La testimonianza di Gustavo Ottolenghi

Gustavo Ottolenghi 

Gustavo Ottolenghi nacque nel 1932 a Torino, in Italia, da genitori di origine ebraica. 

All’età di 9 anni, mentre si trovava nel Monferrato, suo padre, molto preoccupato per il sentimento antisemita che si stava diffondendo in Italia, decise di separare la famiglia; a questo punto il giovane Ottolenghi decise di unirsi ad una brigata partigiana, dove trovò l’aiuto e il sostegno necessario per affrontare il tragico periodo.

Durante il soggiorno nella brigata, Gustavo dovette svolgere alcuni lavori, tra i quali osservare dalla torre di controllo il possibile arrivo dei furgoni nazisti e divulgare le notizie tra i cittadini, così da tenerli costantemente informati riguardo la situazione. Il signor Ottolenghi ricorda questa esperienza come significativa ma, allo stesso tempo, ardua e dolorosa, poiché lo costringeva ad utilizzare degli zoccoli di legno compiendo circa 20-30 viaggi a piedi. Per tutelare la sua sicurezza, Gustavo Ottolenghi  non frequentò un percorso di studi fino a quando non entrò a far parte della brigata.

Una volta terminata la guerra, Ottolenghi tornò nel luogo dove vide per l’ultima volta i suoi genitori, ma di essi non vi era più traccia.

Fortunatamente, 3 giorni dopo, arrivò il padre e successivamente, al quarto giorno, anche la madre e da quel momento in poi la sua vita migliorò.

Oggi ricordiamo il signor Gustavo Ottolenghi come Primario di Radiologia all'ospedale di Sanremo, medico delle spedizioni Overland, scrittore, autore di libri sull' Olocausto e di Storia Contemporanea; fu inoltre un medico militare delle forze della Marina.