Per parte elettrica interessante intendo soltanto l'alimentazione; le rimanenti parti elettriche che possiamo trovare su questo plastico sono soltanto gli elettromagneti per azionare gli scambi, i motori delle locomotive, qualche lampadina e tanti fili per collegare il tutto, poca roba, quindi.
Quindi, per far funzionare tutto il plastico, ho deciso di usare un trasformatore con uscita 15Vca; questa corrente alternata verrà utilizzata, tramite dei TRIAC, per pilotare i motori degli scambi.
Con un ponte raddrizzatore e filtro a grossa capacità andremo ad ottenere qualcosina di più di 20Vcc che verranno usati per la trazione. non c'à da spaventarsi di questa tensione così "alta": in effetti, per alimentare i motori delle locomotive, uso il circuito a ponte in cui, sia in un senso di marcia sia nell'altro, tra tensione di alimentazione e motore sono interposti DUE transistor darlington; questo comporta certa caduta di tensione che, in qualche caso, arriva anche a superare i 4V, quindi al motore ne arriveranno 15: quello che occorre.
A questo dobbiamo aggiungere che la regolazione di velocità non è a "reostato", ma a CHOPPER, o PWM: se regoliamo la velocità a metà corsa, per metà del tempo il motore sarà alimentato a 15V, per l'altra metà del tempo sarà DISALIMENTATO, quindi potrà dissipare il calore che avrà accumulato.
Ci sarà poi uno stabilizzatore a 12Vcc per i servizi di commutazione come i relè alimentati in continua, ad esempio; infine uno stabilizzatore a 5Vcc per.... per il microcontrollore.
Un alimentatore che faccia tutto questo non è certo una novità, girando in rete se ne trovano, e girando per i mercatini anche, comunque ecco quello che ho fatto io:
Penso che sia il resto, cioè il sistema digitale di comando e gestione, che si differenzia dallo "standard": non è DCC, le locomotive non sono predisposte, non ho inventato alcun sistema dedicato ai modelli ferroviari, ho semplicemente deciso di comandare tutto (trazione, scambi e logica di alimentazione delle tratte isolabili) attraverso un sistema "intelligente" usando il PIC16F877: si tratta (molti di voi lo conoscono sicuramente) di una "bestia" a 40 piedini di cui 33 possono essere configurati come ingressi o uscite e otto dei quali possono "leggere" un regolatore analogico: un potenziometro; ci sarebbe anche un'uscita configurabile proprio come PWM, ma è solo una e a me ne serviranno due; di conseguenza vedremo come sarà il software a generare le onde quadre che costituiranno i due PWM per i motori.