Il contributo alla scienza

Scienziato e filosofo, Galilei ha dato un decisivo contributo alla scienza moderna tanto da esserne considerato il padre. La sua importanza come scienziato non sta nel fatto di essere fermamente convinto, tramite le sue osservazioni e scoperte, della validità del sistema copernicano, ma nell’utilizzo di un nuovo metodo, da allora in poi noto come “il metodo scientifico sperimentale”, che rivoluzionò completamente il modo di fare scienza sottraendola ad ogni condizionamento metafisico e ad ogni principio dogmatico.

Attraverso questo suo metodo, attraverso osservazione e sperimentazione, arriva a nuove scoperte che sconvolgono la comunità scientifica del tempo.

In primo luogo, in campo astronomico.

Attraverso il cannocchiale mostra:

Che la superficie lunare presenta irregolarità. Veniva meno, quindi l’irriducibile opposizione tra il mondo celeste e quello sublunare contemplata dagli aristotelici;

Che il Sole presenta macchie in movimento, di conseguenza l’imperfezione nel corpo del Sole e quindi al superamento dell’opposizione tra cielo e terra;

Che la Via Lattea non era né una nuvola o una nebulosa, ma un ammasso di stelle lontanissime;

Che anche gli altri pianeti potevano avere satelliti, ne dimostra la presenza in Giove;

Gli anelli di Saturno;

Una Stella apparentemente fissa e di bassissima luminosità, che era invece l’ottavo satellite del Sole, Nettuno;

Che Venere presenta delle "fasi", assolutamente inspiegabili nell'ambito del sistema tolemaico, che mostrano la somiglianza del pianeta con la Luna e la Terra.

E ancora, in campo fisico:

Soprattutto nei Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze Galilei dichiara le sue scoperte in campo fisico, le quali diventano per la prima volta principi concepiti come validi in tutto il cosmo, e dunque sia in cielo, sia in terra.

Espone:

Il principio d’inerzia, o di conservazione di moto, per il quale un corpo, se indisturbato (cioè senza l’interferenza di attriti) conserva infinitamente il proprio moto.

Usando il pendolo e il piano inclinato Galilei scopre l’esistenza dell’attrito. Egli immagina di avere un piatto e di farlo scorrere su un tavolo, esso si sposta fintantoché lo spingiamo. Se invece avessimo una sfera di cristallo perfetta e un tavolo di cristallo, dando una spinta alla sfera, essa non si fermerebbe più. Quindi la velocità esiste anche se non c’è alcuna forza che spinge. La forza è proporzionale alla variazione di velocità. c’è bisogno di una forza quando da ferma la sfera inizia a muoversi, o quando, una volta in moto, volessimo cambiare velocità. Al cambiamento di velocità si dà il nome di accelerazione. La forza è proporzionale all’accelerazione e non alla velocità.

Il principio di composizione dei movimenti, secondo cui un corpo, sollecitato contemporaneamente da due moti si muove lungo la risultante.

Il principio di relatività del moto, per cui stando all’interno di un sistema senza punti di riferimento esterni ad esso, non è possibile decidere se il sistema si trovi in stati di quiete o si muova di moto rettilineo uniforme.

Galilei misurò il peso dell’aria. Se l’aria fosse priva di massa non peserebbe: ma noi non potremmo esistere.

Si cimenta nella logica matematica:

Fu il primo uomo a scoprire la prima grande verità sull’Infinito. Se poniamo il caso di una torta, l’insieme è formato dalla torta mentre una parte di essa da una fetta, sarebbe assurdo definire la fetta uguale all’intera torta. Ma galilei prendendo in considerazione un insieme Infinito riesce a comprendere che in un sistema tale, la parte è uguale al tutto.

Cavallaro Salvatore

http://brunelleschi.imss.fi.it/esplora/cannocchiale/dswmedia/simula/isimula1.html

video con le scoperte di Galileo Galilei