I grandi raduni degli anni '60-'70



Prof. Giovanni  Ballerini /  24 dicembre 2023

I grandi raduni di fine anni Sessanta 

Alla fine degli Anni Sessanta si tennero in alcune località degli Stati Uniti concerti di popolar music in aree aperte che coinvolsero un sempre maggior numero di persone. Nello stesso periodo nell'Isola di Wight (isola nella Manica vicino alla costa inglese) venero organizzati analoghi raduni finalizzati a performance musicali. Questi “Festival” erano espressioni dei valori della “Beat generation”: il viaggiare (si ricordi “On the road” di Jack Kerouac), l’amore libero e l’uso di droghe (inteso come evasione e viaggio). Quelle che in origine furono aggregazioni quasi spontanee, si trasformarono poi in occasioni di guadagno per gli organizzatori. Tali operazioni commerciali non sempre ebbero un esito positivo per chi le proponeva perché l’enorme afflusso di persone in aree all’aperto erano difficilmente  gestibili, creava problemi di ordine pubblico e parte degli intervenuti riusciva ad assistere ai concerti senza pagare il prezzo del biglietto.

Il Festival di Monterey si tenne nel giugno 1967 in un parco naturale della California, organizzato da alcuni produttori discografici in collaborazione con alcuni artisti (Paul Simon e i coniugi Phillips dei The Mamas & the Papas). I musicisti si esibirono gratuitamente e il ricavato fu donato in beneficenza: il biglietto d’ingresso costava solo un dollaro.  Il festival è ricordato come l’apice della cosiddetta “Summer of Love” ed entrò nella storia anche per essere stata la prima  apparizione americana di Jimi Hendrix (ottenuta grazie all'intermediazione di Paul McCartney) e degli Who.  Gli artisti presenti sul palcoscenico, in prevalenza statunitensi, furono: Animals, The Who, Simon and Garfunkel, Canned Heat, Big Brother & The Holding Company, Al Kooper, Butterfield Blues Band, Quicksilver Messenger Service, Steve Miller Band, Electric Flag, Byrds, Jefferson Airplane, Otis Redding, Ravi Shankar, Grateful Dead, Buffalo Springfield, Jimi Hendrix Experience e The Mamas & the Papas. La canzone simbolo dell’evento è San Francisco (Be sure to wear flowers in your hair) di John Phillips (The Mamas & the Papas), cantata da Scott McKenzie[1], brano che riscosse successo in tutto il mondo. Il festival, che all’estero non ebbe la risonanza che ottenne negli Stati Uniti, rappresentò «un modello di convivenza pacifica e di frequentazione di generi diversi, dal blues al rock al folk al jazz alla musica indiana»[2]

Il primo Atlanta International Pop Festival fu un raduno musicale tenuto nei pressi dell’autodromo di Hampton, in Georgia, 20 miglia a sud di Atlanta, venerdì 4 e sabato 5 luglio 1969. I partecipanti furono da 80 a 150 mila secondo i momenti ma, nonostante i numeri impressionanti, la manifestazione si svolse senza particolari problemi. L’assenza sul palco di alcuni artisti spinse gli organizzatori a prorogare le esibizioni a lunedì 7, al Piedmont Park[3] di Atlanta. L’evento coinvolse diversi nomi illustri di quel periodo come: Blood, Sweat & Tears, Butterfield Blues Band, Greateful Dead, Canned Heat, Chicago Transit Authority, Joe Cocker, Creedence Clearwater Revival, The Dave Brubeck Trio con Gerry Mulligan, Grand Funk Railroad, Janis Joplin, Al Kooper, Led Zeppelin, Johnny Rivers, Spirit, Johnny Winter e altri meno conosciuti.

Il Festival di Woodstock si svolse vicino alla cittadina omonima, nello stato di New York, dal 15 al 18 agosto del 1969, e fu il simbolo della diffusione della cultura hippie, che intendeva unire le persone con “Three Days of Peace & Rock Music”. Ideato come un festival a carattere locale, attirò invece più di 400.000 spettatori. Trentadue musicisti e gruppi, fra i più noti di allora, si alternarono sul palco; l’esibizione terminò un giorno dopo le previsioni (doveva finire il 17). Si fece largo uso di droghe e fu un grande evento della storia del rock e del costume.  Il festival risultò però molto selettivo: «Con la modesta eccezione di Richie Havens e di Sly and the Family Stone, non ci sono musicisti afroamericani a Woodstock, e comunque non c’è nessuno a rappresentare uno dei fenomeni più vivaci di quel periodo, la soul music. Anche questo aspetto marca la differenza tra Monterey, dove una delle esibizioni più applaudite era stata quella di Otis Redding, e Woodstock, un festival di bianchi per bianchi, nonostante l’ideologia dichiaratamente progressista»[4]. Inoltre, gli artisti a essere citati dalla stampa, registrati e filmati[5] furono solo quelli supportati dalle major discografiche. «Per molti di quelli che vi parteciparono, Woodstock fu quindi la profezia di un futuro radioso per la cultura rock; per altri significò la disillusione che la loro musica aveva preferito vantaggi commerciali»[6]. Si ricordano gli artisti partecipanti al Festival di Woodstock che poi si sono affermati sulla scena musicale internazionale: Richie Havens, Country Joe McDonald, John Sebastian, The Incredible String Band, Ravi Shankar, Arlo Guthrie, Joan Baez, Santana, The Canned Heat, Janis Joplin & The Kozmic Blues Band, Sly & the Family Stone, The Grateful Dead, Credence Clearwater Revival, The Who, The Jefferson Airplane, Joe Cocker, Country Joe and the Fish, Ten Years After, The Band, Blood, Sweat & Tears, Johnny Winter, Crosby, Stills, Nash & Young, Paul Butterfield Blues Band, Sha-Na-Na e Jimi Hendrix.

L’Altamont Free Concert fu un festival rock tenutosi in California il 6 dicembre 1969, all’Altamont Raceway Park, nella Contea di Alameda. Fu organizzato dai Rolling Stones a conclusione del loro tour americano, “a kind of Woodstock West”, una specie di Woodstock nella parte occidentale degli Stati Uniti. Lo spettacolo gratuito doveva servire a mitigare le critiche indirizzate ai Rolling Stones, a causa del prezzo dei biglietti dei loro concerti considerato troppo alto. Oltre ai Rolling Stones, si esibirono Santana, The Jefferson Airplane, The Flying Burrito Brothers, Crosby, Stills e Nash and Young.  La manifestazione, mal pianificata, fu caratterizzata da numerosi disordini, con risse che coinvolsero gli stessi artisti. Il bilancio finale fu di alcuni morti e moltissimi feriti.

Il secondo Atlanta International Pop Festival fu un raduno musicale tenuto nei pressi del Middle Georgia Raveway, a Gyron in Georgia, nei giorni 3, 4 e 5 luglio 1970. Il numero degli spettatori intervenuti fu enorme: si stima dai 150 ai 600mila. I lavori per l’allestimento del palco iniziarono un mese prima e furono costruite due torri per le luci e perfino un palco secondario posto a distanza dal principale dove si esibirono gruppi locali. L’evento fu condizionato dalla calura estiva che costrinse molti dei presenti a spogliarsi, vi fu un largo uso di sostanze stupefacenti e tafferugli ma le forze dell’ordine presenti si limitarono ad assistere  dall’esterno dell’aria delimitata, senza intervenire. Il degrado fu notevole e le autorità governative presero severe misure per impedire che simili eventi potessero nuovamente essere autorizzati. Questi gli artisti che parteciparono: The Allman Brothers Band, Grand Funk Railroad, Cactus, Richie Havens, Poco, The Jimi Hendrix Experience, It's a Beautiful Day, B.B. King, Mott the Hoople, Procol Harum, Rare Earth, John Sebastian, Bob Seeger System, Spirit, Ten Years After, Johnny Winter e altri. Nel 1971 la Columbia Records realizzò un triplo album chiamato “The First Great Rock Festivals of the Seventies”che conteneva brani registrati durante il secondo Festival di Atlanta e durante le performance all’Isola di Wight.

The First International Puerto Rico Pop Festival, presentato come Mar y Sol Pop Festival  fu un evento musicale che si tenne i primi tre giorni di aprile del 1972,  nei pressi della spiaggia di Los Tubos di Manati, un località di mare a trenta miglia da San Juan, la capitale del Porto Rico [7] con la partecipazione di 30-35 mila persone. La stampa lo definì un grosso insuccesso: questo fu senz’altro dovuto ad alcuni morti in mare e ad un omicidio. Questi i più noti artisti che intervennero: Allman Brothers Band, Long John Baldry, Dave Brubeck e Gerry Mulligan, Stonehenge, Alice Cooper, Emerson, Lake & Palmer, Osibisa, Faces con Rod Stewart, Billy Joek, B. B. King, Herbie Mann e Mahavishnu  Orchestra con John Mc Laughlin.

l Festival dell’Isola di Wight : il primo raduno si tenne il 31 agosto 1968, con un concerto dei Jefferson Airplane, seguito da circa 10.000 persone.  Appurato che tali iniziative riuscivano a coinvolgere un pubblico numeroso furono riproposta per diverse volte. Nel 1969, visto il successo dell’anno precedente, la durata fu allungata a due giorni, il 30 e il 31 agosto 1969, e vide la presenza di Bob Dylan e degli inglesi Joe Cocker[8], The Who e Free.  L’edizione del 1970 fu ancora più lunga: ben cinque giorni, dal 26 al 30 agosto, con più di 600.000 spettatori. L’evento resta documentato dal film Message to Love: The Isle of Wight festival[9] del regista Murray Lerner[10].  Questa edizione del festival è rimasta famosa per essere stata l’ultima esibizione pubblica di Jimi Hendrix e anche l’ultima apparizione in Europa dei Doors con Jim Morrison. Molte le presenze importanti, sia inglesi che americane: The Who, Jethro Tull, Free, Emerson, Lake and Palmer, Moody Blues, Ten Years After, Donovan, CSN&Y, Joni Mitchell, Miles Davis, Joan Baez, Leonard Cohen e altri. Numerosi spettatori riuscirono a non pagare il biglietto d’ingresso e questo comportò un danno economico per gli organizzatori, tanto che il festival non si è più svolto fino al 2002.

La "folla" di giovani presenti al Festival dell'Isola di Wight del 1970. Foto di: Di Roland Godefroy - Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12192396

I raduni italiani degli anni Settanta

Anche in Italia abbiamo avuto i nostri Festival di musica pop, anche se qualche anno più tardi rispetto al mondo anglofono. «Le adunate storiche dei giovani non sono state poi moltissime; qualcuno ci ha provato ma la protesta e il livore anti-capitalista hanno stretto nella morsa le lustre comparse del carrozzone pop. Si ricordano molti assembramenti di puro mercantilismo sparsi per la penisola nei primi anni Settanta, quando si era un po' tutti sprovveduti e desiderosi di musica qualsiasi e dovunque, purché fosse musica»[11]. «La musica pop, così come è arrivata in Italia, ha costituito per anni uno pseudo-linguaggio: si appropriava infatti, facendone suoi contenuti,di atteggiamenti, norme, comportamenti che di per sé non attengono al linguaggio specifico della musica: e cioè il bisogno di stare insieme, la difficoltà della comunicazione verbale, il ballo come libertà del corpo, il bisogno di avere propri riti e propri miti»[12] . Passiamo ora a ricordare (a distanza di circa 50 anni) alcuni degli eventi più noti.

Festival Pop di Caracalla Il “Festival Pop di Caracalla” si svolse alle Terme di Caracalla di Roma dal 10 all’11 ottobre 1970. Presenta l'evento il conduttore Eddie Ponti[13]. Gli artisti di richiamo erano New Trolls, Trip, Primitives, Free Love e Pooh.  Spezzoni dell'audio dell’evento furono trasmessi su Radio Monte Carlo. Furono effettuate anche alcune riprese cinematografiche con l’intenzione di utilizzarle, come poi è stato, nella pellicola “Terzo Canale – Avventura a Montecarlo” interpretata dai Trip e altri musicisti del momento. Nel finale del film il gruppo esegue tra le rovine di Caracalla il loro brano Fantasia. Tra i momenti più emozionanti la presenza estemporanea sul palco del cast di “Hair”(in programma quei giorni al Teatro Sistina) che intonò “Let the sunshine” insieme al pubblico. Nel cast del Musical c’erano Renato Zero e Loredana Bertè ancora poco conosciuti.

Festival della Musica D’Avanguardia e delle Nuove Tendenze  Dal 27 maggio al 2 giugno 1971 nella pineta di Lagomare, a Torre del Lago, si svolse il “Festival della Musica d’Avanguardia e delle Nuove Tendenze”, con una numerosa partecipazione di pubblico giovanile. La manifestazione era stata concepito dall'impresario Massimo Bernardi come un concorso di musica "pop" alternativo ai classici della "canzonetta" come Sanremo, Un disco per l'estate, Festivalbar e simili. Presentatore dello spettacolo Eddie Ponti. Furono riconosciuti vincitori la Premiata Forneria Marconi, Mia Martini e gli Osanna. Parteciparono anche altri artisti emergenti come Delirium, New Trolls, Rovescio della Medaglia, Latte e Miele, Circus 2000, Stormy Six, Fholks e Formula Tre. Era prevista la presenza all'evento di due gruppi inglesi come ospiti speciali: gli Strawbs, che però non si esibirono, e gli sconosciuti Medicine Head. L’ultima giornata fu caratterizzata da disordini perché alcuni giovani più politicizzati improvvisarono una  manifestazione contro i “padroni della musica” e i giornalisti, accusati di essere “servi dei padroni”.

I Festival del proletariato giovanile  A Milano, e nei suoi dintorni, si tennero negli anni Settanta alcuni raduni musicali promossi con cadenza annuale dalla rivista di cultura alternativa Re Nudo[14], chiamati “Festival del proletariato giovanile” (il nome da una idea dell'area politica degli organizzatori). Questi sono «raduni liberati e spontanei che volevano differire, riuscendoci, dalle manifestazioni decadenti del pop-merce che al cambio ufficiale chiedeva denaro, non vibrazioni e spunti di benessere creativo reciproco[15].  La prima edizione si tenne a Montalbano di Ballabio, vicino a Lecco, il 25  e il 26 settembre del 1971: «raccolti da Re Nudo erano in 10.000, un po' confusi, eccitati, scoordinati, ma era preferibile quella situazione alle macchinette mangiasoldi della "cricca" di organizzatori tipo Mamone, Sanavio e Zard, personaggi ben più adatti a maneggiare carta bollata e assegni che non a proporre cultura e vivere collettivo»[16].  Si esibirono i seguenti artisti:  Claudio Rocchi, Alberto Camerini, Garybaldi, Stormy Six, Come le foglie, Pino Masi, Drogheria di Solferino e Il pacco. 

Villa Pamphili Il parco romano di Villa Pamphili ospitò tra il 25 e il 27 maggio 1972 un altro importane raduno di musica pop che in tre giornate coinvolse più di  centomila presenti. Gli artisti in scaletta erano di alto profilo come Banco del Mutuo Soccorso, Garybaldi, Osanna e Trip affiancati da alcuni gruppi emergenti della scena romana (Quella Vecchia Locanda e Semiramis). Le band estere chiamate per esibirsi  furono gli inglesi Van Der Graaf Generator, Hawkwind e Hookfoot.

II Festival di musica d'avanguardia e delle Nuove Tendenze – 1972  Si svolse a Roma allo stadio del tennis del Foro Italico dal 1 al 4 di giugno del 1972 presentato da Teo Teocoli e Penny Brown, entrambi nel cast della versione italiana di Hair.  L'organizzazione era sempre di Massimo Bernardi.  Tra i partecipanti nomi noti come: Osanna, Banco del Mutuo Soccorso, Il Balletto di Bronzo, Jumbo,  Stormy Six e Alan Sorrenti che eseguì in anteprima il suo brano Aria. Vinsero i Circus 2000 ex aequo con il Banco del Mutuo Soccorso. Gli ospiti stranieri presenti furono gli inglesi Argent, Electric Light Orchestra e Spencer Davis Group.

II Festival del proletariato giovanile  A Zerbo (in provincia di Pavia) su un area vicina al PO, dal 16 al 18 giugno 1972, la redazione di Re nudo (Andrea e Marina Valcarenghi in particolare) replicò l'iniziativa . Grazie ad una organizzazione più accurata e previdente, si verificò una notevole crescita del numero dei partecipanti che in questo caso furono circa 30mila.  Gli artisti che si avvicendarono sul palco furono: Alberto Camerini, Eugenio Finardi, Donatella Bardi, Garybaldi, Giovanna Marini, Jumbo, Banco del Mutuo Soccorso, Walter Calloni, Come le foglie, Era di Acquario, Paolo Pietrangeli, Claudio Fuci, Stormy Six, Nuova Idea , Comma 22, Top 4 e Capsycum Red. Questa volta furono presenti anche musicisti stranieri:  i francesi Opium e il gruppo rock tedesco degli Amon Düül II.

III Festival di musica d'avanguardia e delle Nuove Tendenze – 1973 Il festival si svolse a Napoli dal 7 al 10 giugno 1973 presso la Mostra d'Oltremare. Fra i gruppi che parteciparono alla manifestazione sono da ricordare almeno: Dedalus, Alan Sorrenti, Quella Vecchia Locanda,  Vince Tempera, Semiramis,  Alberomotore, Patty Pravo, Riccardo Cocciante, Antonello Venditti, Museo Rosembach, Il Rovescio della Medaglia, Perigeo e Francesco De Gregori.

III Festival del proletariato giovanile  dal 15 al 18 giugno 1973. Questa volta la sede scelta, Alpe del Viceré (Como), fu difficilmente raggiungibile poiché le autorità locali, che inizialmente avevano autorizzato l'evento, ritirarono  i permessi pochi giorni prima dell'inizio e chiusero la strada di accesso. La redazione del rotocalco contattò gran parte degli interessati con l'intenzione di annullare l'iniziativa ma tutti vollero partire ugualmente. Lo spettacolo risentì perciò dell'improvvisazione: non erano disponibili né palco né amplificazione idonea. L'ultimo giorno fu Franco Battiato a portare un generatore e il suo impianto di amplificazione e un piccolo palco venne improvvisato. Gli artisti coinvolti furono: il già citato Battiato, Aktula, Area, Dedalus, Ivan della Mea, Lucio Dalla, Massimo Villa, Come le foglie, Latte e miele, Acqua fragile, Stormy Six, Claudio Rocchi, Yu Kung, Drogheria di Solferino e alcuni componenti della band inglese degli Atomic Rooster.  La presenza di Dario Fo con il suo collettivo teatrale permise anche la messa in scena della commedia "Il mistero buffo". 

IV Festival del proletariato giovanile  Al parco Lambro di Milano dal 13 al 16 giugno 1974 si tenne la quarta edizione.  La scelta di una sede più facilmente raggiungibile, da questa edizione in poi,  fece aumentare il numero dei partecipanti in modo esponenziale. Nell'organizzazione Re nudo è affiancato da Lotta continua che intende proporre l'evento come alternativa giovanile alla tradizionale "Festa dell'Unità"; ci fu un coinvolgimento anche dell'etichetta discografica Cramps. In questi cinque giorni si esibirono: Alan Sorrenti, PFM, Demetrio Stratos, Biglietto per l'inferno, Angelo Branduardi, Pino Daniele, Adriano Pappalrdo, Trip, Franco Battiato, Perigeo, Loy & Altomare, Claudio Fucci, Il volo, Canzoniere del Lazio, Acqua fragile, Stormy Six,  Donatella Bardi e Area. Come ospiti stranieri furono presenti gli inglesi Peter Hammill (leader dei Van Der Graaf Generator), Hawkwind e Pink Fairies. 

IV Festival di musica d'avanguardia e delle Nuove Tendenze – 1974  Si tenne a Roma presso Villa Borghese dal 20 al  22 giugno del 1974. Organizzato sempre da Massimo Bernardi e presentato da Eddie Ponti vide la partecipazione, tra gli altri di: Stradaperta (che vinceranno come miglior gruppo esordiente), Sensations' Fix, Jumbo, Antonello Venditti, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Quella Vecchia Locanda, Francesco De Gregori, Il Volo, Ibis, Perigeo, Alberomotore, Edoardo Bennato, Biglietto per l'Inferno, Jumbo e Mauro Pelosi. Come artisti stranieri questa volta sono stati ingaggiati due cantautori statunitensi: Shawn Phillips e  Chris Avalon.

Villa Pamphili edizione 1974 Villa Pamphili ospitò tra il 20 e il 24 settembre 1974 la replica dell'evento del 1972. L'affluenza di pubblico fu molto minore rispetto all'edizione precedente, sicuramente anche a causa delle condizioni atmosferiche decisamente avverse ad una attività all'aperto: si parla di circa 12.000 spettatori.  Gli artisti più famosi presenti sul palco furono: Il Volo, Perigeo, Sensation Fix, Angelo Banduardi, Juri Camisasca, Ibis, Alberomotore, Quella Vecchia Locanda, Mauro Pelosi e Kaleidon.  Come artisti stranieri ospiti si esibirono gli inglesi Amazing Blondel e Soft Machine.

V Festival del proletariato giovanile  Al parco Lambro di Milano dal  29 maggio al 2 giugno 1975 si tenne la quinta replica del Festival del proletariato giovanile.  «Questa seconda festa del proletariato giovanile raduna ancora un pubblico straripante , che assiste con entusiasmi e insofferenze alle esibizioni degli Area, PFM, De Gregori, Dalla, Venditti, Finardi, Rocchi»[17], Stormy Six, Masi, Bennato, Battiato, Gaber, Yu Kung, Napoli  Centrale e altri.

Festa del Proletariato giovanile a Licola «Così si arriva, per quel che riguarda il Meridione, a Licola ’75. Licola è stato un momento di irripetibile socializzazione: i dibattiti, le attività comuni di tutti i giorni, le assemblee hanno costituito una crescita importante per i “guaglioni” accorsi da tutto il Sud per ritrovarsi, parlare, discutere»[18], Nei giorni dal 18 al 21 settembre 1975 si tenne a Licola, vicino Napoli, un raduno musicale organizzato da alcune sigle del movimento studentesco e da alcuni gruppi della sinistra extraparlamentare. Nei quattro giorni intervennero circa 50mila partecipanti. Si esibirono: Paolo Pietrangeli, Guido Mazzon Trio, Canzoniere del Lazio, Francesco De Gregori, Alan Sorrenti, Toni Esposito, Giorgio Gaslini, Angelo Branduardi, Giovanna Marini, Napoli Centrale e gli Osanna.

VI Festival del proletariato giovanile  Al parco Lambro di Milano dal  26 al 29 giugno 1976 si tenne la sesta ed ultima  edizione[19] che precluse in modo definitivo la possibilità di realizzare future iniziative analoghe. Questa volta si  parlò di oltre 400mila presenti nei quattro giorni.  «Ma l'aspetto dominante della manifestazione è la tensione, l'esasperazione, la violenza di una situazione che sfugge di mano anche al servizio d'ordine : scorribande, saccheggi, vandalismi e furti a opera di "autonomi teppisti" cui pare interessi più scardinare il meccanismo del festival che non perorare la propria causa»[20].  Ecco gli artisti più noti che si avvicendarono sul palco: Eugenio Finardi, Area, Ricky Gianco, Gianfranco Manfredi, Alberto Camerini, Napoli Centrale, Nacchere Rosse, Jenny Sorrenti, Agorà, Tony Esposito, Canzoniere del Lazio, Pino Masi, Roberto Cacciapaglia, Claudio Rocchi, Living Theatre e Sensation’s Fix. Artisti stranieri ospiti: Don Cherry con il suo gruppo jazz, il gruppo  francese dei  Lyonesse e la cantautrice francese Veronique Chalet

Note:

[1] Scott Mc Kenzie (1939-2012), cantante statunitense, collaborò con The Mamas & the Papas.

[2] F. Fabbri, La Popular music, in Storia della Musica, diretta da Alberto Basso, Volume quarto, Torino, UTET, 2005, p. 371.

[3] Piedmont Park che in quegli anni era sede abituale di concerti per i gruppi locali tra cui gli Allaman Brothers Band che provenivano da Macon, a soli 75 miglia di distanza da Atlanta.

[4] F. Fabbri, La Popular music, in Storia della Musica, diretta da Alberto Basso, Volume quarto, cit., p. 373.

[5] Il film-documentario sul festival di Woodstock è uscito nel 1970, con la regia di Michael Wadleigh. Woodstock - 3 giorni di pace amore e musica fruttò al suo autore l’Oscar del 1971 (Academy Award for Documentary Feature).

[6] C. Belz, La storia del rock, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1975, p. 153.

[7] Porto Rico è un'isola dei Caraibi ancora non compresa negli Stati Uniti. Nel 2017 l'isola ha inoltrato domanda per divenire il 51° Stato degli USA.

[8] Cantante inglese molto popolare a fine Anni Sessanta per le sue cover di brani dei Beatles.

[9] La realizzazione del film fu rimandata per questioni economiche al 1997 e questo è il principale motivo di un successo più contenuto, rispetto agli altri documentary feature sui grandi eventi musicali.

[10] Murray Lerner, regista statunitense, vincitore nel 1981 dell’Academy Award for Documentary Feature con il film From Mao to Mozart: Isaac Stern in China. Aveva ottenuto la nomination all’Oscar anche nel 1968 per il suo film Festival, dedicato ai festival folk di Newport degli anni dal 1963 al 1966. 

[11] E. Gentile, Di festival si muore, in S. Angiolini - E. Gentile, Note di pop italiano, Milano, Gammalibri, 1977, p. 138.

[12] Autori vari, Libro bianco sul pop in Italia – Cronaca di una colonizzazione musicale in un paese mediterraneo, Roma, Arcana Editrice, 1976, p. 148

[13]Eddie Ponti (Faenza 2 dicembre 1929 - Faenza 1992) è stato giornalista, conduttore radiofonico, presentatore e critico musicale.

[14] Re Nudo è stata una delle principali riviste italiane dedicate alla controcultura e alla controinformazione, di natura libertaria, fondata a Milano nel novembre 1970 da un gruppo di intellettuali e di artisti, tra i quali Andrea Valcarenghi. Tra le proposte diede vita a sei raduni musicali (uno l’anno dal 1971 al 1976) definiti “Festival del proletariato giovanile”, con la presenza sul palco di gruppi e artisti affermati, simpatizzanti dell’estrema  sinistra. 

[15] E. Gentile, Di festival si muore, in S. Angiolini - E. Gentile, Note di pop italiano, cit., p. 134.

[16] E. Gentile, Vecchie glorie, in S. Angiolini - E. Gentile, Note di pop italiano, cit., p. 15.

[17] E. Gentile, Di festival si muore, in S. Angiolini - E. Gentile, Note di pop italiano, cit., p. 136-137.

[18] Ibidem, p. 139.

[19]Il raduno fu compromesso da problemi di ordine pubblico con saccheggi e scontri anche all’interno dello stesso  movimento studentesco. Gli eventi finora tollerati dall'amministrazione locale vengono così messi al bando.

[20] E. Gentile, Di festival si muore, in S. Angiolini - E. Gentile, Note di pop italiano, cit., p. 137.

Festival del proletariato giovanile del 1976 al parco Lambro di Milano