Per costruire qualcosa occorrono dei motivi, per costruirsi un plastico basterebbe averne voglia ...
Io ho voluto dare una ragione a tutto: in poche parole ho eseguito una ricerca eccezionalmente (???) approfondita su tutto quanto riguarda questa "Tascosa & Green Valley Rail Road", dalle origini fino ad oggi, e durante le mie ricerche ho scoperto, tra le altre cose, che esiste una località chiamata proprio Tascosa (Tascosa, TX, USA): si trova negli Stati Uniti, in Texas, a qualche decina di miglia a Nord-Ovest di Amarillo, proprio vicino ad una ferrovia i cui binari, da Amarillo, raggiungono Dalhart da dove si può proseguire verso nord fino a Denver, Colorado, passando per Colorado Springs, oppure verso est, attraverso Wichita, fino a Kansas City.
E pensare che io, di Tascosa, ne avevo sentito parlare soltanto in un film di Bud Spencer e Terence Hill ....
(qualcuno ricorda "Continuavano a chiamarlo Trinità" ?)
Proprio da questa conoscenza si era originata la ricerca che aveva poi portato a sapere dove si può trovare Green Valley (Green Valley, AZ, USA): in Arizona, tra Tucson e la città di Nogales che si trova in Messico, appena oltre il confine con gli USA, a 745 miglia da Tascosa. Ma tornando verso nord, fino a Denver, Colorado, giriamo verso ovest e ci addentriamo tra quelle aspre montagne: a 50 miglia in linea d'aria (saranno trecento miglia di sali-scendi, giri e rigiri), poco a sud del picco Montezuma si trova Black Gulch (Black Gulch, CO, USA).
Provate a cliccare sulle parti in rosso; si aprono i collegamenti a Google-Maps (in una nuova finestra del browser) e vedrete che in tutti e tre i casi ci si trova vicino ad una linea ferroviaria... magari può essere divertente....
E poi il nome "T & GV"... fa venire in mente il treno francese veloce TGV (Train Grand Vitesse), ma qui di veloce sembra esserci solo la fantasia... VERO! Lasciamo correre la fantasia ! E teniamo i piedi ben piantati in terra. I treni veri è giusto che siano veloci per fare arrivare gente e merci dove serve e quando serve, ma su un plastico.... è meglio che sia tutto più lento, più a misura di uomo, a misura di quando i treni cominciavano a sembrare davvero treni e non più stranissime macchine fumanti e pericolosissime; a quei tempi le velocità tendevano ai mitici 100 km/h, cioè 60 mph (miglia all'ora) e sulle linee "da pionieri" erano decisamente più basse. Provate a dare un'occhiata alle clips filmate (qui) e vedrete che, nonstante i treni vi passino vicino e in piena corsa, potrete vedere le bielle che oscillano, non delle macchie indistinte di "roba che si muove", potrete apprezzare la tecnica costruttiva di quei modelli che, dopotutto, vogliono riprodurre la tecnica e la tecnologia ferroviaria di quei tempi, nell'epoca d'oro delle ferrovie del West, il mitico Golden Spike, fino alle mostruose locomotive a vapore degli anni 40...
OK, ora che più o meno abbiamo capito dove e come si doveva ambientare la mia ferrovia; occorreva una "storia" alle spalle, giusto per far finta di aver riprodotto qualcosa di realmente esistito... ma dopotutto perchè ? In un qualunque libro sulla storia delle ferrovie nord-americane si può trovare una storia che si attaglia perfettamente alla mia ferrovia: una linea breve che si dirama da una principale dalla stazione di Tascosa, invisibile (così la si può immaginare come piace), tralasciamo la "troppa" fantasia e vediamo chi è l'artefice di tutto questo:
Due parole per descrivermi:
non sono giovanissimo, nacqui nei primi anni '50 (1953) del secolo scorso (!!!), e cominciai ad osservare attentamente le ferrovie appena riuscii a guardarle da vicino, verso la fine dei '50; con l'elettronica iniziai pochi anni dopo, sulla metà dei '60, con radio a valvole (sigh, che nostalgia!) e proseguii, sempre insieme alle ferrovie, fino ad oggi e ancora avanti.
Iniziai a lavorare a metà degli anni '70 come programmatore di (ora MOLTO vecchi, allora nuovissimi) mini-computers, e dopo passai alla manutenzione di impianti, "quei" computers compresi, prima come operatore, poi come gestore.