Nell’Italia degli anni di piombo Lama schiera la Cgil in prima linea contro il terrorismo.

Arrivato al vertice della Confederazione poche settimane dopo la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969, Lama vive con la massima fermezza possibile la stagione dello stragismo prima e del brigatismo dopo, dalla bomba di Piazza della Loggia a Brescia a quella alla stazione di Bologna, dall’omicidio di Moro a quello di Guido Rossa, l’operaio e delegato della Fiom di Genova ucciso dalle Brigate Rosse il 24 gennaio 1979.

L’aver fatto del sindacato il “guardiano delle istituzioni” posto a difesa della democrazia italiana, l’ostacolo insormontabile per i terroristi, e l’aver contribuito in modo decisivo a sconfiggere la violenza attraverso la mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini, rappresentò uno tra i suo meriti principali.