L'architettura metodologica
Giovanna Albano1 e Maria Polo2
1Università degli Studi di Salerno
2Università degli Studi di Cagliari
Giovanna Albano1 e Maria Polo2
1Università degli Studi di Salerno
2Università degli Studi di Cagliari
Il modello metodologico del DIST-M si basa sulla metafora dello storytelling, declinato come narrazione matematica a due livelli: come problema-storia, quindi narrazione dalla quale emergono i problemi matematici con cui gli studenti si trovano a confrontarsi, e come storia-matematica, cioè narrazione dei concetti matematici e delle loro relazioni che gli studenti costruiscono nel loro lavoro insieme.
In accordo al modello Contesto & Domanda di Zan (2012), perché la storia sia un supporto efficace alla risoluzione di un problema, la storia deve caratterizzarsi con attraverso due elementi distintivi:
evoluzione temporale: si può parlare di storia se c’è un racconto che evolve nel tempo;
c’è almeno un personaggio animato e tale personaggio ha uno scopo che non è stato ancora raggiunto; per raggiungere l'obiettivo è necessario rispondere alla ‘domanda’ matematica sottesa all’evoluzione della storia.
Nell’ambito del DIST-M questi due elementi sono stati declinati come segue:
Il flusso di lavoro negli episodi
Il digital storytelling e l'immersività
Lo storytelling e l’interattività
Riflessione e valutazione: narrazione e meta-narrazione matematica