Tra i diversi motivi che sono all'origine dei problemi di un plastico, piccolo o grande che sia, c'è quello della "sicurezza di contatto" delle ruote sulle rotaie; e intendo proprio la sicurezza di contatto delle ruote delle locomotive, per la presa di corrente: DCC o antico, il problema non cambia.
In commercio esistono diversi sistemi per risolvere il quid, io ho errato in rete per diverso tempo inciampando in diversi esempi e realizzando, alla fine, due cose che funzionano. Se funzionano veramente bene o meno, lo dirà il tempo...
Vediamo intanto cosa ho architettato per tenere pulite le rotaie:
Tempo addietro avevo costruito in kit un carro box senza insegne di compagnia di appartenenza, praticamente un vero a proprio "scatolone" nero su due carrelli (vagamente) Bettendorf... ovviamente con ganci "horn-hook"... una cosa piuttosto bruttina, anche un po' fuori scala, ma proprio per questo da "tenere lì, non si sa mai...".
Ebbene: ecco trovato l'uso: (come anche per tutte le altre foto di questo sito: cliccateci sopra per ingrandirla, se vi occorre, e scaricatevela pure)
sotto al telaio è bene in evidenza, ancora da verniciare in un colore acconcio, il pattino in compensato da 5 mm, che striscia sulla superficie superiore delle rotaie; e voglio mostrarvi qualche particolare in più:
Foto e sinistra: appena rimossa la carrozzeria, si vede un secondo supporto in compensato: serve a collegare tra loro le due viti e a sostenere i pesi di zavorra realizzati con delle lastrine metalliche avanzate da... kit non realizzati o largamente modificati.
Foto al centro: si capisce lo scopo delle due viti e del secondo supporto; ci sono due fori nel telaio e sono leggermente più larghi delle viti , in modo da permettere liberamente al pattino strisciante il movimento verticale e quindi di seguire le variazioni di pendenza del piano di scorrimento delle rotaie; ovviamente l'elongazione di tale movimento non è enorme, bastano cinque millimetri e anche qualcosa meno...
Foto a destra: come appare il pattino dopo qualche giro sull'anello inferiore (Tascosa --> Black Gulch --> Tascosa); la superficie che sfrega sulla rotaie è carta vetro sottilissima, grana 360 o minore (numero maggiore) fissata al pattino usando nastro biadesivo.
Un tale carro pesa parecchio di più di un carro normale: il peso totale è di circa 110g (più di un etto !) di cui 45 grammi il solo pattino; se al suo peso aggiungiamo il fatto che la carta vetro aumenta in modo bestiale l'attrito, se ne deduce che occorre una locomotiva degna davvero del suo nome: io uso la 0-8-0 della IHB reimmatricolata Santa Fe che con il suo peso aderente tutt'altro che trascurabile assicura la trazione che serve.
Ed effettivamente la buona vecchia Docksider ha iniziato a migliorare le sue prestazioni, dopo che la sorellona le ha sgombrato la strada, ma le sue ruote meritavano attenzione, così, pensa che ti ripensa...:
bisogna provvedere: a due spazzoline con setole di ottone ho inserito, in mezzo alle setole, due fili collegati ad un alimentatore, ho fissato le spazzole ad una tavoletta di legno per tenerle ferme e allineate tra di loro e poi ho dato corrente, ecco il risultato:
Come si vede nel video, le ruote avevano bisogno di una passatina, dopodichè le prestazioni di "continuità del moto", anche a basse velocità, sono decisamente migliorate,