Il vostro cucciolo ha fatto tanta strada per arrivare tra le vostre braccia, una strada tortuosa e alquanto strettina. il parto per noi terapisti e vi dirò, anche per me come neomamma, è definito e vissuto come un trauma, per tutto ciò che meccanicamente e fisicamente accade ad entrambi. Per fortuna non è questo il ricordo e la sensazione che poi conserviamo nel nostro cuore e nei nostri tessuti dopo il parto. e' infatti anche il momento in cui abbiamo accompagnato il nostro cucciolo alla luce infondo al tunnel e tra le nostre braccia.
Bisogna però pensare che il piccolo, con un “tuffo”, ha completamente cambiato il suo mondo per voi, per essere con voi.
Passando da un ambiente acquatico a 37 gradi per lo più costanti, senza consapevolezza di doversi nutrire ma essendo nutrito, con uno stomaco che deve ancora finire di formarsi e un intestino che non sa cosa vuol dire lavorare , può incorrere a diverse problematiche. La maggior parte sono fisiologiche e/o passano naturalmente, altre volte però i bimbi reagiscono più intensamente o con più difficoltà alle varie transizioni e noi veniamo in supporto (problemi del sonno, coliche, agitazione…)
La modalità di parto può essere un fattore determinante e disturbante nei bimbi. Non parliamo solo dell'aspetto meccanico e degli stress fisici a cui le ossa craniche del piccolo vengono sottoposte, ma anche a livello del sistema nervoso.
Non sempre i parti veloci sono la miglior soluzione per i bimbi (che spesso poi soffrono di problemi del sonno), per non parlare del cesareo che elimina completamente il passaggio naturale e fisiologico attraverso il canale vaginale (definiamo infatti questo passaggio come il "primo osteopata"). Per quanto traumatica ed intensa, la nascita naturale è un atto importante strutturalmente e fisiologicamente sia per mamma che per il bimbo. Come sappiamo però i parti possono riservare delle sorprese e come sempre facciamo del nostromeglio ma anche tutto ciò che è necessario per un parto più sicuro possibile per mamma e bimbo, senza che questo ci portò ad infliggerci sensi di colpa (anche mamme non si nasce, si diventa).
I parti naturali non sono spesso "naturali" nel senso che potremmo essere sottoposte all'uso della ventosa, alla manovra di Kristeller e altre variabili. Qui ,chiaramente il bimbo subisce delle trazioni aggiuntive che possono poi creare tensioni non ben tollerate dal bimbo e che prima vengono rimosse meglio è (possono spesso peggiorare le coliche)
Anche la ATM ossia l'articolazione temporo-mandibolare riflette tutte le tensioni che derivano dal parto o dall'utilizzo di tale strumentazione o manovre.
La plagiocefalia oggi é un termine conosciuto ma purtroppo viene ancora vista come un “problema solo estetico” che “si risolve da solo”, tralasciando tutti gli aspetti di sviluppo muscolare e strutturale della dentizione che ne possono derivare (asimmetria muscolare). Manca ancora l’informazione e un po’ l’aspettò culturale che deve cambiare, portare il bimbo in questo caso é fondamentale e per esperienza vi dico che, purtroppo le sedute devono cercare di essere più frequenti specialmente nei primi mesi per ottenere degli ottimi risultati (2/3 al mese ) per andare calando nei mesi successivi nei quali useremo il gioco come mezzo di correzione posturale.
Portare il bimbo prima possibile entro il primo mese) dall'osteopata è un grande regalo e un grande aiuto sia per voi che per il bimbo e il papà. infatti ci permette di aver modo anche di valutare la mamma se necessario (cesarei, dolori residui, problemi di allattamento)magari con il papa presente (che assorbe qualche informazione sui movimenti più indicati da fare al piccolo)mentre rimoviamo le tensioni al bimbo in una fase in cui è ancora piccolo, al massimo della plasticità e della capacità di assorbire e reagire ai trattamenti. per mia personale esperienza tutti i bimbi che ho trattato amche a distanza di una settimana dal parto, sono quelli nei quli ho riscontrato maggiori miglioramenti anche per una semplificazione pratica di trattamento. infatti i bimbi sono sempre trattabili ma chiaramente dopo il 5/6 mese i trattamenti diventano più difficili perché inizia la fase motoria, dopo l’8/9 mese ancora di più, inizia una fase in cui i bimbi hanno l’esigenza di muoversi e scoprire il mondo, per cui farlo stare fermi per essere trattati diventa più difficile. Di conseguenza le sedute potrebbero richiedere di essere più frequenti per essere altrettanto efficaci di quanto lo sarebbero state nei primi mesi.
Ma niente paura, non avete “perso l’occasione”, i bimbi sono trattabili sempre e per me é sempre un onore poter mettere le mie energie per aiutarli a stare meglio e semplificare magari la vita ai genitori.