Tredicesima Lezione

Il mondo dei layer

Perchè il concetto di layer è fortemente legato al concetto di vettore?

La risposta è che sono entrambi delle entità, sono nominabili quindi non esiste un punto (pixel c’è o non c’è), magari in un singolo pixel possono esserci diverse entità o curve e queste avranno una disposizione a layer.

Possiamo identificare 3 livelli in cui il layer è utile:

Parc de la Vilette, B. Tschumi, 1983. Nelle assonometrie del progetto troviamo delle rappresentazioni attraverso i layer. I più importati nel progetto sono 3: 

I PERCORSI → chiamate LINEE

PADIGLIONI → chiamati PUNTI

VERDE → suddiviso in verde pubblico, verde boschivo

L’utilizzo dei layer ci permette di uscire dall’estetica dello zooning e si discosta dai cosiddetti edifici bottiglia, che sembrano giacciano su un vassoio senza altre funzioni. I layer permettono di creare relazioni con gli altri layer, conferiscono maggiore complessità ed è più facile anche creare delle strutture fondate sul concetto di Mixitè.

Peter Eisenman

Partiamo dai rapporti con l’arte, si tratta di un paper intitolato “Notes on conceptual Architecture”, 1970. Questo è un tentativo di trasporre nell’architettura il cambiamento che si stava verificando in america con la nascita dell’arte concettuale. L’opera è fatta di fogli bianchi sopra i quali vengono stampati dei puntini facenti riferimento ad un indice a piè di pagina con riferimenti, opere d’arte, libri e architetture.

Sperimentazioni sulle residenze basate su giochi e manipolazioni vettoriali. Queste case risultavano essere poco vivibili, erano quasi tutte puramente teoriche e dei circa quindici progetti differenti solo poche sono state costruite.

Il concetto di Palinsesto si intende la pergamena adoperata in epoca medioevale, materiale prezioso e scarso da recepire. Spesso veniva grattata e riutilizzata per nuove scritture. Le vecchie scritte lasciavano un senso di presenza/assenza, proprio questa è la chiave che si lega con il mondo dei layer.

Lo Swinging: ondulazione o sfocamento. Prendiamo un'immagine di G. Balla “Il dinamismo del cane al guinzaglio”, 1912. Balla trasforma il momento o l’oscillazione con lo sfocamento della pittura.

Eisenman nella Casa Guardiola gioca con dei volumi ad “L” facendoli vibrare e ondulare, ne cattura dei fermo immagine e da queste estrapola il progetto.