American Beat Bands 

Giovanni Ballerini / 13 maggio 2020

Ascolti consigliati:

1910 Fruitgum Company – Simon Says, Indian Giver, When We Get Married

Blood, Sweat & Tears - Spinning Wheel, And When I Die, I Love You More Than You'll Never Know

Credence Clearwater Revival - Proud Mary, Green River, Down On The Corner, Up Around The Band, Born on the Bayou

Grand Funk Railroad - We're an American Band, The Loco Motion

Quicksilver Messenger Service - Shady Grove, Who Do You Love, Fresh Air

Simon & Garfunkel - Mrs Robinson, Bye Bye Love, The Sound of Silence, The Boxer, El Condor Pasa, Bridge Over Troubled Water, Scarborough Fair

The Allman Brothers - Whipping Post, Blue Sky, Ramblin Man 

The Beach Boys - Surfin Usa, Good Vibrationer, I Get Around, Do It Again, All Summer Along, Pet Sound

The Box Tops - The letter, Cry Like A Baby, Soul Deep, Neon Rainbow

The Byrds - Turn Turn Turn, Mr Tambourine Man, Eight Miles High, Ballad of Easy Rider

The Canned Heat - On The Road Again, Let's Work Together, Going Up the Country

The Doors - Strange Days, Riders in The Storm, The End, Soul Kitchen, Light My Fire, Waiting For The Sun

The Electric Flag - Killing Floor, A Long Time Comin'

The Grateful Dead - St Stephen, Dark Star, Wake Up Little Susy, Weather Report Suite

The Iron Butterfly - In A Gadda Da Vida

The Jefferson Airplane - White Rabbit, Today, Volunteers, Somebody To Love

The Lovin’ Spoonful - Do You Believe In Magic, Summer In The City, Day Dream, You Didn't Have to Be So Nice

The Mamas & the Papas - California Dreaming, Monday Monday, Dream a Little Dream of Me

The Monkees - Monkees Theme, I'm a Believer, Last Train to Clarksville

The Steve Miller Band – Fly Like an Eagle, Abracadabra, Space Cowboy, Roch'n' Me

The Stooges - No Fun, 1969, I Wanna Be Your Dog

The Vanilla Fudge - You Keep Ke Hangin On, Bang Bang, Some Velvet Morning

The Velvet Underground - Venus In Furs, Sweet Jane, White Light White Heat, Pale Blue Eyes, Heroin, Sunday Morning

Il movimento Beat

La Beat Generation fu un movimento giovanile che trovò anche una sua espressione in campo artistico, poetico e letterario sviluppatosi dal secondo dopoguerra e principalmente negli anni cinquanta negli Stati Uniti d’America. Nacque da un gruppo di scrittori americani e venne alla ribalta nel 1950, così come i fenomeni culturali da esso ispirati. Gli elementi centrali della cultura "Beat" furono: il rifiuto delle norme imposte e del materialismo, le innovazioni nello stile, la sperimentazione delle droghe, la sessualità alternativa, l'interesse per le religioni orientali e le rappresentazioni esplicite della condizione umana.

Si deve a Jack Kerouac[1] l'espressione Beat Generation, da lui usata per definire il movimento giovanile allineato su posizioni anticonformiste. Il significato da lui attribuito all’aggettivo beat è positivo, intendendo “beato”.

Gli scrittori di riferimento per il movimento erano, oltre a Kerouac, Neal Cassady e Allen Ginsberg che erano soliti incontrarsi con altri giovani al Greenwich Village di New York, discutendo e condividendo i propri lavori. Pur essendo più anziano, anche William Burroughs [2] venne coinvolto nel gruppo: era considerato una figura di riferimento la letteratura e la filosofia. Gli scrittori beat parlavano di viaggi mentali, attraverso l’uso di droghe quali l'LSD, e fisici, in lungo e in largo attraverso le strade degli USA. Sulla strada di  Kerouac era stato scritto durante un viaggio in autostop, da una costa all'altra degli Stati Uniti. Per restare in tema si ricordi (o si veda) il film del 1969 "Easy Rider" con la regia di Dennis Hopper, anche interprete  insieme a Peter Fonda. Si diffusero così tra la gioventù la pratica di viaggi, in particolare verso la California e San Francisco, l’avversione per la guerra del Vietnam, la paura dell'atomica e rivendicazioni razziali, per la parità tra uomo e donna, per il libero orientamento sessuale e per il diritto allo studio.

Furono espressione della Beat Generation anche i movimenti culturali del maggio 1968 con il rifiuto della guerra nel Vietnam, gli Hippies di Berkeley [3]  e Woodstock [4] .

Dopo i diffusi entusiasmi iniziali questi gruppi si dimostrarono  fonte di malcontento per la società americana per il loro modo di vivere destabilizzante che non si differenziava molto da quello dei personaggi incontrati sui libri. L’acuirsi di tale avversione  influì sulle adesioni al movimento che, perso lo slancio iniziale, gradualmente si esaurì.

Tale movimento ebbe le sue espressioni anche in campo musicale risentendo di quanto avvenne in Inghilterra con il successo dei Beatles ma tale influsso, essendo importato, si fece sentire negli Stati Uniti un po' dopo. Si ricorda che Bob Dylan, artista in origine folk, si fece accompagnare per la prima volta da strumenti elettrici in alcune canzoni del suo album Bringing It All Back Home, uscito nel 1965.

Il Beat è «l’antesignano di tutta la musica pop. Un genere musicale imperniato su insegnamenti rock e sull’impiego degli strumenti elettrificati. Nasce con i Beatles nel 1963, finisce in pratica nel 1966»[5].

Note:

[1] Jack Kerouac (Lowell, 12 marzo 1922 - St, Petersburg, 21 ottobre 1969), scrittore, poeta e pittore statunitense. Le sue opere più famose, oltre al conosciutissimo "On the Road" del 1957,  sono "The Subterraneans",  "Dharma Bums" e "Big Sur". Troveremo i temi trattati nei suoi libri al centro di molte canzoni dell'era "Beat", ma anche dei periodi successivi.

[2] William Burroughs (5 febbraio 1914 a St Louis, Missouri - 2 agosto 1997 Lawrence, Kansas) scrittore e saggista di famiglia agiata, omosessuale e dedito all'uso di droghe. Celebre per il suo primo libro La scimmia sulla schiena, del 1953, che parla delle sue esperienze con le droghe. 

[3] Berkeley, cittadina della California nei pressi di San Francisco che ospitò alcuni raduni dei "figli dei fiori".

[4] Il più grande concerto mai realizzato: vicino Bethel, nello Stato di New York. Durò dal 15 al 17 agosto 1969.

[5] R. Bertoncelli, Pop Story, Roma, Arcana Editrice, 1973, p. 274.

Alcuni dei  gruppi più famosi degli anni Sessanta, negli Stati Uniti d’America.

1910 Fruitgum Co. È un gruppo musicale statunitense di Linden, nel New Jersey. Hanno inciso nel 1968 un singolo di successo, Simon Says, che in alcuni paesi europei, tra i quali l’Italia, raggiunse le prime posizioni nella classifica delle vendite. In Italia il brano fu eseguito, tradotto con il titolo Il ballo di Simone, dal gruppo Giuliano e i Notturni.

Blood, Sweat & Tears (BS&T) sono un gruppo musicale statunitense formatosi a New York City. «Rappresentavano nel 1967 il tentativo di fare uscire il rock dagli schemi tradizionali attraverso mezzi tecnici nuovi e una strumentazione musicale»[1]. La band fuse rock e jazz, evidenziando gli insiemi di fiati – tastiere – ritmica, in un ibrido che venne poi definito come jazz-rock. Il nucleo originale della band era formato da Al Kooper, Jim Fielder, Fred Lipsius, Randy Brecker, Jerry Weiss, Dick Halligan, Steve Katz e Bobby Colomby. Gli album più significativi sono senza dubbio  i primi: Child Is Father to the ManBlood, Sweat & Tears del 1968, Blood, Sweat & Tears 3 del 1970 e Blood, Sweat & Tears 4 del 1971.  

Creedence Clearwater Revival sono stati un quartetto rock  californiano composto dai due  fratelli Fogerty,  John chitarra solista, Tom canto e chitarra ritmica, dal bassista Stu Cook e dal batterista Doug Clifford. Il primo album, l’omonimo Creedence Clearwater Revival del 1968, vendette mezzo milione di copie e conteneva alcune cover che rivelavano la loro matrice blues. Dal secondo album, Bayou Country del 1969, in poi  passando dal country approdarono al rock. Nello stesso anno incisero altri due album Green River, Willy and the Poorboys, in un crescendo di successi di vendita. Furono tra gli artisti presenti al festival di Woodstock dove però, secondo il loro stesso parere, non brillarono particolarmente. Sembra questo il motivo per cui non compaiono nel film - documentario dell’evento. Il loro quinto disco, Cosmo’s Factory, vendette 3 milioni di copie e raggiunse la prima posizione nella classifica album del 1970. Con il sesto, Pendulum, sempre nel 1970, si registrò una flessione dei consensi, sia di pubblico che di critica e Tom lasciò il gruppo per tentare la carriera solistica. Nel 1972 i tre superstiti incisero Mardi Grass, loro ultimo album, poi si  sciolsero. Tra il 1968  e il 1970 molti loro singoli si piazzarono bene in classifica.   

Grand Funk Railroad sono stati un gruppo hard rock statunitense, molto popolare soprattutto in patria, alla fine degli Sessanta - Settanta. Originari di Flint, cittadina nei pressi di Detroit (nel Michigan) centrarono diversi successi riuscendo a vendere ben 20 milioni di dischi. La loro produzione è da ricordare poiché rappresenta un esempio di rock statunitense nel momento della massima affermazione dei gruppi inglesi. Si può considerare uno dei primi esempi di "proto-heavy metal". Guidavano il gruppo Don Brewer e Mark Farner. Il “grande” Frank Zappa fu il loro produttore.

Simon & Garfunkel sono stati un popolare duo folk statunitense, costituito da Paul Simon e Art Garfunkel, entrambi nati nel 1941. Con il primo grande successo, The Sound of Silence del 1965, i due divennero fra i più famosi e amati artisti degli Anni Sessanta. El Condor Pasa, The Boxer, Mrs. Robinson, Bridge over Troubled Water, Cecilia, sono veri e propri classici della musica leggera. Nel 1967 incisero la colonna sonora del film Il laureato di Mike Nichols, per la quale Paul Simon vinse il premio Grammy. «Simon & Garfunkel hanno introdotto una variante al modello del cantautore alla Dylan, combinando suoni acustici, armonie vocali beatlesiane, ritmica rock, testi non banali in un’immagine folk-rock che sarà dominante per qualche anno, soprattutto negli Stati Uniti»[2]

The Allman Brothers Band è stato un gruppo statunitense nato a Jacksonville, in Florida, nel marzo 1969 ad opera dei fratelli Duane e Gregg Allman. Sono considerati gli inventori del southern rock.  «Lo stile originale in cui si fondevano influenze diverse come quelle del blues, del rhythm’n’ and blues, del rock’n’ roll e del country western portò una ventata di freschezza nel panorama musicale americano, che in quel periodo era dominato dai cantautori discendenti di Dylan»[3]. La band incide due album nel 1969,  Allman Brothers Band e Idelwild South, che li fanno acclamare come il miglior gruppo americano di rock – blues: in entrambi i dischi si esaltano la voce “ nera” di Gregg Allman e gli assoli chitarristici di Duane Allman e Dicky Betts. Nel 1971 esce quello che è considerato il loro capolavoro, il Live at Filmore, un doppio album interamente dal vivo. Nello stesso anno Duane Allman muore in un incidente motociclistico. «Per la “famiglia” Allman il modo migliore per onorare la perdita è quello di non fermarsi, e nel ’72 un altro bellissimo album doppio, Eat a Peach, metà live e metà in studio, è dedicato a Duane , che in alcuni pezzi è ancora presente»[4]. Nel 1976 la band si scioglie e Gregg Allman va avanti come solista ma con scarso successo. 

The Beach Boys, gruppo nato in California nel 1961. «Vengono dall’era prebeat, sono apparsi con il surf, il Grande Mito Ballabile dell’America qualunquista del 1962».[5] Molte tra le loro canzoni più conosciute riconducevano al tema centrale del surf: Surfin’ USA, Surfer Girl, I Get Around, All Summer Long, Barbara Ann, Catch A Wave, Keep An Eye On Summer. Raggiunsero uno straordinario successo commerciale, diventando in breve un’icona giovanile della loro generazione. Gran parte dei meriti era da attribuire alle capacità creative del loro leader Brian Wilson. Il loro album del 1966, Pet Sound, occupa il secondo posto nella classifica di "Rolling Stone". 

The Box Tops, gruppo originario di Memphis, nel Tennesse, divenuti famosi per l’enorme successo del loro brano The Letter del 1967.  Se vi piace il soul sentite anche Neon Rainbow .

The Byrds sono stati un gruppo musicale statunitense, formatosi in California nei primi Anni Sessanta. I cinque fondatori del gruppo sono stati: Roger Mc Guinn (chitarra Rickenbacker e voce),  David Crosby (chitarra e voce), Gene Clark (voce, chitarra e percussioni), Chris Hillman (basso, chitarra, mandolino) e Michael Clarke (batteria e percussioni). Durante il periodo della British Invasion «c’era bisogno di una nuova strada, di una nuova “conoscenza” e allora fu il tempo dei Byrds, messageri del “Suono Nuovo”, anticipatori di una musica mai sentita prima e necessaria a tutti – persino allo stesso Dylan – per uscire dagli abiti troppo stretti della folk-music»[6] . Iniziarono suonando in piccoli locali della costa occidentale degli Stati Uniti raggiungendo la notorietà nel 1965 grazie alla loro versione di Mr Tambourine Man di Bob Dylan, brano che diede il nome al loro primo album e contribuì in maniera significativa alla nascita e alla divulgazione del folk-rock. Buona l’accoglienza anche per il secondo album Turn! Turn! Turn!, sempre del 1965, che prese il titolo dalla cover del brano di Pete Seeger[7] che contiene . È loro la colonna sonora di un film cult del periodo, Easy Rider[8] Nella formazione si sono avvicendati al fianco di Mc Guinn diversi altri musicisti fino al 1973, quando il gruppo si sciolse ed i suoi componenti   intrapresero carriere solistiche o si unirono ad altre band.

The Canned Heat sono stati un gruppo blues rock fondato a Los Angeles, California nel 1965. La formazione originaria vede Alan Wilson (chitarra, armonica a bocca e voce), Bob Hite, detto The Bear (voce e armonica a bocca), Nicky Balsebsky (pianoforte) ed Henry Vestine (chitarra). Nel 1967 la band, dopo l’uscita al Festival di Monterey, incide il primo album Canned Heat.  Il bassista Larry Taylor, che suonò anche nell'LP USA Union di John Mayall, fece parte dei Canned Heat dal 1967 al 1970 e partecipò con loro a vari eventi compresi il Monterey Pop Festival e Woodstock. Nel 1968 si aggiunge all'organico il batterista Adolfo de la Parra e subito arrivano i successi di On the Road Again e Going Up the Country (presente nel successivo Living the Blues del 1968), che li imposero nell'olimpo del  rock blues.

The Doors sono stati un gruppo musicale statunitense, fondato nel 1965 da Jim Morrison, cantante, Ray Manzarek, tastierista, Robby Krieger, chitarrista e John Densmore, batterista. «Fanno una musica aspra, derelitta; senza grandi invenzioni, senza linee stellari, ma con un fremito intimo che sgomenta e avvince»[10]. Si sciolsero nel 1973, due anni dopo la morte di Jim Morrison. Sono considerati uno dei gruppi più influenti e controversi nella storia della musica, unendo con successo blues, jazz e psichedelia. Molti dei loro classici, come Light My Fire, Soul Kitchen, The End, Riders on the Storm, sono stati reinterpretati da numerosi artisti delle generazioni successive. «La struttura di The End si dipana secondo la classica disposizione tripartita ABA. La lunga sezione iniziale induce un clima di magica sospensione mediante l’alternanza di due armonie contigue (re magg. - do magg.) secondo modelli armonici arcaico-modali su ritmiche segnate da un’ipnotica fissità: l’apice lungamente atteso giunge nella furiosa declamazione edipica posta al centro del brano (“Father? Yes son? I Want to kill you…”) cui segue una ripresa dello statico tema iniziale con funzioni riequilibriatrici secondo un modello strutturale d’insolito classicismo (armonico scioglimento delle tensioni)»[11]. I Doors hanno venduto più di 100 milioni di dischi in tutto il mondo. Tre album in studio, The Doors (1967), Strange Days (1967) e L.A. Woman (1971), figurano nella lista dei 500 migliori album di sempre della rivista «Rolling Stone».

The Electric Flag sono stati un gruppo di blues-rock e ed electric blues fondato nel 1967 dal chitarrista Mike Bloomfield, fuoriuscito dalla band di Paul Butterfield, che riesce a coinvolgere musicisti di prim'ordine tra cui Buddy Miles (batteria), Harvey Brooks (basso), Nick Gravenites (voce), Barry Goldberg ( tastiere)  Il debutto al Festival di Monterey di quello stesso anno. Dal 1967 al 1970 hanno inciso tre album: A Long Time Comin', An American Music Band e The Trip.. La band si è sciolta nel 1969 e i suoi componenti sono migrati verso altri gruppi o hanno intrapreso la carriera solistica come Barry Goldberg e Buddy Miles.  Si ricorda l'album Carlos Santana & Buddy Miles live! 

The Grateful Dead sono stati un gruppo musicale rock statunitense, tra gli artisti chiave della Summer of  Love. Nacquero alla metà degli anni sessanta a San Francisco, che grazie alla presenza di altri artisti come Jefferson Airplane e Santana, era considerata la capitale della controcultura hippie. I Grateful Dead, considerati fra i maggiori interpreti dell’acid rock, o rock psichedelico,  divennero celebri per il loro stile eclettico, che univa elementi di rock, folk, bluegrass, blues, country e jazz, e per i coinvolgenti spettacoli dal vivo. Questa contaminazione di generi rifletteva proprio l'eterogenea formazione del gruppo: Jerry Garcia (chitarra solista) e Bob Weir (chitarra ritmica) provenivano dalla scena folk americana, che in quel periodo stava convertendosi alla strumentazione elettrica. Phil Lesh (basso) aveva una formazione classica e conosceva la musica elettronica, Ron "Pigpen" McKernan (tastiere) era un amante del blues e il batterista Bill Kreutzmann aveva un background jazzistico. Visti gli entusiasmi del pubblico per i concerti della band, la Warner Bros produsse nel 1967 The Grateful Dead, che non ebbe però un grande successo commerciale, e nel 1968 Anthem of the sun, che risultò invece più apprezzato. Attorno ai Grateful Dead nacque una sorta di culto: alcuni loro fan, chiamati Deadhead, seguivano le tournes del gruppo, vivendo di fatto come nomadi, in onore della loro devozione verso "the Dead". Alla fine del 1968 l’organico del gruppo si accresce con l’ingresso del percussionista  Mickey Hart, che rivoluzionò immagine e sonorità ritmiche, del pianista Tom Constanten, che introdusse la sperimentazione con i sintetizzatori ed a seguire Robert Hunter, scrittore e poeta. Il sodalizio Garcia-Hunter produsse il suo primo capolavoro con la celeberrima Dark Star, che diviene un singolo di successo. Nel doppio dal vivo del 1969 Live/Dead il pezzo è riproposto ma dai tre minuti del singolo diventa un fiume musicale di 23 minuti. Dello stesso anno l’album successivo, Aoxomoxoa, che è un altro successo. È allora che il gruppo si trasferisce nel ranch di Mickey Hart, in aperta campagna. Questo luogo divenne un punto d'incontro per molti artisti dell'epoca, tra cui Crosby, Stills & Nash e i New Riders of the Purple Sage. In questo clima musicale i Grateful Dead incisero Workingman's Dead, che segna il loro passaggio al genere country-folk, ed il seguente  American Beauty, entrambi del 1970: questi due album che ottengono un grosso successo nelle classifiche di vendita, costituiscono una delusione per parte dei fan degli esordi. Le vicende del gruppo procedono con alti e bassi fino al 1995: la morte di Jerry Garcia, leader indiscusso della band, comporta il suo scioglimento.

The Iron Butterfly è stato un gruppo rock statunitense nato nel 1965 a San Diego. Dopo il primo album Heavy (1968), che ricevette comunque buone recensioni dalla critica, tre dei componenti originari uscirono dal gruppo lasciando il tastierista Doug Ingle e il batterista Ron Bushy a cui si aggiunsero il bassista Lee Dorman e il chitarrista Erik Brann. Con questa formazione incisero sempre nel 1968 quello che sarebbe stato il loro capolavoro e uno dei dischi rock più venduti di tutti i tempi: l’album  In A Gadda Da Vida. La particolarità del disco è che la traccia omonima durava più di 17 minuti e occupava una intera facciata. Il loro terzo disco, Ball, ricevette meno consensi e diede iniziò alla discesa che li portò allo scioglimento del 1971.

The Jefferson Airplane è stato un gruppo rock statunitense nato nel 1965, protagonista della scena musicale psichedelica che si sviluppò a San Francisco verso la metà degli Anni Sessanta.  La loro fortuna fu agevolata dai giudizi positivi della stampa, in particolare del giornalista musicale Ralph J. Gleason del «San Francisco Chronicle». Grazie anche al suo sostegno, dopo pochi mesi di attività e senza mai essersi allontanati da San Francisco, ricevettero offerte da etichette discografiche, tra cui la RCA Victor, con cui firmarono il contratto. «Ampliano la strumentazione, superano il cerchi angusto dello stile ben definito. Si pongono chiaramente dalla parte di chi ascolta: musica come commentario sociale, come narrazione di esistenza».[12] Dopo il loro album di debutto, The Jefferson Airplane Takes Off del marzo 1966, la cantante Signe Anderson, rimasta incinta, abbandonò la band per dedicarsi al figlio. Fu sostituita da Grace Slick, proveniente dal gruppo The Great Society. Il suo arrivo segnò un passo fondamentale nell’affermazione commerciale degli Airplane: la Slick possedeva una voce da contralto potente e flessibile, e incrementò fortemente l’impatto delle esibizioni dal vivo. Fu inoltre la promotrice dei pezzi che sarebbero diventati i loro classici: Somebody to Love, composta da Darby Slick, il chitarrista di The Great Society, e White Rabbit, scritta da lei stessa sotto gli effetti psichedelici (riferendosi al coniglio bianco di Alice in Wonderland di Lewis Carroll) e definita dalla critica «un crescendo vocale sul ritmo del Bolero»[13] .  Esce così il loro secondo album: Surrealistic Pillow (1967), considerato il loro lavoro migliore. I Jefferson Airplane suonarono ai principali festival rock di fine Anni Sessanta (Monterey, Isola di Wight, Woodstock e Altamont).

The Lovin’ Spoonful è stato uno dei gruppi rock degli States che alla metà degli anni Sessanta hanno cercato di arginare la “British invasion” con una musica con sonorità blues – rock. Il loro brano più famoso e Summer in the City,  «un brano ricco di effetti sonori cacofonici, di trapani elettrici, di clacson di automobile»[14] , che nel 1966 raggiunse la prima posizione nella classifica di Billboard in diversi paesi europei.  Tra i loro album più riusciti Do You Believe in Magic e You’re a Big Boy Now.

The Mamas & the Papas,  gruppo musicale folk-rock statunitense. Si affacciarono al mercato discografico con il singolo del 1965 Go Where You Wanna Go, seguito dal grande successo di California Dreamin’[15] , sempre del 1965. Il successivo singolo Monday, Monday arrivò alla prima posizione nella classifica Billboard Hot 100 del 1966. Da ricordare anche Dedicated to the One I Love. Si sciolsero nel 1968 per i dissidi sorti tra i coniugi John e Michelle Phillips. 

The Monkees, gruppo nato da un’astuta operazione commerciale che coinvolgeva musicisti di talento, come Neil Diamond[16], autore di I’m a Believer. Tutto ebbe iniziò con una serie televisiva dove si imitavano i film interpretati dai Beatles (A Hard Day's Night e Help!). Dopo la pubblicazione nel 1966 del loro primo LP, The Monkees, fu un susseguirsi di successi: dal novembre 1966 al giugno 1967, nella "Billboard Hot 100" (la classifica stilata in base alle vendite) avevano sempre i loro singoli al primo o nei primi posti. Tra i loro pezzi più riusciti si possono ricordare Monkees Theme e Last Train To Clarksville del 1966 e Daydream Believer del 1967.

The Quicksilver Messenger Service Il gruppo nasce nel 1965 per intenzione di John Cipollina e Dino Valente (che esce subito dal progetto arrestato per detenzione di stupefacenti). Dopo due anni di concerti nei locali della West Coast incidono l’album d’esordio, Quicksilver Messenger Service (1968). Il loro è un rock grintoso e duro basato essenzialmente sul dualismo delle chitarre Duncan – Cipollina. Nel 1969 è la volta di «Happy Trails, secondo  lavoro dei QMS, è certamente uno dei migliori album concepiti in terra californiana negli anni Sessanta»[17]. Nonostante il successo ottenuto dall’album Gary Duncan lascia la band che per alcuni mesi resta inattiva. Ne risolleva le sorti Nicky Hopkin, pianista inglese, che si prodiga per l’uscita del nuovo disco,  Shady Grove (1969), che porta il gruppo in nuova direzione, meno dura e più vicina al lirismo. Nel 1970 abbiamo il ritorno d Dino Valente e Gary Duncan ma dopo l’uscita di alcuni LP il gruppo si sfalda: Hopkins torna in Inghilterra e anche Cipollina esce. Nel 1975 si ritorna ad una formazione efficiente (Duncan, Valente, Frieberg, Cipollina e Elmor) e per Solid Silver si grida al capolavoro: «un disco che sicuramente rappresenta uno dei migliori prodotti del rock americano del ‘75»[18].

The Steve Miller Band è stato un gruppo rock di San Francisco, in California, nato nel 1967 dalle ceneri della Miller Blues Band.  La figura di Steve Miller è carismatica «lo si ritrova a Chicago insieme a tutti i grandi del momento, da H. Wolf a J. Cotton, da M. Waters a Junior Wells. Suona con B. Goldberg, P. Butterfield, M. Bloomfield, ma il blues che pure aveva nel sangue gli andava stretto»[19]. In quella che per lui è una evoluzione si sposta dal blues al rock. I primi due album della band, Children of thr Future (1968) e Sailor (1969), sono considerati i migliori e rivelano a buona abilità tecnica e qualche idea da rock di avanguardia. Negli anni Settanta ha inciso una serie di singoli di grandissimo successo.

The Stooges sono stati un gruppo rock di Ann Arbor, nel Michigan, unitosi nel 1967. Caratterizzati da un sound sporco, testi oltraggiosi e controversie performance dal vivo. «Il loro regno era la noia, la frustrazione, la curiosa mescolanza di odio e di orgoglio che tanta parte ha avuto nella crescita degli anni ’60; il tutto illustrato con semplicità e sicurezza, perché non potessero esserci equivoci»[20]. Noti anche per essere la band di Iggy Pop, sono considerati insieme ai Velvet Underground e i MC5 i principali esponenti del proto-punk , cioè i precursori del punk rock.    

The Vanilla Fudge furono uno dei primi gruppi Heavy Rock newyorkesi, balzati improvvisamente alla ribalta grazie al revival di un hit delle Supremes You Keep Me Hangin’ On, contenuto nel loro album di debutto Vanilla Fudge . Vale la pena di ricordare il grosso successo ottenuto da loro in Italia con Some Velvet Morning.

The Velvet Underground sono stati un gruppo rock statunitense nato nel 1964 a New York con l’incontro tra Lou Reed e John Cale. Ai due si unirono Sterling Morrison alla chitarra e Angus MacLise alla batteria, sostituito poco dopo da Maureen “Moe” Tucker. È considerato uno dei gruppi rock più influenti nella storia della musica, pioniere di diversi generi che avrebbero preso piede nei decenni successivi (come new wave, heavy metal, punk rock e noise).  Il loro disco di esordio del 1967, The Velvet Underground & Nico[21], prodotto da Andy Warhol[22] (che disegnò la celebre copertina con la banana, evidente allusione fallica), è considerato uno dei più importanti e influenti dischi rock di sempre («Rolling Stone» lo pone al tredicesimo posto della sua classifica).  Nel 1968 l’album White Light/White Heat accentuò l’aspetto avanguardistico del gruppo con arrangiamenti cacofonici, e minimali e pesanti distorsioni chitarristiche: Sister Ray, suite della durata di oltre diciassette minuti, ne è un esempio. Tra i loro brani, sono da ricordare What Goes On, White Light/White Heat, Venus in Furs e Heroin.  Dopo l’uscita dal gruppo di John Cale, pubblicarono The Velvet Underground nel 1969 e Loaded nel 1970, che riflettono entrambi il loro lato più intimista, classico e folk. Nel 1970 anche Lou Reed lasciò il gruppo, che perse infine di spessore e interesse.

 Note:

[1]R. Cacciotto, C. Garbari, Note di pop americano, Milano, Gammalibri, 1978, p. 25.

[2] F. Fabbri, La Popular music, in Storia della Musica, diretta da Alberto Basso, Volume IV, Torino, UTET, 2005, p. 372.

[3] D. D’Alesio – K. J. Stubbs, Rock Hit Parade, Roma, Lato Side Editor1 srl, 1982, p. 81

[4] R. Cacciotto, C. Garbari, Note di pop americano, cit., p. 13

[5] R. Bertoncelli, Pop Story, Roma, Arcana Editrice, 1973, p. 49

[6] R. Cacciotto, C. Garbari, Note di pop americano, cit. p. 37.

[7] Pete Seeger (1919-2014), chitarrista americano di musica folk, folk singer.

[8] Easy Rider, pellicola uscita nel 1969, regia di Dennis Hopper, interpreti Peter Fonda e Jack Nicholson.

[9] R. Cacciotto, C. Garbari, Note di pop americano, cit. p. 42.

[10] R. Bertoncelli, Pop Story, cit., p. 114

[11] G. Rausa, Dizionario della musica rock – Volume II: Canada, Usa e Australia, Milano, RCS libri Spa, 2005, p. 115.

[12]  R. Bertoncelli, Pop Story, cit. p. 68. 

[13] G. Rausa, Dizionario della musica rock – Volume II: Canada, Usa e Australia, Milano, cit., p. 197.

[14]  D. Dalton- L. Kaye, Rock 1986, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1997, p. 212

[15] California Dreamin’ ha avuto in Italia la famosa cover dei Dik Dik del 1969, Sognando la California.

[16] Neil Diamond (1941), cantautore e compositore statunitense. Le canzoni Cracklin' Rosie e Song Sug Blue sono state entrambe prime classificate nella Billboard Hot 100.

[17] D. D’Alesio – K. J. Stubbs, Rock Hit Parade, cit., p. 50

[18] R. Cacciotto – C. Garberi, Note di pop americano, cit., p. 150.

[19] Ibidem, p. 126

[20] D. Dalton- L. Kaye, Rock 1986, cit., p. 246

[21] Nico, nome d’arte di Christa Paffgen (1938-1988), cantante, modella e attrice tedesca. Dopo l’esperienza con i Velvet Underground, intraprese la carriera di cantante solista. I suoi album più noti sono The Marble Index del 1968 e Desert Shore del 1970, prodotti entrambi dall’amico John Cale.

[22] Andy Warhol (1928-1987), artista americano, figura di massimo rilievo nel campo della pop art, pittore, scultore, regista e produttore cinematografico. Fu lui a volere l’ingresso nei Velvet Underground della cantante Nico.