AL CINEMA CON BERTO

IQBAL - Il film

CLASSE 2B DI ROVERCHIARA (SSPG)



In classe abbiamo visto il film IQBAL (regia di Cinzia Th Torrini)

Il film, girato nel 1998, racconta la triste storia di un bambino di nome Iqbal che era stato ucciso nel 1995; anche se sono passati pochi anni, a noi sembra che sia successo tanto tempo fa perché adesso un bambino o ragazzino non può lavorare e noi pensiamo che in quelle zone c’era il lavoro minorile come nel Medioevo. I bambini non possono essere costretti a lavorare, soprattutto per un adulto “criminale” come quello del film che in poche parole ha comprato Iqbal dai genitori. Secondo me i padroni delle fabbriche di tappeti fanno lavorare i bambini: primo, perché i bambini hanno delle mani piccole perciò tessono meglio i tappeti, secondo, il padrone non deve dare a questi bambini uno stipendio e ciò gli permette di guadagnare senza spese. Dal film si capisce inoltre che i genitori di Iqbal hanno in pratica venduto il proprio figlio per poter organizzare il matrimonio della figlia e fare una buona impressione sulla famiglia del fidanzato.


Parla di un ragazzino della nostra età, è un bambino nato in una famiglia povera e per mantenere la famiglia si offre di lavorare da un signore che produce tappeti. Il lavoro che svolgeva era faticoso e senza pause: un vero sfruttamento minorile; cinque anni dopo riesce a scappare e a denunciare il fatto che lo sfruttavano senza pietà. I bambini a questa età non dovrebbero lavorare, perché in questo modo non vengono rispettati molti diritti, come quello all’istruzione e alla libertà…

Secondo me non è normale far lavorare dei bambini, perché così gli togli tantissimi diritti come il diritto alla scuola, al gioco, allo stare con gli amici… Io credo che se fossi stata al posto di Iqbal non sarei resistita neanche un giorno, spero che queste situazioni finiscano perché i bambini devono vivere liberi. Quello che mi ha colpito di più è che il padrone riuscisse a trattarli così tanto male e anche il fatto che i genitori “vendevano” i bambini.

Quella di Iqbal è la storia di un bambino della mia età ucciso nel 1995. Quando ho visto questo film mi sarei aspettato di vedere dei bambini lavorare, ma quello che ho visto era qualcosa di assurdo. Certamente dalla morte di Iqbal sono passati circa 26 anni, quindi non è passato chissà quanto tempo, ma questi fatti grazie soprattutto ad organizzazioni che si impegnano a salvaguardare la vita e l’infanzia, come l’UNICEF, sembrano sempre più lontani, anche se purtroppo il lavoro minorile esiste ancora e tanti bambini continuano a lavorare. A questi bambini vengono tolti il diritto all’infanzia, all’istruzione e alla libertà.

Si può notare che Iqbal, dopo essere stato “liberato” è andato a liberare altri bambini che stavano subendo quello che ha subito lui, ma alla fine del film sfortunatamente il ragazzo viene ucciso mentre sta giocando con il suo aquilone sulla spiaggia.

Iqbal è un bambino che è stato ucciso nel 1995: Il film racconta la storia di questo bambino sfruttato nel lavorare senza libertà e senza diritto ad avere un’infanzia, come molti altri bambini. Purtroppo ancora adesso in alcune parti del mondo vengono sfruttati i bambini, costringendoli a lavorare dalla mattina alla sera in posti chiusi e puniti se non lavorano. Ogni bambino, secondo me, deve essere libero, vivere l’infanzia e andare a scuola.

A me la storia raccontata in questo film mi ha fatto diventare triste, anche il pensiero che sta ancora succedendo che i bambini sono costretti a lavorare come schiavi…Il fatto sembra lontano, anche se non lo è, sembra lontano solo perché gli schiavi c’erano tanti anni fa. A questi bambini hanno tolto il diritto alla libertà.

Questo film è stato girato nel 1998 e parla di un bambino che è stato ucciso nel 1995. Anche se non sono passati tanti anni, i fatti sembrano lontani, perché se ancora oggi c’è molta cattiveria nel mondo, non fanno più lavorare i bambini. Non è normale che ci fosse gente che mandava a lavorare i bambini e li vendeva come oggetti per guadagnare dei soldi. A questi bambini hanno tolto il diritto all’infanzia, il diritto all’istruzione e molti altri…erano sporchi e venivano maltrattati e puniti. Ha fatto bene Iqbal a chiedere aiuto; col suo coraggio alla fine ha avuto un po’ di libertà, purtroppo persone orribili gli hanno tolto la vita.