Il 31 maggio 1996 alle 16 e 55 il cuore di Lama cessa di battere.
Il 3 giugno a Piazza San Giovanni l’ultimo saluto.
La Piazza si riempie di gente fin dalle sei del pomeriggio. Gente venuta da tutto il Paese per dare l’addio a quello che qualcuno ha definito il Signor Cgil.
Poco prima delle 19.00 arrivano le massime cariche dello Stato. Via via, uno dopo l’altro, tutti i membri del governo, i politici, i leader sindacali. A ricevere tutti, Sergio Cofferati.
Ai piedi del palco, la bara di Lama, coperta di fiori rossi, guardata dal picchetto d’onore composto da carabinieri in alta uniforme, dai valletti del Senato, dai vigili del Fuoco.
Alle 20, l’ultima manifestazione di Luciano Lama e’ finita, tra gli applausi, come sempre.
Piazza San Giovanni, come tante altre volte, si svuota lentamente. Sotto il palco, ormai deserto, i militanti fanno la fila per conquistare uno dei manifesti stampati per l’occasione dalla Cgil: c’é stampato il viso di Lama con l’immancabile Peterson in pugno e lo sguardo dritto in macchina. Sotto, la scritta: ‘‘ciao, Luciano’’.