Non dovrei mostrare cose poco meno che accettabili, ma seguendo la mia filosofia non posso evitare di mostrare come si sono svolti
i lavori inerenti i collegamenti elettrici e le (mica tanto) eventuali brutture che si potevano notare. Cominciamo con qualche ragionamento, quelli che si può immaginare passassero per la mia testa mentre, seduto sullo sgabello a braccia conserte, guardavo in su, come una tartaruga nella giungla guarda le liane e sogna di volare da una all'altra come aveva visto fare a Tarzan...
... si può sognare quanto si vuole, ma i fili bisogna collegarli a qualcosa, se si vuole che tutto funzioni.
Allora cominciamo con il piazzamento delle schede elettroniche: la prima, manco a dirlo, è la scheda del microcontrollore che porta con se anche i regolatori PWM per alimentare i treni, sono gli otto transistor che si vedono sulla sinistra, un po' spaziati tra loro e inframezzati dalle morsettiere a due viti: quella centrale riceve l'alimentazione del raddrizzatore di potenza, le due che sono proprio in mezzo ai transistor porteranno l'alimentazione alle rotaie; la morsettiera a due fili in basso dovrà ricevere la tensione a 5Volt per il processore.
Questa, invece, è la scheda di pilotaggio degli scambi. L'alimentazione in alternata sarà collegata
alla morsettiera a due poli che si trova nell'angolo in basso a destra, ad ogni morsettiera a tre fili
corrisponde uno scambio ( o una coppia, se lavorano insieme ). appena fuori dalla scheda,
in alto a sinistra si può ammirare l'ordine e la "pulizia" del cablaggio.... ( NO COMMENT )
Infine ecco la scheda dei relè per l'alimentazione delle tratte isolate. Qui, purtroppo, sono riuscito a piazzare solo due morsettiere a due fili: una porta la 12 Vcc per i relè, le altre due portano il riferimento di alimentazione della parte di impianto di cui fanno parte le tratte. Il motivo per cui non mi sono procurato una scheda più grande è... la pigrizia di andare a cercarla e la fretta di verificare che
il sistema a coordinate funzionasse come previsto: bersaglio !
Questo è il pannello di comando. Ovviamente le due manopole e i due commutatori a levetta che si trovano in basso comanderanno velocità e direzione dei treni, in alto a sinistra ci sono l'interruttore "generale" il pulsantino bianco per il "panic-stop": è il "reset" del processore. Display e tastiera completano il tutto consentendo di comandare gli scambi e i relè di tratta, qui sotto il pannello "da dietro":
Un paio di informazioni in più: facendo riferimento alla foto della scheda del processore: quasi al centro, in alto c'è un connettore cui è collegato un cavo piatto multicolore: va alla scheda di comando degli scambi, si può vedere nella sua foto che è connesso alla sua strip sulla sinistra; solo che le strip sono due e dalla seconda parte un altro cavo piatto IDENTICO al precedente che va a finire sulla scheda del relè; i colori dei singoli fili seguono il codice-colori delle resistenze, così si individua subito numero del filo e verso di numerazione;
altra cosa: le strip sulle schede (sono due anche sulla scheda-relè) sono in parallelo. Siccome quando ho costruito le schede non avevo ancora chiaro in mente "dove" e "come" le avrei posizionate, ho pensato bene di lasciarmi qualche chance per non trovarmi a mal partito.
Stesso sistema sarà usato per collegare il pannello di comando al processore: nella sua foto (cliccateci sopra così vi riempie il monitor) si possono notare tre strip "sopra e sotto" alla "lasagna" del 16F877: Quella più in basso collega "in multiplex" tastiera e display, quella più in alto collega potenziometri e invertitori di marcia, mentre l'ultima a due soli fili collega il pulsante di reset. Per maggiori dettagli sul software e sulle specifiche di progrmmazione, vedere QUI.