Shintoismo

Lo shintoismo

La storia dello Shintoismo

Lo shintoismo è la religione più antica del Giappone e risale a circa 2.000 anni fa, al 500 A.C. circa. In origine era una miscela di adorazione della natura, con pratiche di culti per la fertilità, tecniche di divinazione, adorazione degli eroi e sciamanismo.

Il nome deriva da Shin e Tao, che significa letteralmente "Via degli dei". Il nome è entrato in uso solo dopo l'introduzione del Buddismo in Giappone per differenziarsi dalla nuova religione. Gli dei, o esseri di luce, dello Shintoismo sono chiamati kami.

I kami possono essere locali, se sono gli spiriti di un luogo specifico, oppure possono rappresentare dei determinati aspetti dell’universo, ad esempio il Sole. I kami sono tantissimi poiché tantissime sono le manifestazioni della natura.

Il nome è entrato in uso solo dopo l'introduzione del Buddismo in Giappone per differenziarsi dalla nuova religione.

Lo Shintoismo non ha un vero fondatore, nessuna sacra scrittura, nessun corpo di legge religiosa, ha solo un vagamente organizzato sacerdozio, può essere considerato una forma organizzata di animismo oppure, avendo una mitologia specifica, può essere considerato una religione politeista con basi sciamaniche. E’ comunque una religione ciclica e cosmica che vede tutto il creato come una manifestazione del divino quindi è un sistema molto più complesso di come potrebbe apparire ad una prima lettura, ciò è rappresentato dai kami.

Questa religione si preoccupa della vita in questo mondo e non di una probabile dopo la morte.

Anche nello shintoismo, come nel taoismo, non bisogna rispettare una gerarchia, così come non c'è un dio superiore agli altri.

Lo shintoismo si basa su tre elementi: in, yo e yuan. I primi due sono i corrispettivi dello yin e dello yang cinesi, il terzo è la forza che si scatena dall’incontro di questi due elementi, cioè la manifestazione dell’energia cosmica. L’insieme di questi tre elementi viene raffigurato con un simbolo chiamato Tomoe.