VISITA AL MARENGO MUSEUM DI ALESSANDRIA

Martina F.

Il giorno 27/05/2022, la nostra classe, la 2E, insieme alla classe 2B, ha visitato il museo napoleonico che si trova a Spinetta Marengo.

La nostra classe ha cominciato la visita dal giardino, mentre la 2B ha iniziato dalla villa. La guida che ci ha presentato il museo, ci ha fatto notare che il terreno sul quale stavamo camminando era proprio il terreno dove si e’ svolta la battaglia di Marengo e quindi anche il terreno dove sono morti più’ di 15.000 soldati. Infatti, detto questo, ci ha mostrato l’ossario, in cui si ricordano questi soldati, in particolare si ricorda il generale Desaix, colui che ribalto’ le sorti della battaglia contro gli austriaci.

La guida ci ha portato, poi, in una piazzetta dove al centro si trova una statua di Napoleone Bonaparte. Qui, ci ha raccontato, un po’ della storia del museo, spiegandoci che la villa prende il nome da un farmacista, Giovanni Antonio Delavo, colui che edificò il museo.

Entrando nel museo, la guida ci ha fatto notare che l'entrata si trova sotto una piramide costruita con piastre di ghisa, che col passare del tempo, per la ruggine, ha assunto un colore simile a quello della sabbia. L`idea della piramide deriva dallo stesso Napoleone che si ispirò alle piramidi viste durante la spedizione in Egitto. La costruzione di questa piramide però, fu un po` travagliata, infatti venne interrotta e poi terminata solo molto tempo dopo: ciò spiega il perché della scelta della ghisa come materiale di costruzione.

Entrati nel museo, si puo’ notare una riproduzione plastica della battaglia di Marengo, grazie alla quale abbiamo capito come, l’astuzia di Napoleone e l’istinto di Desaix, ribaltarono le sorti della battaglia facendo vincere i francesi. La battaglia durò un solo giorno: il 14 giugno 1800.

Nel museo erano presenti dei “tocca e prova” come un cappello, un fucile (senza proiettile).

La nostra guida è stata molto coinvolgente, ci ha fatto notare dei particolari bizzarri ad esempio il fatto che, in guerra, avevano solo una scarpa di cambio ambidestra, o che per comunicare usavano i telegrafi o dei biglietti con alfabeti confusi per non farsi capire.

La villa è ancora decorata dai soffitti originali che nel tempo siccome troppo alti sono stati coperti da un controsoffitto, ma le mura decorate sono state rovinate dagli impianti d'acqua e luce.

Nel museo abbiamo visto anche gli abiti tipici di quell’epoca Francesi.

L'esperienza è stata molto interessante e utile per la conoscenza di questa battaglia, che quindi consigliamo agli appassionati di storia e non solo.

Si ringrazia Sabrina M. per la collaborazione nei contenuti dell'articolo e Hamza M., Alessia M. e Daria Giulia C. per le immagini.

L'ingresso principale del museo con la statua di Napoleone.

L’entrata del Museo.

Un tipico abito usato dalle donne francesi.