Black Gulch... ah, che posto....
Adesso c'è anche l'ufficio postale, ma una volta.... solo la baracca di Isaac Wilson!
Nessuno, ormai, ricorda più se fu proprio lui a costruirla o se la commissionò a qualcuno, fatto sta che la utilizzò per parecchio tempo; poi, quando si accorse che il traffico con Mountain View cominciava a prosperare, la lasciò in uso ai ferrovieri come stazione (... ma pensa che regalia ... poi dicono dei Genovesi....) ed in effetti a qualcosa, in tal senso, servì finché non arrivò la Wells Fargo che gestiva anche, in parte, il traffico sulla ferrovia .... ma andiamo a vedere di cosa si parla:
qui si vede anche la strada di terra battuta che porta all'attraversamento dei binari per arrivare al tratto di raddoppio; il primo che si vede, e che bisogna attraversare sotto al ponte, è il binario morto, dove attualmente vengono lasciati in stazionamento i carri con i materiali vari (dagli insaccati per il negozio della Signora Grunf, al veleno per topi che spesso richiede il farmacista, il Dottor Staigath); qui ci troviamo ancora in una "valle felice" e i carri non vengono saccheggiati, l'unico rischio è di non prelevare in tempo cose che possano perdere le loro qualità se vengono lasciate troppo tempo al "troppo caldo" o "troppo freddo". Ed ecco un'altra vista della "fu casa di Wilson", si può vedere un carro lasciato proprio sul binario morto..... chissà se c'è qualcosa da prelevare, o se invece ci sarà caricato su... Si può vedere il tavolato ancorato ai binari e tra un binario e l'altro, per attraversare tutta la stazione e andare al di la del raddoppio: anche su quel binario c'è un carro, un box, che magari contiene delle merci più delicate...
In questa foto si può vedere (e apprezzare o meno) la stesura della "massicciata" (magari ingrandendo la foto con un click sopra ci si può sbizzarrire ancora di più con le critiche...) Comunque si va avanti e anche la prima vegetazione comincia a farsi strada sul plastico; può darsi che non sia quella definitiva, però se non ci proviamo, non sappiamo come si può fare; magari a Mountain View non sarà la stessa cosa... intanto godiamoci la romantica vista della "casa" di Wilson vista dall'uscita della galleria da Tascosa, nella luce dell'alba:
Certo che, però, non bisogna dimenticare le opere che inizialmente sembrano trascurabili, poi acquistano importanza primaria:
le opere di "urbanizzazione". D'accordo, siamo in un canyon sperduto da qualche parte nel west, ma....
.... le necessità fisiologiche sono pur sempre delle incombenze inderogabili !
Ma proseguiamo con i lavori: le gallerie devono anche essere scavate e bisogna essere sicuri che la volta tenga quando passano i treni; in effetti Black Gulch è uno spiraglio di luce in mezzo a due budelli, per di più sovrastato da un ponte:
Eagle Tunnel:
L'imbocco dell' Eagle Tunnel è proprio questo, dove sta per scomparire il caboose agganciato in coda a chissà quale treno..... tutto questo cartone che si vede serve a darmi l'idea di "come dovrebbe apparire" a lavori ultimati, non saranno certo muraglie diritte (quanto intonaco dovrebbe servire ?...) ma dovranno essere delle pareti di roccia più o meno scoscese; intanto il cartone mi aiuta a capire quali potranno essere gli spazi realmente disponibili per le operatività ferroviarie. Quando si diesgna la pianta del percorso, raramente ci si rende conto quale potrà realmente essere l'aria attorno al treno. Qui vediamo l'installazione della struttura di sostegno del "suolo" e una prima applicazione del suolo vero proprio; adesso si, che cominciamo ad esserci... Ma dalla parte opposta c'è anche l'altra galleria, il Rat's Hole tunnel cioè il "Buco del Ratto":
in questa foto non è ancora chiaro il perché di questo nome, ma vedremo più avanti, intanto possiamo vedere che si sta preparando il contorno al binario sia nella stazione di Black Gulch sia più in alto, a Mountain View. Il contorno è costituito dal cartoncino ondulato che è fissato parallamente alle traversine: ha lo stesso loro spessore; quando sarà il momento servirà da supporto per la massicciata, in modo da simulare l'affondamento delle traversine nella massicciata stessa senza doverne usate tonnellate, Nella foto sopra, la seconda dell' Eagle tunnel, si può già vedere l'effetto, soprattutto nei due interbinari.
Altra vista, sempre con treno, del Rat's Hole tunnel, questa volta dal livello delle rotaie; qui si può già iniziare a capire a cosa serve lo spessore del cartoncino: proviamo a cliccare sulla foto per aprirla alle sue dimensioni naturali: potremo andare a vedere il dettaglio vicino al cuore dello scambio: il piano del cartoncino è alla stessa altezza del piano di appoggio delle rotaie sopra le traversine; incollando la massicciata sopra il cartoncino sembrerà che la massicciata abbia iniziato ad ingoiare le rotaie, come avviene al vero.
Questa foto, invece, si può confrontare con la seconda e terza foto di questa stessa pagina (sempre cliccandoci sopra per ingrandirle entrambe, una alla volta): si tratta, più o meno, della stessa inquadratura e quindi possiamo dire prima e dopo la cura, ovvero prima e dopo l'applicazione della massicciata e degli accessori vari (legni giusti per l'attraversamento, erbette, ecc....)
In questa foto, al centro un po' a destra, vediamo l'ingresso del Rat's Hole tunnel all'inizio dei lavori di paesaggistica; non è ancora chiaro, ma si comincia ad intravedere la posizione finale dell'ingresso...
...e qui si può capire l'origine del nome "Rat's Hole tunnel" in effetti si trova in fondo ad una specie di budello chiuso tra due pareti di carta... oops, pardon: rocciose e un topo inseguito da un gatto, se si infila in quel vicolo cieco può salvarsi solo grazie al tunnel scavato per la ferrovia. Salvo poi fare un frontale con il treno in arrivo... ma quello sarebbe proprio il colmo della serie individuo sbagliato, posto sbagliato, momento sbagliato... Back oppure Avanti