpia che la aveva comunque ingannata. La fucilazione di Mario è stata reale e l'amato ucciso;  quando il delitto di Tosca viene scoperto la ragazza si getta giù da Castel Sant'Angelo e invoca Scarpia al cospetto di Dio. 

[22] Anche in questo caso siamo al finale dell'opera. La principessa Turandot (che era solita sottoporre i propri pretendenti a tre indovinelli, per poi ucciderli se fallivano nel risponderle) ha trovato nel principe Caleb un avversario suo pari, che li ha risolti. Questi a sua volta l'ha sfidata a scoprire quale sia il suo vero nome entro l'alba del giorno dopo.  Per fortuna Turandot non ci riesce e la storia finisce bene (a parte la morte della serva Liù). Si ricorda che l'opera rimase musicalmente incompiuta per la morte di Puccini nel 1924. Fu l'amico Franco Alfano a terminarla per la prima rappresentazione che andò in scena al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926 con l'orchestra diretta da Arturo Toscanini.

[23] La Regina della notte (personaggio negativo) si è adirata venendo a sapere che Tamino si sta schierato dalla parte del suo avversario Sarastro. Consegna così alla figlia Pamina un pugnale con cui dovrà uccidere il mago Sarastro.  Questa è una delle arie da soprano più impegnative.

[24] Quest'aria è una preghiera alla Luna levata dalla sacerdotessa Norma, una preghiera per placare gli animi e convincere il popolo dei Galli (lei è la figlia del loro capo Oroveso) a non ribellarsi alla dominazione romana.

[25] Alfredo si è dichiarato a Violetta e lei è indecisa sul da farsi: continuare a vivere in modo dissoluto  nel lusso e nel piacer, come ha fatto fino ad allora, o iniziare un rapporto stabile con un uomo che la ami veramente. 

[26] Violetta ha ricevuto la visita del padre di Alfredo che l’ha convinta a lasciare il figlio perché la loro relazione è mal vista in società e rende impossibili le nozze di sua figlia, la sorella di Alfredo.  Al rientro a casa dell'amato Violetta intona quello che è un disperato canto di addio.

[27] Tristano ed Isotta sono follemente innamorati ma le vicende sono loro avverse. Tristano, ferito a morte,  spira tra le braccia dell'amata che affranta dal dolore, invoca la morte in nome dell'amore e si accascia accanto a lui.  

[28] Mimì ha conosciuto da poco il poeta e scrittore Rodolfo a cui ha chiesto aiuto per riaccendere il candelabro. Rodolfo, che ha toccato la sua mano fredda, le ha cantato  Ma che gelida manina e si è offerto di riscaldargliela. Ora sta a lei presentarsi per potersi conoscere meglio e lo fa cantando questa aria.

[29] Tosca, alle prese con il capo della polizia segreta pontificia, Barone Scarpia, alza con il suo canto una richiesta d'aiuto a Dio: ha vissuto in modo devoto sempre facendo del bene, perché si ritrova a dover affrontare tutto ciò? 

[30] Cio Cio-san si è sposata con il tenente Pinkerton, l'ufficiale di marina americano che, poco dopo il matrimonio, l'ha abbandonata per tornare in patria. La ragazza ha avuto un figlio da lui e continua a sperare nel suo ritorno, mentre la sua serva Suzuki cerca di disilluderla senza però riuscirci. Con questa aria CIo Cio-san esprime la sua convinzione che un bel dì una nave apparirà all'orizzonte con a bordo il suo amato che torna da lei. 

[31] Loretta incoraggia il padre Gianni Schicchi, proprio con l’aria «O mio babbino caro», ad aiutare la famiglia del suo fidanzato Rinuccio, alle prese con l’eredità dello zio, Buoso Donati, morto improvvisamente lasciando tutti i suoi beni alle Suore di Santa Reparata. L’astuto Gianni Schicchi riuscirà come sempre a trovare una soluzione al problema. 

[32] Rosina ammette e se stessa di provare del sentimento per Lindoro e che saprà superare le difficoltà che il vecchio tutore Don Bartolo mette tra loro, perché si ritiene docile e amorosa ma in grado di combattere se viene toccata nel suo punto debole.

[33] Quest'aria famosissima (habanera perché richiama una canzone cubana) è cantata da Carmen all'uscita dalla manifattura di tabacchi dove lavora. Si presenta con tutta la sua sensualità ai soldati che stanno nella piazza, uccello ribelle che insidia chi non la considera e abbandona chi vuole tenerla tutta per sé. 

[34] Ai tempi di Mozart non era stato ancora definito il ruolo vocale di baritono, perciò Leporello era inteso come basso, anche se l'effettiva tessitura del personaggio è da baritono. Tale voce, con caratteristiche intermedie, è stata definita per la prima volta da Rossini. 

[35] Leporello, buffo servo di Don Giovanni, illustra a donna Elvira le prodezze erotiche del suo padrone.

[36] Figaro si presenta al pubblico esternando la gioia di riuscire a godersi la vita, nonostante le origini semplici, grazie all’ingegno che sa mettere a frutto.

[37] Don Basilio descrive a Don Bartolo gli effetti della calunnia che lui consiglia di  orchestrare ai danni del temuto conte di Almaviva.  

Stampa d'epoca che raffigura Werther, protagonista dell'opera omonima del 1887 di Jules Massenet. La trama del libretto è ripresa dal romanzo epistolare "Idolori del giovane Werther" del secolo precedente, di J. W. Goethe. Questa immagine riesce a rendere bene lo stato d'animo del giovane che pensa estasiato alla "sua" Charlotte. La delusione per questo amore impossibile lo spingerà al suicidio.

Studenti della 3°E a. s. 2013-14 al Teatro del Maggio in Corso Italia;  il palco e la sala di tale sede, visti dalla galleria. 

La nuova sede del Maggio Musicale Fiorentino, nel piazzale Vittorio Gui 1; studenti della 3C  a. s. 2014-15 in sala. 

Per saperne di più sulle iniziative del  M° Edoardo Ballerini:  https://sites.google.com/view/edoardoballerinitenore; https://sites.google.com/view/lemiearie 

[38] Il dottor Dulcamara è arrivato in paese e presenta in piazza le sue referenze e indiscusse qualità e i suoi miracolosi medicamenti. Il brano è esilarante con molti termine inventati all'occorrenza dal geniale truffatore.

[39] Il duetto è tra Don Giovanni e Zerlina. L’uomo tenta di sedurre la giovane ed attraente contadina, che sembra lasciarsi convincere dalla promessa di matrimonio del nobile, ma l’arrivo di donna Elvira gli rovina tutto.

[40] Duetto, posto all'inizio dell'opera, tra Adina e Nemorino in cui lui si paragona al gemente rio, fedele al suo percorso, mentre la ragazza espone la sua visione dell'amore, considerandolo mobile come l'aria. 

[41] Durante i preparativi per l'imminente matrimonio tra Adina e il sergente Belcore, il dottor Dulcamara corteggia la futura sposa invitandola ad intonare insieme a lui la Barcarola a due voci "La Ninna gondoliera  e il senator Treddenti".

[42] Rigoletto ha saputo che il duca di Mantova ha sedotto Gilda, sua figlia. Quando nel passato si erano verificati episodi simili, Rigoletto si era schierato dalla parte del padrone ma ora, toccato nei propri affetti, non ci sta . Grida alla figlia il suo desiderio di vendetta ma lei si è innamorata e lo scongiura di non far niente. In nome di questo amore sceglierà nel finale di morire per salvare il duca.

[43] Famosissimo duetto tra Alfredo e Violetta invitati dai presenti alla festa ad intonare un canto che esalti il godimento delle gioie terrene, tra le quali l'amore che è fugace e rapido e come un fiore nasce e muore.

[44] Violetta, sola nella sua residenza di campagna, riceve la visita di Giorgio Germont, padre di Alfredo, che intende convincerla a lasciare Alfredo perché questa relazione con una donna "traviata" è mal vista in società e impedisce le nozze di sua figlia (pura siccome un angelo).  

[45 Nadir e Zurga si ritrovano su un'isola di pescatori di perle dopo un periodo di lontananza: in passato li ha divisi l’amore per la stessa donna (Léila). Ora che si sono ritrovati rinnovano il giuramento di eterna amicizia. 

[46] Nel corso dell'ennesima festa la vedova allegra, Hanna,  ha modo di chiarirsi con Danilo che le dichiara il suo amore da lei contraccambiato.

[47] Siamo nel secondo atto e la vicenda si avvierà alla conclusione, dopo aver chiarito i ruoli che hanno ricoperto alcuni dei presenti, in occasione del ballo. -Siete voi?- Esclama il principe confuso, -Voi Prince siete?- gli risponde Cenerentola altrettanto incredula. Sulla scena, animata dalla sorpresa, c’è una gran confusione e si scatena la frenesia di tutti i coinvolti nell’intricata vicenda; ma i nodi ormai sono destinati a sciogliersi e il principe Ramiro sposerà la dolce Angelina. 

[48] Questa è la preghiera rivolta a Dio dal popolo ebraico in fuga dall'Egitto e fermi davanti al Mar Rosso. Mosè farà aprire le acque che poi si richiuderanno sull'esercito degli inseguitori egiziani, distruggendolo.

[49] Sono gli ebrei prigionieri, in questo caso dei Babilonesi di Nabucodonosor, che intonano questo coro omofonico  lanciando un disperato lamento, sembra senza alcuna speranza di rivalsa. Invece non sarà difficile per il sacerdote Zaccaria risvegliare i loro animi, ma questo accade solo nella scena successiva. 

[50] Nel corso di una festa in maschera d'altri tempi, le donne sono vestite da zingare, gli uomini da toreri e intonano questo canto diviso in due sezioni: la prima dove le zingare (che leggendo loro la mano possono vedere i tradimenti degli uomini) li scherniscono, la seconda dei mattadori che esalta le imprese nell'arena del torero Piquillo che uccide ben cinque tori  in un giorno per conquistare l'amore della sua bella.

[51] La marcia del toreador, tratta dal II atto dell'opera, introduce il personaggio del torero Escamillo, prossima "fiamma" di Carmen.

[52] Cio Cio San ha saputo del ritorno del marito, il tenente Pinkerton della Marina degli Stati Uniti, che l'ha abbandonata tre anni prima senza darle più sue notizie.  Siamo in un clima di attesa per conoscere quali siano ora le intenzioni dell'uomo.