Cantautori anni '70 in Italia


Prof. Giovanni Ballerini /  8 gennaio 2024

A fondo pagina sintetiche biografie dei cantautori proposti. Gli eventi esaminati si fermano all’anno 2000.  Sono stati coinvolti nella stesura delle biografie anche alcuni studenti del Liceo che hanno firmato il loro lavoro.

Ascolti consigliati:


Negli anni Settanta, in concomitanza coi movimenti politici e culturali del periodo, si diffonde ancora di più l'utilizzo della canzone da parte di alcuni cantautori italiani per uno scopo politico e sociale;  le influenze musicali si sono spostate dalla musica francese a quella di oltremanica e americana e i principali modelli di riferimento sono Bob Dylan, Paul Simon e Leonard Cohen.

Tra i più importanti esponenti di questo periodo, oltre ai già citati  per gli anni '60  Dalla, De André e Guccini, ci sono Franco Battiato, Edoardo Bennato, Pierangelo Bertoli,  Franco Califano, Paolo Conte, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Ivano Fossati (che aveva iniziato con il gruppo dei Delirium), Rino Gaetano,   Claudio Lolli, Gianfranco Manfredi, Herbert Pagani, Oscar Prudente, Claudio Rocchi, Roberto Vecchioni e  Antonello Venditti.   Alcuni di loro hanno fatto parte della cosiddetta "scuola milanese",  Branduardi e Vecchioni, altri di quella "romana", De Gregori, Venditti e Gaetano.

«Tra coloro che più hanno saputo operare un segno di rottura, rispetto a quanto li aveva preceduti, sono, seppure sotto angolazioni diverse, Edoardo Bennato e Claudio Lolli (tra i “nuovi” che hanno agito con continuità), Roberto Vecchioni e lo stesso Lucio Dalla (tra i reduci del pianeta canzonetta), Alan Sorrenti (in parte) e Eugenio Finardi (tra le meteore che non sono riuscite a mantenersi in quota). Le tematiche da loro affrontate non sono inedite, ma si inseriscono in una prospettiva nuova, e il confronto sulla realtà conduce a risultati insperati»[1]

Non tutti i cantautori vollero fare della lotta politica e sociale la tematica delle loro canzoni, ma al contrario si dedicarono a temi come l’amore e il sentimento, tra questi Claudio Baglioni, Riccardo Cocciante e Renato Zero (che compone con vari collaboratori) Nella seconda metà del decennio raggiungono il successo cantautori come Gianni Bella, Angelo Branduardi, Pino Daniele, Leano Morelli, Gianna Nannini,  Ron,  Alan Sorrenti,  Umberto Tozzi e altri.

In questo periodo particolarmente favorevole all’emergere di nuovi talenti mancano «cantautrici che sappiano essere portavoce del malessere ma anche del dinamismo della sfera femminile: i limitati esempi che sappiano discostarsi dalla tutela delle Zanicchi, Vanoni, Mina ecc. (ma teniamo conto che costoro erano soltanto i megafoni di testi altrui), sono del tutto inadeguati»[2].  

Note:

[1] S. Angiolini - E. Gentile, Note di pop italiano, Milano, Gammalibri, 1978, p.41.

[2] Ibidem, p.41.

 

Biografie cantautori italiani anni '70

Franco Battiato, all’anagrafe Francesco Battiato, nato a Ionia, il 23 marzo 1945, morto nel 2021), è stato cantautore, musicista, compositore, regista e pittore italiano. Si stabilisce a Milano alla metà degli anni Sessanta. Si esibisce nel locale Al “Club 64” e qui conosce quelli che sarebbero diventati artisti dello spettacolo: Enzo Jannacci, Bruno Lauzi, Lino Toffolo,  Renato Pozzetto e Paolo Poli. Tra il pubblico c’è Giorgio Gaber che aiuterà Battiato ad intraprendere la carriera di musicista. Nel 1967 partecipa alla trasmissione televisiva “Diamoci del tu” condotta da Giorgio Gaber e Caterina Caselli e qui conosce Francesco Guccini che lo invita con ironia a cambiare il nome in Franco: così fece. Durante la sua carriera ha toccato stili diversissimi: musica di protesta, musica leggera, sperimentale, elettronica, minimalista, opera, musica classica e contemporanea. Sicuramente il Battiato che i più conoscono è quello pop, l’autore che per primo in Italia riuscì a vendere oltre un milione di copie con l’album La voce del Padrone. Le sue canzoni solo apparentemente orecchiabili e dai testi bizzarri; uno stile sì pop, ma sempre mescolato con i generi sopra citati. Il suoi album di maggior successo sono L’era del cinghiale bianco (1979), La voce del Padrone (1981), all’interno di questo i singoli divenuti leggenda: Cuccurucucu, Centro di Gravità Permanente e Bandiera Bianca. Tra i brani più importanti ricordiamo inoltre Voglio vederti danzare (1982) dall’album Larca di Noè, che è uno dei pezzi ballabili più suonati negli anni Ottanta italiani e soprattutto La Cura (1996), risultato della collaborazione col filosofo Manlio Sgalambro, un brano ricco di riferimenti filosofici e onirici. (Valentina Lascialfari)

Edoardo Bennato, nato a Napoli il 23 luglio 1946, è un cantautore, chitarrista e armonicista; sin dagli inizi della sua carriera viene considerato un cantautore scomodo, ribelle e fuori dagli schemi ma, nonostante tutto, è considerato ancora oggi uno dei più importanti artisti della musica italiana. Il suo amore per la musica nasce a 7 anni, a farlo appassionare sono soprattutto: Paul Anka, Chuck Berry, Elvis Presley, Neil Sedaka e i Beatles. La sua carriera comincia intorno agli anni Settanta e  il  successo arriverà quasi subito facendolo diventare uno dei cantautori più famosi in tutta Italia (è stato il primo cantante a riempire San Siro con più di 60mila persone). Pubblica il suo primo album Non farti cadere le braccia nel 1973, il secondo, I buoni e i cattivi nel 1974, dove affronta il tema degli opposti buono - cattivo che risultano talvolta difficilmente distinguibili e spesso connessi tra loro. «Sulla base di un rock-blues italianizzato Bennato urla e spezzetta le sue frecciate ironiche, utilizza la voce come un proprio e vero strumento, e sviluppa due tematiche principali: i problemi della sua città (Napoli) e i criteri di giudizio storici e personali. Sopra gli altri i brani Uno buono e Arrivano i buoni, aggressivi e ironici»[3].  Nel corso degli anni assicura una puntuale produzione fino al 2017, anno del suo ultimo album, Burattini senza fili 2017. Imperdibili le sue canzoni degli anni ’70 Cantautore, dove fa una autoironia della figura “privilegiata” del cantante,  (dal testo: Ma non è giusto / che tu hai tutto /  e noi invece no / tu sei perfetto / tu non hai un difetto / che rabbia che ci fai!) e Affacciati affacciati chiaro attacco al Papa che si affaccia dal balcone in piazza San Pietro, a Roma. Celebre è l’esperienza del 1996 quando tiene alcuni concerti con il soprano Katia Ricciarelli,  accompagnati dal Solis String Quartet, registrando poi l’album Quartetto d’archi. Famoso il loro duetto nell’inedito  Troppo, troppo.  Tra i suoi brani più significativi possiamo ancora ricordare: L’isola che non c’è, Sono solo canzonette, Il gatto e la volpe e Il rock di capitano Uncino.  Geniale, originale, sono aggettivi che non bastano per descrivere quello che Edoardo Bennato rappresenta nel panorama musicale italiano. (Gabriela Gomez)

Pierangelo Bertoli (Sassuolo, 5 novembre 1942 – Modena, 7 ottobre 2002) cantautore italiano. Bertoli è stato una figura emblematica della canzone d'autore italiana dagli anni settanta ai primi anni 2000, spaziando dalla musica popolare al rock, con testi diretti e densi di riferimenti sociali e politici. Colpito dalla poliomelite in tenera età è costretto a muoversi con la sedia a rotelle. Avvicinato alla musica dal fratello, che riuniva il suo gruppo rock nella cantina di casa, quando riceve in regalo una chitarra smessa in poco tempo impara a suonarla. Compone la musica per i testi che ha scritto in precedenza e suona le canzoni che via via completa prima per gli amici stretti, poi per un pubblico sempre più numeroso. Nel 1974 pubblicò il suo primo album, Rosso colore dell'amore, con 12 brani tra cui le tre canzoni già uscite come singoli: Per dirti t’amo, L’autobus e Marcia d'amore. Il successivo album, Eppure soffia, avvia il cantautore verso un pubblico più vasto, grazie alla canzone Eppure soffia che è un inno ecologista. Quando Caterina Caselli apre una sua etichetta discografica, la Ascolto, pubblica nel 1977 il nuovo album di Bertoli, Il centro del fiume. L’album successivo, S'at ven in meint (Cosa ti viene in mente), racchiude esclusivamente canzoni in dialetto modenese con ospite Caterina Caselli. Il 1979 è l'anno di A muso duro, forse il suo album più noto e il primo a conoscere un riscontro su vasta scala, con la canzone omonima, vero e proprio manifesto di uomo e artista, che esalta anche la funzione sociale e aggregativa del mestiere del cantante. Il successo venne consolidato con Certi momenti del 1980, la cui title track affronta con coraggio la tematica dell'aborto. L'album contiene inoltre la canzone Pescatore, cantata con una ancora sconosciuta Fiorella Mannoia, la storia di una donna che tradisce il marito per poi pentirsene. Gli album successivi confermarono la popolarità di un Bertoli non più considerato come fenomeno di folklore. Lo stile di Bertoli si distingue per la sua immediatezza e per gli echi poetici che fanno della sua opera un esempio della bontà della prima canzone d'autore italiana. (G. B.)

Note: 

[3] S. Angiolini - E. Gentile, Note di pop italiano, Milano, Gammalibri, 1978, p. 50.

Franco Califano (Libia, 14 settembre 1938 – Roma 30 marzo 2013), cantautore italiano. Appassionato di poesia fin da giovane inizia a scrivere testi di canzoni per racimolare un po’ di denaro e ha successo. I suoi primi testi famosi sono E la chiamano estate (1965), scritta insieme a Laura Zanin per Bruno Martino, e La musica è finita scritta nel 1967 insieme a Nicola Salerno che divenne un classico della musica italiana. Firma un contratto con la CGD e nel 1972 esce il suo primo album 'N bastardo venuto dar sud che contiene il brano Semo gente de borgata, cantato da Edoardo Vianello. Nello stesso anno viene arrestato per possesso di stupefacenti ma assolto con formula piena. Mentre l'attività di autore prosegue a gonfie vele, quella di cantante non ottiene lo stesso successo fino al 1976 quando esce l'album Tutto il resto è noia. Il disco vende oltre un milione di copie e inoltre i brani Tutto il resto è noia, Me 'nnammoro de te e Bimba Mia, diventano tre dei suoi più grandi successi.  Da segnalare l’uscita dell’album Tac nel 1977 per la presenza della omonima canzone. Nel 1984 Califano viene arrestato con l'accusa di porto abusivo di armi e traffico di stupefacenti e finisce in carcere. Durante il periodo di reclusione compone il disco Impronte digitali, basato soprattutto sulle vicende personali di quel periodo. Nonostante le critiche per la vita trasgressiva e sregolata, Franco Califano è stato autore, cantante e produttore discografico di grande importanza. I suoi 31 album, la sua voce, intensa e graffiante e le sue importanti collaborazioni hanno lasciato il segno nella storia della musica italiana.               (Edoardo Facchielli)

Paolo Conte (Asti, 6 gennaio 1937) è un cantautore, paroliere e polistrumentista italiano. I suoi genitori, appassionati di musica, gli insegnano le basi del pianoforte. Durante il periodo degli studi impara a suonare prima il trombone, poi il vibrafono ed entra a far parte di gruppi jazz (tra i suoi musicisti preferiti troviamo George Gershwin e Cole Porter). Si avvicina al mondo della canzone come autore componendo musiche e arrangiamenti per altri artisti. Il primo brano di un certo successo è Chi era lui per Celentano per cui scrive anche Siamo la coppia più bella del mondo seguito da Azzurro. Successivamente è autore di altre canzoni di successo come Insieme a te non ci sto più per Caterina Caselli, Tripoli 1969 per Patty Pravo e Messico e nuvole per Enzo Jannacci. Nel 1974, quando è incerto se lasciare la musica per la carriera di avvocato, pubblica per la RCA Italiana il suo primo disco LP dal titolo Paolo Conte. Il disco non ha buoni riscontri nelle vendite, ma l’artista non demorde e scrive così altre belle canzoni: Onda su onda, portata al successo da Bruno Lauzi e altre tre per Nada. Nel 1975 esce un nuovo album: si chiama sempre Paolo Conte e contiene brani di ottimo livello come Genova per noi, La ricostruzione del Mocambo e Pittori della domenica. Nel 1977 partecipa alla trasmissione in televisione condotta da Lucio Dalla “Il futuro dell’automobile e altre storie” e per l’occasione si esibisce al pianoforte con Onda su onda e La Topolino amaranto. Dopo un periodo di silenzio nel 1979 incide l’album Un gelato al limon e il grande pubblico finalmente gli riconosce la capacità di creare, con l’uso del pianoforte, una musica originale che fa da cornice a storie che esprimono la realtà delle piccole città della provincia. Nel marzo del 1981 esce il suo nuovo album, Paris milonga, che riscuote un grossissimo successo anche all’estero: nel disco troviamo anche la famosa Via con me. Dopo meno di un anno un’altra uscita: Appunti di viaggio con Gli impermeabili e Sotto le stelle del jazz  che è seguito nel 1984 da un terzo lavoro sempre a lui intitolato: Paolo Conte. L’ottima accoglienza di pubblico e critica sarà confermata da una intensa attività concertistica in Italia e in Francia. Da questa esperienza nascerà il doppio album Concerti che entrerà nella classifica dei 100 album italiani più belli di ogni tempo. Sulle ali del successo le sue tournèe si spingeranno anche in paesi extraeuropei (Stati Uniti e Canada). Negli anni Novanta presenta un dittico, cioè l’uscita di due dischi collegati tra loro: Parole da’amore scritte a macchina (1992) e 900 (1994). Il primo disco non risulta allineato con i precedenti e sorprende i critici alternando canzoni del tipo classico ad altre più sperimentali; il secondo resta nostalgico ed esplora sensazioni ormai lontane (da ascoltare Novecento). Nell’autunno del 1995 incide il suo nuovo album, Una faccia in prestito, che però non viene accolto bene dalla critica nonostante la presenza di belle canzoni come Elisir e Epoca. Nel 2000 esce Razmataz disco e DVD del Musical – Opera multimediale dove l’autore integra, nel contesto musicale, la sua passione per la pittura. Il risultato audio è una colonna sonora con caratteristiche afroamericane, fusione di jazz con ritmi africani. (G. B.)

Francesco De Gregori nasce a Roma il 4 aprile del 1951. Trascorre parte della sua infanzia a Pescara per poi rientrare stabilmente nella Capitale alla fine degli anni Cinquanta dove frequenta per due anni il liceo classico Virgilio e partecipa in prima persona gli eventi e i fermenti politici del movimento studentesco del '68. Inizia ad esibirsi, appena sedicenne, al Folkstudio[4] dove conosce Fabrizio De André, Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Stefano Rosso, Giorgio Lo Cascio e Paolo Pietrangeli. Il 1972 è l'anno dell'esordio discografico con Theorius Campus realizzato insieme all'amico Venditti, anche lui al suo primo disco. Ne l 1973 esce il suo primo lavoro da solista, Alice non lo sa, che raccoglie scarsi consensi tra il pubblico. Segue nel 1974 Franceso De Gregori che contiene la canzone Niente da capire. In quel periodo collabora anche con De André all’uscita del suo Volume 8. Il successo gli arride nel 1975 con l’album Rimmel che propone alcuni brani che sarebbero diventati i suoi classici. Nel 1976 esce Bufalo Bill che vede al suo fianco la partecipazione di Ivan Graziani. Contestato in un concerto milanese sta lontano dalle scene fino al 1978 quando esce l’LP De Gregori dove compare la canzone Generale. Nell’anno seguente il tour con Lucio Dalla per promuovere l’album Banana Republic. Ormai all'apice del successo, nel 1983 pubblica quella che è considerata la sua canzone più famosa, ovvero La donna cannone, ispirata ad un articolo di cronaca che racconta la crisi di un circo abbandonato dall’artista fuggita per inseguire la sua storia d’amore. Nello 1986 incide un 45 giri insieme a Lucio Dalla, Ma come fanno i marinai, che riscuote un grosso successo. Nel 2002 incide con Giovanna Marini il disco di canzoni popolari  Il fischio del vapore che vende oltre ogni più rosea aspettativa.  (Vieri Fantauzzo)

Note:

[4] Folkstudio circolo culturale romano aperto negli anni ’60 in via Garibaldi 59. Dalla metà degli anni Sessanta diventò un punto di ritrovo per gli artisti, musicisti in particolare.  Ci è passato anche Bob Dylan.

Eugenio Finardi è nasce a Milano nel 1952 da madre americana e padre italiano. All’inizio degli anni ’70 fa parte di piccole band e collabora con altre fino al 1975 quando pubblica il suo primo album. Non gettate alcun oggetto dai finestrini, «fu una ventata fresca e nuova nel panorama musicale, anche se con le approssimazioni proprie del "primo" disco»[3]. Raggiunge la notorietà soltanto con i dischi Sugo e Diesel del 1977. Sugo conta su «testi semplici, politici e personali, pungenti, ironici, con qualche sbavatura e qualche rima. Nell'album sono inclusi brani come Musica ribelle e La radio, programmatissimi persino dalla RAI»[4]. Con il brano Extraterrestre dell’album Blitz ottiene un successo internazionale. Gli album successivi sono: Roccando Rollando (1979), Finardi (1981), Secret Streets (1982), Dal blu (1983), Strade (1984), Colpi di fulmine (1985), Dolce Italia (1987), Millennio (1991), Katia (1993), Accadueo (1998). Durante questi anni collabora con molti artisti, tra cui: Walter Calloni, Alberto Camerini, Claudio Rocchi, Stormy Six, Marva Jan Marrow, la band Crisalide, Valerio Negrini, Ligabue, Ivano Fossati, Rossana Casale, Francesco Di Giacomo, Banco del Mutuo Soccorso, Marco Poeta. Nel 2008 comincia a lavorare nell’ambito teatrale con progetti che lo impegnano fino al 2010.  (Matilde Paperetti)

Ivano Fossati (Genova, 21 settembre 1951) è un cantautore, polistrumentista e compositore italiano. In oltre quarant'anni di carriera ha spaziato nei più diversi generi musicali, dagli esordi rock, fino alle introspezioni colte della maturità. Dopo esperienze maturate in gruppi minori entra nei Delirium, gruppo di progressive rock composto oltre a lui da Mimmo Di Martino, Marcello Reale, Peppino Di Santo e Ettore Vigo. I cinque partecipano al Festival Pop di Viareggio con il 45 giri Canto di Osanna presente nel successivo Album Dolce acqua del 1971. Al Festival di Sanremo del 1972 i Delirium partecipano con Jesahel e a “Un disco per l’estate” con la canzone Haum. Nel 1973 lascia il gruppo per intraprendere la carriera solistica. L’esordio avviene con la pubblicazione dell’album Il grande mare che avremmo traversato. Il successo commerciale arriva nel 1979 con l’album denso di richiami ad sonorità rock La mia banda suona il rock che però contiene anche ballate di stile classico. Con il successivo Panama e dintorni del 1981 continua a muoversi sul percorso già tracciato con l'album precedente, Negli anni ottanta le strade musicali di Ivano Fossati e Fabrizio De André si incontrano con la partecipazione di De Andrè al disco La pianta del tè. Il rapporto tra i due artisti si rinnova con la partecipazione di Fossati al disco di De André  Le nuvole,  in qualità di coautore di due brani. La collaborazione porterà alla stesura a quattro mani dell'album Anime salve, uscito nel 1996.  Nella sua carriera ha vinto moltissimi premi sia come interprete che come autore. Fossati è considerato uno degli autori più importanti di tutto il panorama italiano. Sono suoi alcuni grandi successi come: Un'emozione da poco per Anna Oxa; Non sono una signora, Dedicato e Traslocando per Loredana Berté; Stasera io qui e Non può morire un'idea per Mina;  Pensiero stupendo per Patty Pravo; E non finisce mica il cielo e La costruzione di un amore per Mia Martini;  I treni a Vapore, Le notti di Maggi, L'amore per amore e La bella strada per Fiorella Mannoia. Ritiratosi dalle scene musicali nel marzo del 2012, esordisce nel mondo della narrativa con il romanzo Tretrecinque. Tra le sue canzoni più famose troviamo: La mia banda suona il rock, Panama, Una notte in Italia e  C’è tempo. (Lorenzo Panerai)

Rino Gaetano, all’anagrafe Salvatore Antonio Gaetano nacque il 29 ottobre 1950 a Crotone; chiamato dalla sorella Rino, nome col quale divenne poi famoso. Quando la famiglia si trasferì a Roma, Rino venne mandato a Narni a studiare. Nel 1967, tornò nella capitale, dove visse per il resto della vita, e qui creò un gruppo musicale dove suonava il basso, componendo anche alcuni brani. Iniziò a frequentare il Folkstudio, locale romano dove si esibivano giovani artisti, e conobbe personalità importanti in campo musicale come Venditti e De Gregori; fu in questo ambiente che cominciò ad emergere lo stile di Rino: una forte ironia e un nonsense che furono mal sopportati da alcuni personaggi dello studio. Nel 1974 venne pubblicato il suo primo disco, Ingresso libero, metafora del suo ingresso nel mondo della musica, che però non ottenne gran popolarità. Il successo arrivò l’anno seguente, con l’atipico 45 giri Ma il cielo è sempre più blu. A due anni dal primo, Gaetano pubblicò il secondo album, Mio fratello è figlio unico dove richiamò l’attenzione del su temi drammatici, quali la solitudine e l’emarginazione, e ne uscì fuori una composizione più matura e complessa della precedente. Il terzo album uscì nel 1977 col nome di Aida, dall’opera di Verdi, che simboleggiava  non solo tutte le donne d’Italia, ma anche la nazione stessa. Con il crescere della popolarità, arrivarono anche le prime apparizioni in TV. Nel gennaio del 1978, Rino partecipò al 28° festival di Sanremo, dove cantò Gianna, nonostante la sua volontà fosse quella di portare Nuntereggae più, nella quale però apparivano troppi nomi di personaggi pubblici per poter esser proposta in una tale occasione. Si posizionò terzo e la canzone divenne una hit di richiamo, nonostante per cantautore non significasse nulla. Nuntereggae più venne poi pubblicata e divenne una delle canzoni più famose di Rino Gaetano: alcune strofe si presentavano come liste di nomi di personaggi che in quel periodo dominavano la scena pubblica, e, anche se in fase di registrazione i toni vennero ammorbiditi, il brano faceva discutere. L’esperienza di Sanremo l’aveva segnato e, per ritrovare l’ispirazione, si recò a Stromboli, ma l’album che ne uscì fuori, Resta vile maschio dove vai, che contiene la hit Ahi Maria, delineò la sua crisi. Nel 1980 pubblicò il suo ultimo album E io ci sto caratterizzato da un tono molto più serio, dall’impegno civile e dall’utilizzo del rock: nonostante le poche vendite, il cantautore si dichiarò soddisfatto. Il 2 giugno 1981 morì in un incidente stradale. (Ilaria Ferraro)

Note:

[4] S. Angiolini - E. Gentile, Note di pop italiano, Milano, Gammalibri, 1978, p. 63.

[5] Ibidem, p. 63

Claudio Lolli (Bologna, 28 marzo 1950 – Bologna 17 agosto 2018) è stato cantautore, scrittore, poeta e docente italiano. Viene considerato uno dei cantautori più impegnati in quanto, oltre a dedicarsi alla musica affrontando nei suoi testi la crisi, i problemi sociali e culturali, la desolazione e la politica, ha rappresentato con la sua poesia la corrente dell’esistenzialismo. Nei suoi 30 anni di attività ha inciso 22 album, tutti basati sulle emozioni, la rabbia e le delusioni dei ventenni egli anni ’70. La sua attività discografica inizia quando nel 1972 Francesco Guccini lo porta alla Emi italiana dove inciderà i suoi primi quattro LP, primo tra tutti l’album Aspettando Godot che riscosse molto successo. L’apice della fama fu raggiunto nel 1976 con l’album Ho visto anche degli zingari felici, ricordato anche per aver rivoluzionato musicalmente il concetto di canzone d’autore. «Dalle musiche più accurate, ai testi ancora una volta sensibili, efficienti, aspri, una sorta di consacrazione»[6]. Importante è anche il disco Disoccupate le strade dai sogni del 1977 quando lascia la Emi per l’etichetta “L’ultima spiaggia” di Gianco: negli anni 1980 si tendeva a limitare la libertà degli autori rallentandone così l’attività. Nel 1985 pubblica l’album Claudio Lolli e con questo lascia la scena per quasi dieci anni. Tornerà poi nel 1993 con un concerto al teatro Puccini di Firenze e un tour facendo numerosi concerti nei teatri italiani. Nel dicembre del 1998 ha ricevuto il “Premio Piero Ciampi" alla carriera. Nel 2000 pubblica un album estremamente significativo Dalla parte del torto, il cui titolo nasce da una frase di Bertold Brecht "...dato che tutti gli altri posti erano già occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto". Prosegue poi la sua carriera da scrittore musicista e docente;  nel marzo 2017 pubblica il nuovo album, Il grande freddo che vince la Targa Tenco nella categoria "Miglior disco dell'anno in assoluto". (Maria Frosini)

Gianfranco Manfredi nasce a Senigallia nel 1948. La sua vita musicale inizia quando, laureatosi in filosofia, inizia a frequentare alcune redazioni giornalistiche, tra le quali quella di Re Nudo [7] che organizzava festival pop, da qui l’idea di cimentarsi anche lui nella scrittura di canzoni. È in questo modo che nel 1972 pubblica il suo primo album, La Crisi; segue nel 1976 il secondo, Ma Non È Una Malattia, sempre sulla stessa linea d'onda, in cui sono contenute forse le sue canzoni più celebri, quali Ma chi ha detto che non c'è, Quarto Oggiaro Story e l’emblematica Non aspettarti comprensione da lui dove l’autore affronta i luoghi comuni della “nuova sinistra”. Nell’album Zombie Di Tutto Il Mondo Unitevi del 1977 troviamo importanti collaborazioni: la presenza in alcuni brani di Ricky Gianco (che produce anche il disco) e della Premiata Forneria Marconi. Nel 1978 incide Biberon e avvia un percorso parallelo all’attività musicale nel mondo del cinema come sceneggiatore e successivamente anche come attore. Nel 1981 esce il disco Gianfranco Manfredi, più personale degli altri e anche più calmo nei toni.  Anche se risultano più distanti tra loro escono ancora altri album come Dodici (1985 e  In paradiso fa troppo caldo (1993). Negli anni successivi la musica viene lasciata da parte per impegnarsi nel  cinema e dedicarsi alla scrittura di libri, saggi e fumetti. Le tematiche affrontate nei suoi dischi sono state spesso a carattere politico e talvolta filosofico. (Lorenzo Bettazzi – Giuseppe Violani) 

Herbert Pagani,  Herbert Avraham Haggiag Pagani (Tripoli, 25 aprile 1944 – Palm Beach, 16 agosto 1988) è stato un cantante, poeta, scultore, pittore, scrittore, attore e disc-jockey italiano. Ricordato come una delle voci dell'emittente radiofonica Radio Monte Carlo, come cantante ha inciso brani di facile presa e popolarità come Cin cin con gli occhiali, Canta (che ti passa la paura), 100 scalini, L'amicizia  Ahi … le Hawaii e Palcosenico. Il suo pezzo più conosciuto è senza dubbi Albergo a ore del 1969, sua traduzione e adattamento della canzone francese Les amants d’un jour del 1956, portata al successo da Édith Piaf [8]. All’uscita in Italia inizialmente la canzone fu ostacolata dalla censura per i temi trattati (amore clandestino e suicidio), una volta accettata fu cantata anche da Gino Paoli, Ornella Vanoni, Marcella Bella e Milva.  (Vittoria Meyer)

Note:

[6] S. Angiolini - E. Gentile, Note di pop italiano, Milano, Gammalibri, 1978, p. 70.

[7] Re Nudo è stata una delle principali riviste italiane dedicate alla controcultura e alla controinformazione, fondata a Milano nel novembre 1970 da un gruppo di intellettuali e di artisti, tra i quali Andrea Valcarenghi. In linea con quanto accadeva nel mondo giovanile anglofono (Festival di Monterey, Woodstock, Altamon e Isola di Wight), organizzò sei raduni musicali (uno l’anno dal 1971 al 1976) definiti “Festival del proletariato giovanile”, riuscendo ad assicurare sul palco gruppi e artisti affermati, simpatizzanti dell’Estrema  sinistra”.  

[8]  Édith Piaf, pseudonimo di Édith Giovanna Gassion (Parigi, 19 dicembre 1915 - Grasse, 10 ottobre 1963, è stata una famosa cantautrice francese.

Claudio Rocchi (Milano, 8 gennaio 1951 – Milano, 18 giugno 2013) è stato un cantautore, bassista e conduttore radiofonico italiano. Dopo alcune esperienze in band giovanili, a solo 18 anni, entra come bassista nel gruppo degli Stormysix con cui incide il disco Le idee di oggi per la musica di domani. Lascia il gruppo nel 1970 e incide prima un 45 giri, poi l’album Viaggio con cui vince il premio della critica e buoni riscontri nelle vendite grazie agli spazi radiofonici nella trasmissione “Per voi giovani”. Il suo disco d’esordio contiene già una canzono di alto livello compositivo e poetico La tua prima luna considerata al momento una delle più belle canzoni italiane. Nel successivo album Volo magico n.1, troviamo il suo brano-manifesto La realtà non esiste e un brano che occupa l’intero lato A del disco, Tra i musicisti troviamo alla chitarra elettrica un giovanissimo Alberto Camerini. Nella seconda metà degli anni Settanta, con album quali Rocchi e Suoni di frontiera, abbandona la  dimensione canzone, per avvicinarsi all'uso dell'elettronica e della sperimentazione. Nel 1994 pubblica l’album Claudio Rocchi (Lo scopo della luna), e riunisce i musicisti che hanno già collaborato con lui in passato:  Fabbri, Tofani, Pagani, Bardi, Belloni, Calloni e Camerini. Claudio Rocchi è considerato uno dei protagonisti della musica rock in Italia.   (Vittoria Meyer)            

Roberto Vecchioni nasce a Carate Brianza il 25 giugno 1943. Si laurea nel 1968 in lettere antiche all’Università Cattolica di Milano, dove resta due anni come assistente di “Storia delle religioni”. Nei trent’anni successivi svolge attività d’insegnante di italiano, latino, greco e storia in vari licei classici di Milano e di Brescia. La sua attività nel mondo musicale inizia negli anni ’60, quando comincia a scrivere canzoni per artisti affermati. Nel 1971 incide il suo primo album Parabola che contiene la celeberrima Luci a San Siro. Segue l’anno dopo Saldi di fine stagione. Nel 1973 partecipa al Festival di Sanremo con  la canzone L’uomo che si gioca il cielo a dadi. Nello stesso anno vince il premio della critica discografica per il miglior disco dell’anno con Il re non si diverte. Nel 1974 cambia casa discografica e pubblica Ipertensione nel 1975 e Elisir nel 1976. Il successo di pubblico arriva nel 1977 con l’album Samarcanda cui fanno seguito altri  venti album per una vendita totale che supera gli otto milioni di copie. Nel 1992 il brano Voglio una donna vince il Festivalbar come canzone più ascoltata dell’anno.  (Andrea Fimiani)

 Antonello Venditti nasce a Roma l’8 marzo 1949. Durante gli anni del liceo passa molto del suo tempo in un locale trasteverino, il “Folkstudio” di via Garibaldi, prima come semplice spettatore, poi proponendo un proprio repertorio, tra cui le canzoni di punta in dialetto romano: Roma Capoccia e Sora Rosa. Nel 1972 incide Theorius campus con Francesco De Gregori, il quale scrive insieme a Venditti alcuni brani. Venditti, sull'onda del successo,  incide il suo primo disco da solista a soli 24 anni: si tratta de L'orso bruno,realizzato con la collaborazione di Vince Tempera. Nel 1974 esce l’album Quando verrà Natale. Affronta tematiche impegnate con Lilly (1975) che contiene una canzone sulla droga che è un atto d'accusa nei confronti dell'ipocrisia benpensante. Con Ullallà del 1976 chiude il rapporto con la RCA e rimane in silenzio per due anni. Scrive in questo periodo una colonna sonora con Lucio Dalla per il film “Signore e signori buonanotte”. Il ritorno in scena lo riporta subito in vetta alle classifiche con l’album Sotto il segno dei pesci (1978). Il disco successivo Buona domenica (1979) riflette il momento particolare che attraversa con canzoni amare come Donna in bottiglia, Stai con me e Modena. Segue un lungo periodo di ripensamento e nel 1982 esce Sotto la poggia che segna il debutto dell'etichetta discografica di sua proprietà, la Heinz Music. È il momento della fama: nel 1983 Venditti festeggia gli ultimi clamorosi successi con un concerto gratuito al Circo Massimo. Da questa esperienza nasce il primo live della sua carriera Circo Massimo che contiene Grazie Roma. Negli anni Novanta prende le vesti del cantante pop e si allontana dagli stilemi cantautorali vincendo nel 1991 il “Premio David di Donatello” come miglior musicista dell’anno. Organizza grandi concerti come quello testimoniato dal disco Da Sansiro a Samarcanda- L’amore insegna agli uomini del 1992.  Dagli anni duemila i contenuti dei suoi lavori prediligono temi intimisti.  Da ricordare la presenza del famoso sassofonista argentino, Gato Barbieri, nella canzone Che fantastica storia è la vita che da nome all’album del 2003 che la contiene.  (Maria Grazia Ferrarelli) 

Claudio Baglioni,  (Roma, 16 maggio 1951) è un cantautore, musicista e conduttore televisivo italiano. Di umili origini cresce a Monte Sacro, un quartiere popolare di Roma (come descritto nella canzone ’51 Montesacro) . Nel 1965, a 14 anni,  riceve in regalo la sua prima chitarra e inizia, da autodidatta, a cantare le canzoni di De André per poi imparare a scriverne lui. Nel 1968 partecipa al concorso canoro “Fuori la voce”, dove incontra Fiorella Mannoia. L’anno successivo fa il contatto con  la RCA che nel 1970 pubblica  il singolo Una favola blu/Signora Lia.  Nel 1972 esce l’album Questo piccolo grande amore, primo album italiano in cui tutti i brani sono collegati da una sola storia d’amore. L'album vende 900.000 copie e rimane primo nelle classifiche italiane per 15 settimane, mentre il brano omonimo è definito "la canzone italiana del secolo". Nel 1981 replica il successo con  l’album  Strada facendo che gli fa vincere i premi Miglior cantante dell’anno al concorso “Vota la voce” e  Miglior cantautore assegnato dall’ “Associazione Critici Discografici”. Passati altri quattro anni incide La vita adesso, che vende più di un milione di copie nei primi sei mesi e rimane in classifica per 27 settimane diventando il disco più venduto dell’anno. Nel giugno dello stesso anno intraprende il tour "Notti di Note”, che prevedeva 54 date negli stadi per un totale di 1.200.000 spettatori (record ancora imbattuto) e viene eletto artista dell’anno.  Nel 1994 compone e canta Acqua nell'acqua, canzone ufficiale della VII edizione dei Campionati mondiali di nuoto tenuti a Roma. Il 27 ottobre 1996 viene invitato come ambasciatore della FAO al “World Food Day Concert” tenuto all’interno del Colosseo e nello stesso anno partecipa al concerto di Natale al Vaticano. Il 3 novembre 2003 il Presidente Carlo Azeglio Ciampilo nomina Commendatore della Repubblica. Nello stesso anno ottenne il “Premio Lunezia”[9] per la qualità dei testi dell’album Sono io, l’uomo della storia accanto. Nel 2005 esce l’album Tutti qui - collezione dal 1967 al 2005 che vince tre dischi di platino in pochi mesi. Nel 2006 prende parte ai Giochi Olimpici di Torino in veste di Tedoforo e compone l’inno ufficiale della competizione Va.  Oltre a quelle già citate si evidenziano le seguenti canzoni: Con tutto l’amore che posso (1972), Io me ne andrei (1973),  Amore bello (1973), E tu (1974), Poster (1975), Via (1981), Avrai (1982), La vita è adesso (1985), Mille giorni di te e di me (1990), Cuore di Aliante (1999). (Alice Rossi) 

Riccardo Cocciante, Riccardo Vincent Cocciante nasce a Saigon, in Vietnam, il 20 febbraio 1946 da padre italiano e da madre francese. A 20 anni si trasferisce a Roma dove inizia a esibirsi con dei testi in inglese insieme al suo gruppo, “I Nations”.  Firma un contratto con l'RCA italiana, per la quale pubblica nel 1972 un album rock progressivo, Mu che passa inosservato, e nel 1973, il suo secondo album, Poesia, composto da canzoni nello stile che lo renderà noto. Il primo vero successo pubblicato è la canzone Bella senz'anima tratta dall’album Anima che  contiene altri suoi classici come Quando Finisc un amore, Puoi chiamarmi col mio nome, Lucia. Nel 1975 Riccardo Cocciante incide  L'alba (che contiene Era già tutto previsto), e l'anno successivo Concerto per Margherita, che include altri suoi grandi successi come Margherita e, il retro su 45 giri, Primavera. Nel 1978 esce Riccardo Cociante con la dolce canzone di successo  A mano a mano. Seguito l’anno dopo da … e io canto con le splendide Il treno, Io canto e Carnevale. Nel 1983 si sposa con Catherine Boutetda da cui haun figlio nel 1990.  Nel 1985 incide il famoso duetto con Mina, Questione di feeling che andrà nell’album Il mare dei papaveri. Vince il Festival di Sanremo nel 1991 con Se stiamo insieme  mentre nel 1995 incide tre canzoni per la colonna del film d'animazione della Disney, Toy Story. Scrive la musica per il Musical Notre Dame de Paris che debutta a Parigi nel 1998 ottenendo un larghissimo successo che dura tuttora.  (Marco Ruggiero)

Renato Zero, pseudonimo di Renato Fiacchini, è nato a Roma il 30 settembre 1950. Oltre ad essere un cantante, è anche showman, ballerino, produttore discografico, autore e attore. Nel 1968 fa la sua apparizione al Beat Raduno di Montecomprati, paese vicino Roma, esibendosi con The Spaectres Groups. Ha partecipato due volte al festival di Sanremo nel 1991 con la canzone Spalle al muro e nel 1993 con Ave Maria. In tutta la sua carriera ha scritto 43 album, il primo No! Mamma, no! pubblicato nel 1973. Molti di essi hanno raggiunto il primo posto nella classifica italiana, tra cui Erozero (1979), Calore (1983), L’imperfetto (1994), Amore dopo amore (1998) e Zero il Folle (2019). Tra le sue canzoni più famose abbiamo Il cielo (1977), Il triangolo (1978), Cercami (1998), I migliori anni della nostra vita (1995) e Tutti gli zeri del mondo (2000). Come autore di canzoni ha scritto per Ornella Vanoni, Alex Baroni, Marcella Bella e Daniel Groff. La stessa Mina ha interpretato le sue canzoni più famose nel disco N° 0. Renato Zero non ha avuto collaborazioni di grande rilievo, ma duettato con cantanti di successo come Andrea Bocelli, Lucio Dalla, Elisa, Arisa, Pavarotti, Raffaella Carrà e Mina.           (Emma Santoni)

Note:

[9] Il Premio Lunezia è un riconoscimento per la valorizzazione musicale - letteraria delle canzoni italiane, nato nel 1996 con madrina Fernanda Pivano viene assegnato tuttora. La Lunezia è una ipotetica area territoriale che comprende e unisce la terra dei Luni e la provincia della Spezia.

Gianni Bella, all'anagrafe Giovanni Bella (Catania, 14 marzo 1947), è un cantautore e compositore  italiano. Iniziò la sua carriera a Milano, dove si era trasferito per seguire la sorella cantante, grazie a una collaborazione con Giancarlo Bigazzi. Compose insieme a lui la canzone Montagne Verdi con cui Marcella Bella vinse il Festival di Sanremo nel 1972. Dopo anni di collaborazione con Mogol, nel 1974 avviò un percorso da solista che lo vide partecipare a numerosi Festivalbar e Festival di Sanremo. La canzone che maggiormente lo rappresenta è Non si può morire dentro. Con questo brano indimenticabile, rimasto ai vertici delle classifiche e tradotto in varie lingue straniere, Gianni vinse il premio “Un disco per l’estate” del 1976. (Vittoria Meyer)

Angelo Branduardi (Cuggiono, Milano, 12 febbraio 1950) cantautore, polistrumentista e compositore italiano, detto “Il menestrello”. Diplomato in violino al Conservatorio di Genova. Si affaccia alla carriera musicale nel 1974 esordendo con l’album Angelo Branduardi dal suono progressive mutuato dall’arrangiatore inglese Paul Buckmaster. Nei successivi album La luna del 1975 e Alla Fiera dell’est del 1976 emerge la sua ricerca per un nuovo genere musicale che unisca la musica barocca e rinascimentale a quella folk. Il secondo vince nel 1977 il premio della critica discografica italiana. La particolarità della sua musica, dalle sonorità celtiche rivisitate in chiave moderna, la fa apprezzare anche negli altri paesi europei. Il successivo album, La pulce d’acqua, si posiziona tra gli album più venduti in Italia nel 1978. Sull’onda del successo ottenuto inizia una tournée che lo porterà anche all’estero e lo spingerà a curare la versione tradotta in francese e inglese degli ultimi due album. L’uscita del successivo Cogli la prima mela del 1979 sarà accolta anche dal pubblico francese e tedesco come disco rivelazione dell’anno. Nei suoi lavori Branduardi si rivela un grande amante della poesia fatto che emerge chiaramente dalla cura dei testi delle sue canzoni, talvolta scritti anche dalla moglie Luisa. Negli anni successivi la sua attività continua seguita con assiduità dal pubblico. (Margherita Braschi)

Pino Daniele, all’anagrafe Giuseppe Daniele, nato a Napoli il 19 marzo 1955, cantautore, compositore e musicista. A soli 14 anni inizia a fare musica, formando un gruppo chiamato “Batracomiomachia” con alcuni suoi amici. Nel 1977 esce il suo primo album Terra Mia. Il 19 settembre 1981 tiene il suo primo concerto in Piazza del Plebiscito, a Napoli, di fronte a 200.000 persone. Durante la carriera, riceve per 3 volte la “Targa Tenco” per i brani Schizzechea (1988), Sicily (1993) e Io per lei (1995). Con l’album Dimmi cosa succede sulla terra e con il brano Che male c’è si guadagna la vittoria al Festivalbar del 1997. Pino Daniele, in oltre 40 anni di carriera, ha collaborato con famosi artisti italiani e di fama internazionale come Franco Battiato, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Ralph Towner, Yellowjackets, Mike Mainieri, Claudio Baglioni, Danilo Rea e Mel Collins; ha composto le colonne sonore per diversi film, tre dei quali del suo amico e regista Massimo Troisi. I suoi brani più celebri sono Napule è (1977), Je so’ pazzo (1979), Quanno chiove (1980), Quando (1991) e Dubbi non ho (1997). Pino Daniele è morto d’infarto il 4 gennaio 2015.(Benedetta Scarpelli) 

Leano Morelli è un cantautore emiliano e nelle sue canzoni traspaiono sentimenti di genuinità e di semplicità. Nasce nel 1950, in un ambiente contadino, che abbandona all'età di sette anni quando si trasferisce a Milano; si iscrive alla facoltà di Scienze Politiche senza completare gli studi. Nel 1976 partecipa a Sanremo con Nata libera, che riporta parecchi consensi. L'anno successivo si ripresenta con Io ti porterei, raggiungendo il quarto posto. Incide il suo primo album, Nata Libera, e nel 1978 partecipa al Festivalbar con Cantare gridare sentirsi tutti uguali (il retro del 45 giri contiene Se un giorno non mi amassi più) che conquista il 18° posto nella top 100 dei dischi più venduti dell'anno. Nello stesso anno incide il secondo LP, Leano Morelli, e comincia a girare l' Italia in tour. Nel 1979 partecipa nuovamente al Festivalbar con C'è mancato poco e nel 1980 a Sanremo con Musica Regina. Nello stesso anno incide l’album Roma Londra Milano che ben si colloca nella classifica dele vendite. Nel 1981 partecipa per l’ultima volta a Sanremo con Angela. Nel 1984 esce il suo quarto disco, Dovevi amarmi così che però ottiene scarso successo commerciale. Dopo un periodo senza sue uscite discografiche, nel 1994 esce l'album di inediti,  Sfumature, nel 1995 lo segue un’antologia, Il meglio di Leano Morelli. Nel periodo seguente si dedica all’interpretazione di brani di altri autori: nel 1997 incide il disco Leano Morelli canta i successi dei Nomadi e Guccini, dove è presente Un pugno di sabbia molto apprezzata dal pubblico, nel 1998 lo segue Leano Morelli canta i successi di Fabrizio De André. Nel 2012 è pubblicato il nuovo album di inediti, Percorsi. (Margherita Braschi)

Gianna Nannini nasce a Siena il 14 giugno 1954. Si avvicina alla musica con lo studio del pianoforte. Nel 1974 partecipa a “Un disco per l’estate” con il gruppo Flora Fauna Cemento di Mario Lavezzi. Ne l 1976 incide il suo primo album, Gianna Nannini, di cui lei è autrice di testi e musica. Nel successivo,  Una radura …, abbiamo la presenza della PFM in tre brani. L’affermazione arriva con il singolo America del 1979 pubblicato nell’album California. Nel 1981 esce G.N., prodotto da Roberto Cacciapaglia, e con il singolo Vieni ragazzo partecipa al Festivalbar 1981, dove si classifica seconda. Nel 1982 incide Latin Lover, che conferma il successo europeo del rock della Nannini, specialmente in Germania. Nel 1983 interpreta Titania nel film Sogno di una notte d'estate di Gabriele Salvatores, e assieme a Mauro Pagani ne scrive la colonna sonora. Nel 1984 esce Puzzle, il suo sesto disco, ed è il successo. Realizza il video di Fotoromanza con la regia di Michelangelo Antonioni e parte in tour per l’Europa. Fotoromanza, aiutato dal video, si mantiene al primo posto della classifica per due mesi, mentre Puzzle resta per sei mesi fra i primi dieci album più venduti in Italia e in altri paesi europei. Con Fotoromanza, la Nannini vince anche il Festivalbar. Parte della critica le contesta l'eccessiva  commercialità del brano, un tradimento delle sue origini rock. Nel 1986 esce l'album Profumo, che, trainato dalla canzone Bello e impossibile, si aggiudica diversi dischi di platino. Con  in Italia, uno in Austria, uno in Svizzera e un disco d'oro in Germania. Nel 1987 con la compilation Maschi e altri vende oltre un milione di copie. Oltre ai suoi puntali successi incide con Edoardo Bennato Un'estate italiana, canzone ufficiale dei Mondiali di calcio di Italia '90. In autunno incide l'album Scandalo, che segna l'inizio della collaborazione della Nannini col produttore Dave M. Allen dei Cure. Nel disco ci sono brani firmati da Piero Pelù e da Roberto Vecchioni. Nel 1993 esce X forza e X amore, ancora prodotto da Allen: il singolo di apertura del disco è Radio Baccano cantato insieme a Jovanotti con cui partecipa anche al Festivalbar. Nel 1995 arriva Dispetto con il fortunato singolo Meravigliosa creatura, passato frequentemente per radio: la sonorità ritorna verso il rock. Esce nel 1996 la seconda antologia ufficiale, intitolata Bomboloni. Nel 1998 pubblica Cuore seguito da  “Il Cuore Tour” che sarà uno dei primi concerti in diretta on line. Il 31 dicembre 1999, la Nannini saluta la fine del millennio con un concerto a Torino, in Piazza Vittorio. (E. B.) 

Oscar Prudente nato a Rossiglione, il 9 gennaio 1944, è un cantautore, compositore e produttore discografico italiano. Studia chitarra, pianoforte e batteria debutta come batterista di Colin Hicks nel 1959, per poi passare a suonare lo stesso strumento nel gruppo di Luigi Tenco. Nel 1964 incide il suo primo 45 giri Vola con la spider / Asciuga quel visino bagnato.  Conosce Dario Fo, con cui collabora scrivendo le musiche per alcune sue commedie e cantando, nelle relative incisioni, le canzoni Stai attento uomo bianco, Come sul pendolo dell'orologio e Le madri alla guerra. Pubblica due singoli nel 1966 che non hanno successo poi, nel 1968, cambia casa discografica e con il brano Benvenuto fortunato partecipa al Cantagiro. Durante la manifestazione conosce Lucio Battisti, che  collabora con lui come paroliere per il brano La vecchia casa, pubblicato nel 1969. In seguito compone canzoni per altri cantanti, fra le quali Sotto il carbone, su testo di Bruno Lauzi, che la canta, L'aurora per Le Orme, Ho camminato per Michele, con testo di Mogol. Conosce Ivano Fossati con cui da vita a Jesahel, uno dei maggiori successi dei Delirium, ed Haum. Nel 1970 firma un contratto con la Numero Uno, la casa discografica di Mogol e Battisti e insieme a Mario Lavezzi  compie una celebre traversata a cavallo dell'Italia, effettuata nell'estate dello stesso anno. Incide alcuni 45 giri, tra cui Un mondo di frutta candita nel 1971, che passa quasi inosservato, salvo poi essere ripreso qualche anno dopo da Gianni Morandi con un discreto successo. Sempre nel '71 gareggia ad Un disco per l'estate con la canzone Rose bianche rose gialle i colori le farfalle. Il suo primo album, Un essere umano, viene pubblicato a gennaio del 1973, col la partecipazione di Euro Cristiani alla batteria e Umberto Tozzi alla chitarra. Fra i brani ivi contenuti Oè-oà, pubblicato a dicembre 1972 su 45 giri, riscuote un buon successo radiofonico grazie ai numerosi passaggi durante la trasmissione Alto gradimento, e viene incisa di nuovo da Gianni Morandi nel 1982 sotto il titolo L'aeroplano con arrangiamenti e testo diversi. Nel 1973 incide con l’aiuto di Fossati l'album Poco prima dell'aurora; nel 1974 compone un altro album, Infinite fortune, ove Fossati collabora agli arrangiamenti e alla scrittura dei brani e suona il flauto. Nel 1975, sempre insieme a Fossati, collabora alla scrittura delle canzoni del disco Un mondo di frutta candita di Gianni Morandi ( a tutte tranne la title track solo sua). I due scrissero insieme molte canzoni per altri artisti, fra cui la più celebre rimane senza dubbio Pensiero stupendo interpretata da Patty Pravo nel 1978. Nel 1976 cambia casa discografica e incide Donna che vai. L'anno successivo scrive  la musica per lo spettacolo “Nerone è morto” di Aldo Trionfo, allestito dal Teatro Stabile di Torino. Nel 1981 arrangia insieme a Mark Harris l'omonimo album di Fabrizio De André (noto come L'indiano). Negli anni ottanta scrive la musica per spettacoli teatrali e jingle pubblicitari e collabora alla realizzazione del primo album di Francesco Baccini e scrive per lui  la musica della canzone del disco Ti amo e non lo sai. Sempre nello stesso periodo rielabora un brano di Vangelis che viene destinato alla pubblicità della pasta Barilla. Uno dei suoi pezzi più famosi è senza dubbio Stadium, conosciuto dagli italiani come la sigla del programma televisivo Domenica Sprint. È stato direttore della scuola di musica fondata da Mogol, con cui ha partecipato nel 2012 alla composizione dell'inno ufficiale della Lega Pro. Prudente è stato anche un appassionato di calcio ed ha collezionato tra il 1989 e il 1992 quattro presenze nella nazionale italiana cantanti. (E. B.)

Ron, all’anagrafe Rosalino Cellamare, è nato il 13 agosto 1953 a Dorno. È uno dei cantautori più longevi della musica italiana. Durante la sua carriera ha collaborato con grandi artisti della musica italiana, fra cui Lucio Dalla, amico e collaboratore storico. Si avvicina al mondo della musica giovanissimo: nel 1970, a 16 anni, partecipa al Festival di Sanremo insieme a Nada con il brano Pà diglielo a Mà.  L’anno successivo si presenta a “Un disco per l’estate” con Il gigante e la bambina, canzone scritta da Paola Pallottino e Lucio Dalla. Dopo il singolo del 1976, Evviva il grande amore, Ron interrompe la carriera di cantante per dedicarsi, per un breve periodo, al cinema. Torna in sala d'incisione nel 1978 per il singolo Occhi verdi mari calmi, con cui partecipa al Festivalbar senza grossi risultati. Nel 1979 cura gli arrangiamenti per il tour di Lucio Dalla e Francesco De Gregori testimoniato dall’album Banana Republic; durante i concerti gli viene data la possibilità di esibirsi come solista. La sua affermazione in ambito musicale arriva nel 1980 con l’album Una città per cantare che contiene la canzone omonima, uno dei più grandi successi di Ron. Il 1981 è l'anno di  Al centro della musica , che ripete il successo del disco precedente. Il  1982 è l'anno della vittoria al Festivalbar con la canzone Anima, contenuta nel disco Guarda che si vede, registrato negli Stati Uniti. Il suo singolo Joe Temerario, del 1984, diventa sigla di “Domenica In” e viene incluso dal regista mario Monicelli nel suo film  Speriamo che sia femmina. Nel 1996 vince il Festival di Sanremo con Vorrei incontrarti fra 100 anni, in coppia con Tosca.  Ad oggi (2020) ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo e a sette edizioni del Festivalbar. In tutta la carriera ha pubblicato più di 40 dischi. Nel 2002 partecipa ad una tourne una serie di concerti assieme a Pino Daniele, Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia che diedero vita all’album In tour. Nel 2017 ha pubblicato l’album doppio La forza di dire sì con tutti i più grandi successi e con qualche brano inedito. Tale progetto è stato finalizzato alla raccolta fondi per l’associazione impegnata nella ricerca contro la SLA. (Martina Norcini)

Alan Sorrenti, nato a Napoli il 9 dicembre 1950, è un cantautore italiano. Inizia la sua carriera come cantante in stile progressive/psichedelico/sperimentale con gli album Aria (1972) e Come un vecchio incensiere (1973) che, nonostante le scarse vendite, sono tuttora considerati importanti per gli amanti del genere. Fra il 1977 e il 1980 ottiene grandissime vendite e un notevole successo come cantante in stile disco/pop. In questo periodo pubblica 3 album: Figli delle stelle (1977), il suo maggior successo con oltre un milione di copie vendute, che include l’omonimo brano Figli delle stelle, L.A.& N.Y. (1979), che include Tu sei l’unica donna per me, Di notte (1980) che, nonostante includa la hit Non so che darei, vende poco. Dal 1981 ad oggi resta in attività ma pubblica solo quattro album in 19 anni (1982, 1987, 1992, 2003) mentre assicura numerose apparizioni in programmi televisivi nostalgici. Nel 2001 partecipa alla trasmissione “La notte vola” nel quale arriva in finale grazie alla sua vecchia canzone Non so che darei. Nel 2010, in occasione dell'uscita del film “Figli delle stelle”  rilancia la vendita dell'album Radici, già pubblicato dodici anni prima. Nel 2013 viene  prodotta in chiave moderna Figli delle stelle avvalendosi di un sound elettronico. (Gilberto Ridi) 

Umberto Tozzi, (per l’anagrafe Umberto Antonio Tozzi) nato a  Torino, il 4 marzo 1952  è un cantautore e chitarrista italiano. Si avvicina alla musica da ragazzo entrando in un gruppo rock, gli Off Sound. Si inserisce negli ambienti musicali di Milano e Torino grazie al fratello Franco, più grande, anche lui cantante e conosce Jannacci, Finardi e Pappalardo. Nel 1975 entra come chitarrista nella band “La strana società” con qui partecipa a Un disco per l’estate e al Festivalbar. Debutta come solista nel 1976 con l’album Donna amante mia che contiene buoni brani portati al successo da altri, primo tra tutti ,  Io camminerò cantato da Mina. Il successo arriva nel 1977 con il singolo Ti amo che vinse il Festivalbar e si posizionò al primo posto nella classifica dei singoli più venduti e ci rimase per tre mesi. Indovinato anche il lato B del disco: Dimentica dimentica. Da quel momento è un susseguirsi di successi: Tu e Qualcosa qualcuno nel 1978, Gloria del 1979, Stella stai e A cosa servono le mani del  1980, Notte rosa del 1981, Nell’aria c’è 1983, Si può dare di più (con Gianni Morandi e Enrico Ruggeri) e Gente di mare (con Raf) 1987, Gli altri siamo noi 1991, Io muoio di te 1994,  Aria e cielo 1997, Un’altra vita 2000. Ha vinto il Festival di San Remo nel 1987 con la canzone Si può dare di più (scritta insieme a Giancarlo Bigazzi e Raf) cantata in terzetto con Gianni Morandi e Enrico Ruggeri. La sua canzone Gloria (1979) nell'interpretazione di Laura Branigan, è entrato nella classifica dei dischi più venduti in Gran Bretagna. Con 80 milioni di copie vendute, Tozzi è tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi. (E. B.)