LE INTERVISTE MUSICALI

INTERVISTA IMPOSSIBILE A JOHANN SEBASTIAN BACH

Salve signor Bach, desidereremmo intervistarla, sarebbe così gentile da rispondere alle nostre domande?

Certo, ma prima dell’intervista vorrei sapere chi sarà a pormi queste domande.

Certo! Siamo Francesca, Arina, Roberta Emma e Nora della classe 2^A della scuola Berto Barbarani di Minerbe e ci fa molto piacere approfondire la sua conoscenza

Ci dica Maestro dove è quando è nato?

Sono nato nel 1685 in Germania, a Eisenach. Sono nato in una famiglia di musicisti e grazie a loro ho imparato a suonare il violino e l’organo.

Come è stata la sua infanzia?

Purtroppo sono rimasto orfano all’età di 10 anni e mio fratello si è occupato di me e della mia istruzione musicale.

Sono entrato a far parte del coro della Chiesa di San Michele a Lunenburg e li ho anche imparato a comporre polifonicamente.

Cosa significa “ comporre polifonicamente”?

Significa comporre brani a più voci in cui le melodie delle varie voci sia strumentali che vocali si intrecciano fra loro in modo armonico.

In quale chiesa ha ottenuto, per la tua prima volta, l’incarico di organista?

Ottenni il mio primo incarico di organista nella chiesa di Arnstadt all’età di 18 anni.

Poi lei si è trasferito a Mühlhausen e lì a cosa si è dedicato?

Si mi sono trasferito nel 1707 e mi sono dedicato alle composizione di cantate sacre.

Lì mi sono pure sposato con mia cugina Maria Barbara.

Che ne pensa della musica dei compositori italiani?

Ho conosciuto la musica dei compositori Italiani in particolare quella di Vivaldi e Frescobaldi grazie all’incarico che ho ricevuto nel 1708 alla corte del Duca di Weimar dove ho lavorato come organista e compositore di corte e ho composto brani per organo e cantate.

Ti dispiace toglierci una curiosità spiegandoci perché sei stato imprigionato dal Duca?

Da lui sono stato imprigionato, perchè non avevo rispettato i termini del tempo che mi era stato concesso per recarmi ad un concerto per ascoltare il mio musicista preferito Buxtehude, quindi quando son ritornato mi hanno imprigionato e poi licenziato.

Nel corso della sua vita si è sposato?

Si per ben 2 volte, la prima come ho già detto con Maria Barbara, mia cugina dalla quale ho avuto 7 figli ma che purtroppo è morta nel 1720 e la seconda volta con Anna Magdalena, una cantante professionista dalla quale ho avuto altri 13 figli.

Quale nomina hai ottenuto nel 1717?

Nel 1717 sono riuscito ad ottenere la nomina a maestro di cappella a Koten dove ho composto musiche profane per concerti, feste e celebrazioni

Quale incarico ti è stato dato nel 1723 a Lipsa?

Nel 1723 sono stato pure direttore del coro della scuola di San Tommaso sempre a Lipsia, qui ho composto tanti corali per la chiesa protestante e mi sono dedicato all’insegnamento e ho composto per i miei allievi il “Clavicembalo ben temperato”una raccolta di 48 preludi e fughe per clavicembalo in tutte le totalità.

Alcuni dei suoi figli hanno seguito le sue orme e sono diventati dei bravi musicisti?

Purtroppo non tutti poiché alcuni sono morti prematuramente ma il mio caro Carl Philipp Emanuel è diventato compositore e clavicembalista famoso alla corte di Federico secondo di Prussia

La ringrazio signor Bach per aver risposto alle nostre domande e curiosità, le auguriamo un buon lavoro per le prossime sue composizioni.

Grazie, arrivederci!

NEL VIDEO:

Bach Concerto Brandeburghese n.1

Il primo di sei concerti dedicati da Bach al Margravio del Brandeburgo e probabilmente mai suonati finché Bach fu in vita ciò a dimostrazione di come non sempre i musicisti venivano apprezzati in vita.

Bach venne riscoperto come compositore nel periodo Romantico da un altro grande musicista e direttore d’orchestra Felix Mendelssohn che lo riportò alla luce e fece conoscere al mondo le sue composizioni ridandogli la giusta e dovuta notorietà.

INTERVISTA IMPOSSIBILE A GEORG FRIEDRICH HANDEL

Georg Friedrich Handel grande musicista tedesco è nato a Halle in Germania nel 1685 .

È stato un compositore del periodo barocco, trascorse l’ultima parte della sua carriera a Londra dove è stato al servizio del Re Giorgio I e Giorgio II ed è stato amato e stimato da tutta la corte inglese, tanto che alla sua morte fu sepolto con tutti gli onori nella cattedrale di Westminster il 20 aprile nel 1759. Fu un compositore tedesco naturalizzato inglese.

1-Quali sono state le sue composizioni sacre più importanti che ha composto?

Certamente gli Oratori Il Messiah composto nel 1742, Giuda Maccabeo che ho composto nel, Saul che composto nel 1738 e il Solomon composto nel 1748 .

2-Grazie a cosa lei è diventato così conosciuto ?

Grazie alle mie opere, sempre secondo la moda del tempo, i miei colossali oratori, anche i miei concerti grossi e concerti per organo sono stati molto apprezzati dal pubblico.

3-Suo padre era un appasionato di musica?

No, lui lavorava come barbiere e cerusico alla corte del duca di Sassonia-Weissenfels e non era contento che studiassi musica, voleva che completassi gli studi di giurisprudenza, non voleva che diventassi “ schiavo di corte” ma mi voleva “ libero uomo di legge” Poi lui mori e io ha diciott’anni ho smesso gli studi giuridici e mi sono dedicato completamente alla musica. Quando c’era ancora mio padre, riuscivo ad allenarmi la notte in soffitta dove avevo portato un clavicembalo .

4-Com'è stata la sua vita sentimentale ?

Non sono riuscito a sposarmi, e vorrei per favore mantenere la mia vita privata al di fuori di quella pubblica .

5 Lei è pro o contro la beneficenza ?

Sono pro infatti ho partecipato a un concerto di beneficenza a Berlino e i profitti che ricavo dall’esecuzione pubblica del mio Messiah li devolvo sempre in beneficenza.

6-Hai mai trascorso del tempo in Italia e cosa è accaduto?

Si ci sono stato a ventun anni, ho soggiornato a Firenze, Roma e Napoli è stata una permanenza molto proficua e interessante perché lì ho potuto conoscere l’Opera italiana e grandi musicisti come Arcangelo Corelli e i fratelli Domenico e Alessandro Scarlatti e mi sono appassionato all’Oratorio.

7- E della sua vita a Londra che mi dice?

A Londra sono diventato di fatto il musicista della famiglia reale inglese e all’ inizio tutto andava bene! Ho ricevuto per i miei meriti artistici anche un vitalizio dalla Regina Anna, ma poi non è sempre stato tutto rose e fiori, ho avuto qualche problema con i creditori quando mi sono dedicato anche all’attività di impresario teatrale e purtroppo la mia impresa è fallita. Così a Cinquant’anni pensavo di abbandonare il mondo della musica; poi invece mi sono dedicato a comporre Oratori e alla fine la rappresentazione del mio Messiah mi ha portato un successo clamoroso! Pensi che alle prime note dell’Alleluja il Re e tutta la corte si alzarono in piedi e vi rimasero per tutta la durata dell’esecuzione. È stato il mio giorno più felice!

Ora devo proprio lasciarla, devo concludere la mia nuova composizione per i reali fuochi d’artificio della corte reale inglese e sono un po’ in difficoltà perché ormai i miei occhi non vedono più bene come un tempo.

-La ringrazio per la sua disponibilità, le auguro un buon lavoro e… non stanchi troppo i suoi occhi Maestro, mi raccomando!

Classe 2A SSPG di Minerbe

V.R. V. A., P. A., B. E.

INTERVISTA IMPOSSIBILE AD ANTONIO VIVALDI

Per l’occasione del 343° anniversario dalla nascita di Antonio Vivaldi, alcuni alunni della classe 2°A della scuola ‘Berto Barbarani’, hanno raccontato un’ipotetica intervista avvenuta tra un giornalista dell’epoca e il musicista in persona.

«Buongiorno, Maestro è un onore fare la sua conoscenza; la prima domanda che le pongo è: dove e quando è nato?».

«Buongiorno a lei, sono nato il 4 marzo del 1678, a Venezia. Deve sapere, che il giorno in cui nacqui ci fu un forte terremoto, e così fui battezzato subito in casa da Margherita Veronese, la mia allevatrice, perché ero di salute cagionevole. Il battesimo fu poi perfezionato il 6 maggio quando avevo 2 mesi.».

«Come si chiamano i suoi genitori?».

«Sono Camilla Calicchio e Giovanni Battista Vivaldi.».

«Ha anche un secondo nome?».

«Sì, mi chiamo Antonio Lucio Vivaldi.».

«Da bambino era appassionato di musica?». A quella domanda gli occhi del compositore si illuminarono.

«Molto, già a 10 anni dirigevo l’orchestra al posto di mio padre.». Nella sua voce c’era un pizzico di nostalgia.

«Prima ha affermato di avere una salute cagionevole, soffre di alcune malattie in particolare?».

«Ho una ‘strettezza al petto’ ovverosia una forma d'asma che mi fa stancare con molta facilità, a volte soltanto camminando.». Rispose dopo aver tossito.

«Qual è il suo strumento preferito, ne ha uno solo o ne sa suonare anche altri?».

«Io adoro il violino, inoltre so suonare il clavicembalo e l’organo.». Mi mostrò le mani con le dita piatte.

«Che cosa ha studiato?».

«I miei genitori mi hanno avviato per la carriera da prete, per farmi studiare e per darmi un ruolo sociale importante.». Tirò fuori una collana con una croce da sotto il maglione». Poi però mi sono dedicato solo alla musica.

«Perché si è dedicato alla musica se poteva semplicemente predicare il cattolicesimo?».

«Perché la malattia che ho mi faceva svenire sull’altare e così sono stato esonerato dal celebrare la messa e ho deciso di dedicarmi alla mia più grande passione: la musica.»

«Può elencarmi alcune delle sue opere?».

«“Le quattro stagioni”, “Gloria”, “Stabat Mater RV 62”, “Concerto per mandolino”, “Orlando”,La stravaganza”, “Nisi dominus”, “Giustino”, “Bajazet”, “Juditha triumphans devicta Holofernis barbarie”, “L'incoronazione di Dario”, “Filiae maestae Jerusalem”, “L'Olimpiade”, “Argippo”, “Ottone in villa”, “Concerto per liuto in re maggiore”, “Motezuma”, “Concerto per flautino in do maggiore RV 443”, “Andromeda liberata: Sovente il sole (Perseo)”, “Farnace”, “Ercole su'l Termodonte”, “La Silvia”, “Concerto per archi in sol maggiore RV 151”, “Concerto alla rustica", “Concerto in si per il violino”, “Violoncello e archi op. 3 no. 10, RV 580”, “La verità in cimento”, “Tito Manlio”, “Concerto per violino in la minore, op.3 no.6 RV 356”, “violoncello e archi, op. 3 no. 11, rv 565”, “Grosso mogul”, “Rosmira”, “Teuzzone”, “Dorilla in Tempe”, “Nulla in mundo pax sincera”, “In furore iustissimae irae”, “Arsilda, regina di Ponto”, “Catone in Utica”, “Orlando finto pazzo”, “Violoncello e archi op. 3 no. 8, RV 522, con due archi obliqui’”, “Concerto organo in re minore”, “L'Atenaide”, “Concerto per due violoncelli in sol minore, RV 531”, “Magnificat”, “Concerto per 4 clavicembali e archi in la minore”, “La tempesta di mare”, “L’isola incantata” e molte altre ne ho composte, ma sono andate perdute.»

-Ha composto tantissimi brani! -

«Dove ha lavorato?».

«Ho trovato lavoro presso il Conservatorio/Orfanotrofio/Ospedale della Pietà a Venezia come insegnante di violino alle orfanelle, qui ho composto la maggior parte delle mie opere e dei miei concerti».

«Perché ad un certo punto della sua vita si è trasferito a Vienna?».

«Perché ho avuto problemi economici, dovuti al mio desiderio di denaro e per la storia d’amore con Anna Girò, una mia allieva che è una cantante lirica. Lei è nata nel 1710, abbiamo 32 anni di differenza. È stata la mia compagna di vita, ha cantato in molte mie opere e siamo stati insieme per 40 anni. La causa del mio trasferimento le può sembrare strano, ma si ricordi che sono anche un sacerdote.».

«Ha detto che è una cantante lirica, che voce ha?».

«È un mezzosoprano.».

«Anna Girò è il suo vero nome?».

«No, è quello il nome d’arte, si chiama Anna Maddalena Maria Tessieri, viene anche soprannominata Annina del Prete Rosso, la Nina del Prete Rosso o Annina della Pietà.».

«Qual è la sua forma di composizione prediletta?».

«Il concerto, che grazie a me ha preso il nome di “CONCERTO VIVALDIANO”.». Rispose fiero di sé.

«Per ora abbiamo finito, è stato un enorme piacere incontrarla e conoscere un po’ della sua vita; grazie di tutto e arrivederci.».

Mi alzai dalla sedia e gli porsi la mano e lui la strinse.

«Di niente e arrivederci al prossimo concerto!».

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Informazioni prese da Google

Immagini e presentazioni Google prese da:

Pixabay, Storyset, Slidesgo,

Autori: S.B., S.R.F., B.L., E.M., classe 2°A

INTERVISTA IMPOSSIBILE A GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI

Oggi intervisteremo Giovanni Battista Pergolesi, questo ragazzo prodigio nato a Jesi nelle Marche nel 1710.

Ci troviamo alla Corte del Duca Maddaloni dove il Maestro Giovanni sta componendo la “ Serva padrona” un intermezzo comico da eseguirsi durante i cambi scena dell’opera “Il Prigioniero Superbo” composta sempre del Maestro Pergolesi. Le due composizioni verranno rappresentate per la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli in occasione del compleanno di Elisabetta Cristina imperatrice d’Austria.


"Buongiorno Maestro, di cosa parla questo Intermezzo che sta componendo"?


"Buongiorno, questo Intermezzo parla di una serva prepotente che vuole sposare il suo padrone, e che con l'inganno ci riuscirà "


Che cosa intende per Intermezzo? Non è un’opera vera e propria?


Per Intermezzo intendo una breve composizione in due atti di carattere comico da eseguirsi durante i cambi scena della mia opera vera e propria “Il prigioniero superbo”, per intrattenere il pubblico e non farlo annoiare, perché sa i cambi scena richiedono un bel po’ di tempo. Spero che al pubblico piaccia, perché i personaggi non sono degli eroi o degli dei, ma delle persone comuni, con i loro vizi e le loro virtù e anche con le loro difficoltà giornaliere.


"Maestro si è sempre trovato bene a comporre nella sua vita?"


"Sì, e non ringrazierò mai abbastanza mio padre per avere scoperto le mie qualità ed avermi mandato al Conservatorio di Napoli, a completare i miei studi musicali”


"Comporrà qualcosa nell'ambito della musica sacra?"


"Sì, ho in mente di comporre uno Stabat Mater che parli del dolore che ha provato Maria alla morte di Gesù in croce.


"Scusi la domanda personale: come va la sua vita sentimentale?"


" Male! Lo dico a malincuore perché mi sono innamorato ma quando ci hanno scoperto lei è stata destinato ad un altro, lei però non volendone sapere si è fatta suora ed è riuscita a sfuggire alla situazione"


"L'ha mai più rivista?"


" No, ma ho un piano, sapendo dove si è recata quando mi ritirerò, andrò nello stesso convento dove almeno potrò rivederla."


"Che bel piano! Ma ora non la voglio più disturbare e la lascio alla sua composizione; grazie del suo tempo, buon lavoro e ci rivedremo alla prima della sua opera!


Intervista realizzata da C.B. D.A. C.B. M.M.

Classe 2A SSPG di Minerbe