Luoghi di culto

Luoghi di culto

Lo Shintoismo è una religione ricchissima dal punto di vista rituale, liturgico e anche artistico. Ciò è del tutto coerente con la natura di questa religione, tesa molto più a celebrare gli eventi di questa vita e di questo mondo, che a preparare i fedeli per un’esistenza ultraterrena.

Molti indizi fanno presupporre che, nello shintou più antico, i luoghi di culto si trovassero esclusivamente all’aperto ed erano quasi sempre circondati da alberi. Queste costruzioni erano realizzate per armonizzare con la natura circostante. Spesso di piccole dimensioni, a volte inseriti dentro alberi, risultano anche difficili da vedere. Quando si riteneva che un kami si manifestasse, o si fosse manifestato in un preciso luogo, lo spazio intorno veniva purificato e delimitato da cordicelle di paglia, alle quali si potevano appendere offerte di stoffa ritagliata (allora materia pregiatissima), oggi sostituite da frammenti di carta ritagliata in modo caratteristico.

I santuari shintoisti hanno varie forme e dimensioni. L'architettura della maggior parte di loro si crede che sia basata su quella dei magazzini e delle abitazioni in legno dei tempi preistorici. I santuari che rispettano rigorosamente l'architettura di questi antichi edifici sono definiti in stile "puro" il quale esempio è il Santuario dell'Ise, ma ce n'è un altro molto conosciuto e più grande: quello dell'Izumo, che è ritenuto tra i più antichi.



Le porte Torii

L'ingresso di un santuario è delimitato dalle Porte Torii, grosse porte di colore rosso-arancione. Le porte delimitano la zona profana da quella religiosa e si dice purifichino dai peccati per poi essere "puri" per adorare il kami. Dove c'è una porta Torii a poca distanza se ne trova un'altra.

Ci sono diverse ipotesi sulla loro nascita: la mitologia giapponese collega i Torii al mito di Amaterasu, che da un’origine indigena, che però è ritenuta poco credibile.

Anche sull’origine del nome, non c’è chiarezza: molti collegano il nome torii al vocabolo giapponese “Tori” (uccello) e quindi, in origine, il torii sarebbe stato un enorme trespolo per gli uccelli che, secondo lo scintoismo, sono messaggeri degli dei. Altra ipotesi lo fa derivare dal termine nipponico “tori-iru” (entrare), che è collegabile con il fatto che sono porte.

Possono anche esistere delle minuscole porte Torii attaccate ai muri delle città. Esse hanno però solo potere dissuasivo contro atti vandalici.