Il metodo sperimentale

Galileo Galilei è stato di certo uno dei più grandi scienziati della storia, a lui sono dovute molte scoperte nel campo della fisica e dell’astronomia, ma il contributo più importante della sua ricerca, destinato a lasciare traccia indelebile nel mondo dell'indagine scientifica, è certamente la definizione di un metodo scientifico capace di coniugare il rigore della deduzione matematica con la necessità dell'osservazione induttiva e l'ausilio della tecnica.

Il grande valore che viene attribuito al metodo scientifico galileiano sta nel fatto che Galilei dà inizio ad una sorta di cambiamento che scardina del tutto l’"ipse dixit" (=l’ha detto lui), vale a dire il pensiero molto diffuso all’epoca per cui ogni legge, per essere valida, doveva fare riferimento agli studi del grande Aristotele.

Alla base del metodo scientifico galileiano si ha invece l’esperimento e l'esperienza nella sua accezione più ampia, che si serve della matematica e di strumenti tecnici come il cannocchiale.

Il metodo galileiano si divide in due momenti principali, ossia:

-Sensate esperienze: esperienze osservative guidate dal ragionamento matematico, si basano su un metodo induttivo e orientano l’analisi dei dati raccolti.

-Necessarie dimostrazioni: si basano su un metodo deduttivo e consistono nel formulare un’ipotesi che deve essere necessariamente dimostrata per mezzo della matematica. Successivamente, attraverso il cimento, viene verificata l’ipotesi precedentemente elaborata e, se confermata, si ha la formulazione di una legge scientifica.

Rapisarda Giulia