Guido e Anna Luciana Norzi

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Guido Norzi


LUOGO DI POSA: Corso Garibaldi, 138

DATA DI INSTALLAZIONE: 28.01.2022

NATO IL: 05.09.1886

LUOGO DI NASCITA: Vercelli

ARRESTATO A SANREMO IL: 25.11.1943

DEPORTATO IL: 06.12.1943 

ARRIVO AD AUSCHWITZ IL: 11.12.1943

DATA DEL DECESSO: 31.01.1944


Anna Luciana Norzi

LUOGO DI POSA: Corso Garibaldi, 138

DATA DI INSTALLAZIONE: 28.01.2022

NATA IL: 27.04.1931

LUOGO DI NASCITA: Casale Monferrato

ARRESTATA A SANREMO IL: 25.11.1943

DEPORTATA IL: 06.12.1943 

ARRIVO AD AUSCHWITZ IL: 11.12.1943

DATA DEL DECESSO: 11.12.1943


Le brevi e innocenti vite strappate di Guido Norzi e Anna Luciana Norzi vengono oggi ricordate e raccontate grazie alle pietre d’inciampo situate nel centro di Sanremo, precisamente in Via Garibaldi. 

Guido Norzi, figlio di Moise Norzi ed Evelina Momigliano, nasce a Vercelli, una cittadina del Piemonte, il 5 settembre 1886; 

felicemente sposato con Amalia Segre, professoressa di matematica e fisica e padre di Anna Luciana, vive una vita apparentemente serena e felice finché il 26 novembre 1943 viene arrestato e, da quel momento, nulla è più come prima. Quando viene catturato dai soldati, egli,  con coraggio, nasconde Anna nell’armadio per salvarla ed inizialmente nessuno scopre il nascondiglio, ma il problema si presenta quando la governante, aprendo le ante scricchiolanti dell’armadio, trova la bambina di appena 11 anni spaventata e confusa da quanto appena accaduto; la donna cerca con tutte le sue forze di affidare Anna ad alcune famiglie ma nessuno accetta e così si trova costretta a recarsi alla stazione di polizia dove trova il padre della piccola, Guido. 

Padre e figlia vengono portati prima a Genova in un campo di detenzione e successivamente, il 6 dicembre 1943, a Milano, nel luogo di raccolta, luogo dal quale partiranno senza mai fare ritorno: i due vengono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz a bordo del convoglio numero 05, dove li aspetterà un triste ed ingiusto destino. 

Guido Norzi muore poche settimane dopo l’arrivo al campo il 31 gennaio 1944, mentre la figlia Anna viene uccisa il giorno stesso dell'arrivo, cioè  l’11 dicembre 1943. Essi rappresentano la storia di due vite distrutte dalla cattiveria umana, costrette ad abbandonare tutto ciò che era loro caro e assassinate perché considerate diverse.