L'osmosi dei paramenti
L’architettura moderna non si concentra più su uno spazio interno ma su spazio uno sviluppato della frontiera interno-esterno.
Non ci sono più muri perimetrali ma membrane osmotiche.
Piegando la definizione di osmosi ai nostri fini potremmo dire che:
" le nostre architetture promuovono un movimento delle informazioni attraverso una membrana, la pelle dell'edificio"
Discussione tesi architettura dell'informazione:
ho immaginato di rispondere a delle repliche che potrebbero essere sollevate e si sono fatte a questa nuova idea.
Franco Purini parla di buone architetture come quelle che una volta divenute rudere ovvero una volta aver perso ogni elemento decorativo o funzionale, conservano delle qualità intrinseche. Qualità intrinseche che lui P. trova però solamente nella pianta, unico elemento che per la sua tettonicità è destinato a conservarsi.
Purini afferma inoltre che l'architetto debba rispondere alla responsabilità di edificare manufatti ai quali la collettività sarà passiva, e per questo dovrebbe quindi cercare una mimesi con il paesaggio primitivo.
Noi potremmo rispondere alla luce di quanto detto a lezione, e della nostra esperienza, che l'architettura, essendo oggi non più un elemento assestante della città, racchiuso in un lotto, ma una parte di città, attraversabile, scalabile, visitabile e soprattutto fruibile a quante più persone possibili nei modi più diversi contemporaneamente non possa più essere mimetica e indifferente.
Inoltre essendo l'architettura fatta per l'utenza, oggi più che mai, per non rimanere utopia ma trovare dei committenti ha bisogno dei privati, i quali pretendono che l'opera porti avanti la loro narrazione in modo del tutto parallelo a quello che è sempre accaduto nella storia dei sovrani, regimi e religioni i quali tramite l'architettura propagandavano il loro pensiero.
Motivo per cui, di nuovo, l'architettura non ha più una domanda tanto vasta da permettergli di godere di quell'autonomia artistica la quale le ha permesso di cerare un Movimento Moderno a inizio '900, ad esempio.
Sebbene Pierluigi Nervi e Musumeci, in veste di ingegneri, non si siano mai preoccupati di aderire ai valori canonici dell'architettura in essere ai loro tempi, le loro sono considerate tra le più belle architetture mai realizzate. Questo perché nonostante fossero nuove le loro forme non erano mai autoreferenziali.
Oggi l'ottimizzazione topologica al servizio della progettazione parametrica permette per la prima volta di realizzare "forme moderne" con i strumenti "moderni" senza però cadere nei "tranelli moderni" ovvero l'autoreferenzialità delle forme tanto rimproverata negli ultimi anni ad architetti la cui unica colpa è stata forse l'entusiasmo di volersi servire di quel nuovo tavolo da disegno infinito che è il Caad.