I modelli francesi



Prof. Giovanni Ballerini /  8 gennaio 2024

Abbiamo riportato qui le biografie dei cantautori francesi Jacques Brel e Georges Brassens (e di Léo Ferré e Charles Aznavour, più vicini ai nostri tempi, che riportiamo comunque) perché saranno loro ad influenzare diversi cantautori italiani  ( in particolare quelli della scuola genovese) che si affermeranno poi in Italia, nel corso degli anni Sessanta. Alcuni dei loro brani sono stati tradotti e interpretati anche da Fabrizio De André e Franco Battiato.

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Jacques Romain Georges Brel (Schaerbeek, 8 aprile 1929 – Bobigny, 9 ottobre 1978) è stato un cantautore, compositore, attore e regista belga di lingua francese. Nel 1954 realizzò il suo primo disco intitolato Le diable, che conteneva il brano di successo Ça va, con il quale vinse il Disco d'oro poco tempo più tardi. Nei suoi testi esplorava l'amore (Je t'aime, Litanies pour un retour, Dulcinéa), la società (Les singes, Les bourgeois, Jaurès) e il lato spirituale (Le bon Dieu, Dites, Si c'ètait vrai, Fernand). Non ebbe un unico stile: fu abile sia nelle composizioni divertenti che in quelle drammatiche. Pochi autori sono stati considerati in grado quanto lui di infondere attualità e senso ai testi utilizzando poche parole di uso comune. Il romanticismo lirico di Brel a volte si dispiegava con amara ironia e in certi versi le sue canzoni d'amore mostravano frustrazioni e risentimenti sommessi. 


Georges Charles Brassens (Sète, 22 ottobre 1921 – Saint-Gély-du-Fesc, 29 ottobre 1981) è stato un cantautore, poeta e attore francese. È considerato a livello internazionale come uno dei più grandi maestri della canzone d'autore insieme a Jacques Brel. Nel 1947, Brassens scrisse alcune tra le sue più grandi canzoni, come Brave Margot, La mauvaise réputation e Le gorille; quest'ultimo brano, nel quale si oppone con forza alla pena di morte, sbeffeggiando un magistrato che diviene vittima del gorilla vendicatore.

Queste le sue canzoni più conosciute: Le passantes, Mourir pour des idees, La mauvaise réputation, Le gorille, Je me suis fait tout petit, Hécatombe, Chanson pour l’auvergnat, Les copains d’abord e  Supplique pour être enterré à la plage de Sète.


Léo Ferré, (Principato di Monaco, 24 agosto 1916 – Castellina in Chianti, 14 luglio 1993), è stato un cantautore, poeta, scrittore e anarchico monegasco.

Nel 1941 canta in pubblico per la prima volta, all'Accademia di Belle Arti di Monte Carlo. La sua carriera progredisce e si trasferisce a Parigi, dove incomincia a frequentare i cabaret di Saint-Germain dove si esibisce come cantante. Nel dopoguerra si diffondono nuove tipologie di cantanti e canzoni, tra questi c'è anche Léo Ferré che manifesta già attraverso i testi le sue idee anarchiche. 

Nel 1947 scrive Les amants de Paris, che successivamente verrà interpretata da Édith Piaf [1] . Mette in musica i testi dei "poeti maledetti" dell'Ottocento francese e nel 1956 pubblica la raccolta di versi Poete, vos papiers! Negli anni successivi accoglie positivamente prima il movimento beatnik[2] , poi quello del Sessantotto. Nel 1969, si trasferisce in Italia con Marie-Christine Diaz a San Casciano, nei pressi di Firenze. Successivamente incide molti dischi, compie vari tour in Europa e nel mondo, e partecipa a numerosi progetti per lo spettacolo, dal teatro alla televisione. Nel 1983 scrive L'Opéra du Pauvre[3] , forse il vertice massimo della sua espressività.

Memorabile tra le sue composizioni Avec le temps, malinconica e fascinosa canzone sul tempo come mera illusione, riproposta con successo da Dalida, Patty Pravo e Gino Paoli (Col tempo). Nel 2003 è stata interpretata anche da Franco Battiato (nell'album Fleurs 3) e da Alice nel 2004, mentre risale al 2007 la versione della cantante californiana Belinda Carlisle.

Charles Aznavour, nome d'arte di Chahnourh Varinag Aznavourian, (Parigi, 22 maggio 1924 – Mouriès, 1º ottobre 2018), è stato un cantautore, attore e diplomatico francese di origine armena.

Nel 1946 viene scoperto da Édith Piaf, che lo porta con sé in tournée in Francia, negli Stati Uniti d'America e in Canada. Nel 1950 raggiunge la notorietà sul mercato francofono, sei anni dopo diventa una vera e propria star grazie alle esibizioni al Teatro Olympia[4] e alla canzone Sur ma vie, che resta nella prima posizione delle vendite per quattro settimane. Negli anni sessanta rafforza la sua fama con una serie di successi, Tu t'laisses aller (1960), Il Faut Savoir (1961, La mamma (1963),  For Me Formidable (1964) e Que c'est triste Venise (1964), La Bohème (1965) e per finire con Désormais (1969). La maggior parte delle canzoni di Aznavour parlano d'amore e nella sua lunga carriera ne ha scritte oltre 1000. Sapeva cantare in sette lingue diverse gli ha consentito di esibirsi in tutto il mondo divenendo ovunque famosissimo. Ha cantato in Italia insieme a Mia Martini, Milva e Laura Pausini e collaborato con Iva Zanicchi per il suo album Caro Aznavour del 1971. Giorgio Calabrese[5] ha curato la traduzione e l'adattamento  di quasi tutte le versioni italiane delle sue canzoni. 

Note:

[1] Pseudonimo di Édith Giovanna Gassion (Parigi, 19 dicembre 1915 – Grasse, 10 ottobre 1963), è stata una cantautrice francese, grande interprete del filone della chanson, nel periodo dagli anni '30 agli anni '60. 

[2] Beatnik, termine denigratorio ideato dal giornalista americano Herb Caen che in un suo articolo del 1958 univa beat a sputnik = beatnik, considerandole idee della Beat Generation filo-sovietiche.  Gli appartenenti al movimento Beat misero in discussione i canoni tradizionali di "rispettabilità", si  ribellarono al conformismo della società dei consumi, proponendo come alternativa una vita dedita alle droghe, che avrebbero acutizzato la consapevolezza interiore, e al sesso.

[3] Traducibile in Il lavoro dei poveri, album quadruplo di Léo Ferré pubblicato nel 1983. Questa sua produzione per voci e orchestra, suddiviso in tre tavole, risulta essere un appello onirico e ironico a favore della Notte, simbolo di immaginazione e sovversione.

[4] Olympia, storico teatro di Parigi costruito nel 1889 è una music hall adibito ai concerti di musica leggera.

[5] Giorgio Calabrese (Genova, 28 novembre 1929 - Roma, 31 marzo 2016) autore di testi e traduttore. Suo il testo del grandissimo successo di Mina E se domani.