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Luigi Gigliobianco

La sua storia inizia nel 1135, l’anno in cui il monaco Bernardo di Clairvaux fondò l'abbazia di Chiaravalle a pochi chilometri dalla città di Milano. I Frati avevano un motto “Ora Et Labora” cioè “Prega e Lavora” e avviarono un’opera di bonifica nelle campagne circostanti e delle zone della Pianura Padana, sfruttate per l'agricoltura e l’allevamento. Nelle vicinanze delle abbazie sorsero varie aziende agricole chiamate “GRANGE”, l’allevamento viene diffuso in buone quantità per via della qualità del latte bovino, la cui produzione era una buona fonte per la creazione di un formaggio in grado di conservarsi per lunghi anni.

Si dice che i frati ebbero già dall'antichità tecniche casearie, sottoponevano il latte alle due mungiture giornaliere a una lunga cottura, aggiungendo caglio e sale per poi creare forme cilindriche di grandi dimensioni utili per una lenta stagionatura. Al termine dell'invecchiamento il formaggio risulta dorato in superficie e con una consistenza granulosa. Venne battezzato col nome di "CASEUS VETUS" (formaggio vecchio), rimpiazzato poi da "formaggio grana" o solamente "grana".

Della sua categoria (formaggi), il grana padano è considerato tra i più digeribili in assoluto; tuttavia, ciò NON significa che si tratti di un alimento leggero e facilmente digeribile in senso assoluto. Le sue caratteristiche nutrizionali primarie sono: