Venticinquesima Lezione

Spazio come informazione

Il cambiamento del concetto di spazio

Nella letteratura dell'architettura, l'idea che lo spazio sia l'oggetto fondamentale dell'architettura è una cognizione abbastanza recente. Questa idea ha cominciato a diffondersi nei circoli degli storici dell'arte e nel dopoguerra è stata ripresa con grande forza e centralità da Bruno Zevi.

Egli scrive nell'immediato dopoguerra, nel 1948, questo libro che si chiama "Saper Vedere l'architettura", che è un po' alla base di questo concetto, e mette al centro come caratteristica fondamentale del pensiero architettonico la progettazione dello spazio cavo.

Una volta stabilito che lo spazio è al centro della progettazione architettonica è interessante pensare che le idee di spazio variano, la cultura del tipo di spazialità che l'architettura persegue in diversi momenti e nelle differenti epoche cambia. Possiamo guardare l'architettura del passato attraverso questa categoria e capire per esempio che lo spazio di una chiesa bizantina, monodirezionale, estremamente ritmato, è un tipo di spazio completamente diverso dallo spazio di una chiesa barocca, uno spazio compresso e dilatato, dinamico.

Lo spazio organo un modo per pensare allo spazio in una fase della storia dell'architettura del nostro secolo è il concetto di spazio inteso come organo. Questa è un'idea abbastanza interessante ed esiste un parallelismo illuminante tra la medicina e il pensiero architettonico :

Medicina: in una certa fase, la medicina si concentra su gli organi, principalmente sul rapporto forma funzione: il rapporto che l'organo intesse con la sua particolare funzione. Questo modo di ragionare nel trovare una sorta di aderenza fra funzione e forma, di base positivistica, articola buona parte anche dell'organizzazione medica infatti esistono medici specialisti.

Architettura: avviene qualcosa di non dissimile, anzi il rapporto forma-funzione diventa centrale nel processo progettuale. Si pensa che alla esplicitazione di una certa funzione o funzionalità corrisponda una determinata forma spaziale. Questa idea ha dei rapporti tanto con il filone funzionalista europeo quanto con l'interpretazione che si fa oltreoceano e in particolare nel pensiero di F.L.Wright. Egli intende avere un rapporto fortemente organico tra la funzione e la forma. Il simbolo di questo atteggiamento è proprio il Guggheneim Musem di Wright. La funzione museale qui viene svolta come una promenade. Infatti Wright ripensa il processo museale in una spirale da percorrere. Questa idea che il nuovo organo, la nuova funzione viene interpretata in un tipo di spazio che noi possiamo chiamare spazio organo.

Lo spazio sistema

Medicina: La medicina si rende conto che non basta avere conto degli organi ma che esistono dei veri e propri sistemi: sistemi linfatici, sistemi nervosi, sistemi di circolazione. A una medicina orientata verso l'organo, s'interseca e si sovrappone la medicina di tipo sistemico.

Architettura: Anche in architettura comincia ad essere considerata l'idea di spazio come sistema. Prendiamo ad esempio il Guggheneim di Bilbao di Gehry. Si tratta di uno spazio in cui coesistono principi e sistemi che si intrecciano tra loro. Non sono più organizzati secondo una logica gerarchica come nel concetto dello spazio organo ma con una logica per la quale esistono contemporaneamente funzioni differenti. I vari sistemi espositivi, il gioco plastico, il sistema costruttivo. Ognuna di queste componenti costituisce un'equazione che deve essere implementata in base a un livello ciclico iterativo. Ecco perché lo chiamiamo spazio sistema.

Lo spazio informazione

Dal punto di vista culturale: L'architettura di Gehry e lo spazio come sistema rappresenta una fortissima accelerazione delle potenzialità legate all'informatica. Queste permettono la gestione di un grado di complessità molto alto e quindi una complessità dell'architettura tanto dal punto di vista geometrico quanto dal punto di vista funzionale di affrontare sfide importanti. Lo spazio dell'informazione è come operare un salto di paradigma e cambiare il concetto di spazio. Dare vita a un'architettura  di nuova generazione che incorpora dentro di sé l'idea che siamo nella terza ondata. In una società, una cultura e una tecnologia fondata sulla cultura dell'informazione. Un momento in cui si cambia il paradigma perché non si tratta di ottimizzare l'architettura ma di cambiare il concetto stesso. Perché questa è un'architettura legata intimamente al concetto di informazione. Il tempo è la maniera più interessante per definire lo spazio in quanto legato alle dimensioni geometriche dello spazio. Lo spazio non è qualcosa di oggettivo ma è un costrutto mentale che cambia nel tempo e cambia nei rapporti con le conoscenze, le arti. Non è obiettivo non è un dato oggettivo che si inscrive nei cambiamenti delle cognizioni scientifiche, che muta con l'evolversi della cultura e della civiltà.