Parliamo delle misure: si tratta di 220 x 110 cm, niente di oceanico; ho pensato che una cosa troppo grande sarebbe diventata un impegno esagerato di tempo di denaro e di risorse di gestione; quei grandi plastici in cui un treno può percorrere tratti lunghi anche una decina metri, pure se ripiegati su se stessi, non fanno per me: in quelle percorrenze basta un semplice automatismo antitamponamento per far girare il tutto: allora dov'è il divertimento? Solo nella costruzione, poi basta: quando qualcuno viene a vedere l'opera può solo guardare la giostra e, tutt'al più, apprezzare o criticare determinati dettagli.
Un plastico in cui la circolazione dei treni è completamente automatica non fa per me, devo ancora capire tutti i dettagli del DCC (quanto ho capito fin'ora non mi ha ancora convinto a giragli le spalle), ma su questo plastico il digitale è presente soltanto nel quadro di comando, vi spiegherò come, ma tutti i cablaggi e i dispositivi fissi e rotabili sono come 40-50 anni fa: motori a 3 o 5 poli in corrente continua ed elettrocalamite in corrente alternata; unica eccezione i relè dei sezionamenti: sono in corrente continua.
Veniamo allo sviluppo delle rotaie:
si tratta di un ovale ( ... che novità ... )
con due raddoppi ( ... rivoluzionario ... )
uno dei quali nascosto ( ... fantastico ... )
con un triangolo per il percorso alternativo ... cosa, cosa ?
...ed una linea che termina in una stazione di testa dopo essere passata da un'intermedia rurale molto piccola.
Capito qualcosa ? NO? ... come pensavo, meglio chiarire con un disegno :
I tratti gialli servono solo a chiarire che quelle rotaie sono SOPRA alle altre, altrimenti sarebbe difficile per la grafica che sono stato costretto ad adoperare; meglio, comunque, spezzare un po' le cose per semplificarle, cominciamo dalla parte più bassa, l'anello:
Ci si capisce già qualcosa di più: dai simboli "galleria" si capisce quant'è la parte nascosta: é tutta quella con le diciture in azzurro e costituisce la stazione-nodo di Tascosa; la "Tratta 1", indicata con la dicitura in alto a sinistra, è isolabile per tenerci fermo un treno quando altrove ci sia da fare. Questo "altrove", ad esempio, potrebbe essere la stazione di Black Gulch, indicata dalle diciture fucsia.
Qui le tratte isolabili sono due, e si vede che già c'è stato qualche cambiamento rispetto alle prime foto: manca il raccordo per la miniera, nell'angolo in basso a destra del plastico (non si può cambiare idea ?).
A partire dallo "Scambio 3" di Tascosa (al centro del disegno), proseguendo poi sul ponte sopra Black Gulch, si arriva (vedremo i disegni successivi) a Mountain View, il cui Scambio 1, di ingresso, si trova esattamente dove, nel disegno, si interrompono le rotaie sotto la scritta fucsia "Tratta 2". Il "bello" di tutta questa storia è che scendendo da Mountain View, posso impegnare lo Scambio 3 di Tascosa sia in "Corretto Tracciato", sia in "Deviata" ed arrivo sempre a Black Gulch, ma posso arrivarci entrando da "Est" o da "Ovest".
In entrambi i casi, se non ci fosse il sezionamento sia sulla Tratta 2, sia sulla Tratta 3, non si muoverebbe niente: CORTO CIRCUITO .
Partendo da questi sezionamenti, ho deciso che la trazione di tutta la parte-anello sia alimentata da UN regolatore, mentre dallo Scambio 3 di Tascosa in su (salita), Mountain View e Green Valley (ancora da vedere), siano alimentate da un ALTRO regolatore, ovviamente ciascuno con il suo invertitore di marcia.
Qui entra in ballo il "digitale": nel quadretto di controllo ho previsto di inserire un microcontrollore che, sapendo come ho impostato gli scambi 2,3 e 4 e come sono impostati gli invertitori di marcia dei due regolatori, gestisca il consenso all'alimentazione delle due tratte, vedere la pagina "Il triangolo"per i particolari .
Ed ecco Mountain View, Praticamente "Tratta 1" comprende tutta la stazione ad eccezione della linea di transito, cioè il ramo deviato dello Scambio 1 ed il corretto tracciato del 2; poco oltre lo Scambio 2 la linea rientra in galleria per riemergene solo entrando nella (futura) stazione di Green Valley.
Giusto per dare un po' di ferie alla nostra fantasia, provate a pensare di avere a disposizione un paio di macchine 4-4-0, tipo il "Generale" di Buster Keaton, qualche carro da 34' o da 40', due o tre cabooses e vediamo:
da Tascosa a Black Gulch con due "box", un "flat" ed il caboose;
qui lasciamo un box e proseguiamo, avendo cura di riposizionare sempre il "cab" in coda, fino a Mountain View, dove lasciamo i due carri e agganciamo un paio di "stock" da riportare a Tascosa, assieme al box che avevamo lasciato a Black Gulch, ovviamente......
Teniamo presente che, ai tempi della guerra di secessione, il sistema di aggancio che andava per la maggiore era il "LINK AND PIN", cioè un "piatto" con due fori alle estremità che veniva fatto entrare in due specie di "campane" che avevano l'alloggiamento, cioè la sua fessura giusta all'estremità dei carri, senza respingenti, come in questa figura; come si può vedere, gli alloggiamenti avevano un foro verticale in cui veniva inserito una specie di "chiodo", il pin, che teneva il tutto collegato,pensate che sforzo doveva sopportare... e i rischi dei manovratori non erano pochi.
Nel caso di stazioni di frontiera come Mountain View, poi, dove non c'è piattaforma di giratura per la macchina, i carri potevano essere portati in linea, per agganciarli alla parte giusta della locomotiva, aiutandosi con delle funi o delle catene, fra un binario e l'altro (provate a leggere per bene quanto riportato sul sito http://krugtales.50megs.com/homevector.htm, seguendo il percorso http://krugtales.50megs.com/rrpictale/rrpictale.htm, al link http://krugtales.50megs.com/rrpictale/p031114/p031114a.htm, ma soprattutto leggendo attentamente la pagina successiva (trovate il link To PAGE 2 ): non parla di "link-and-pin" ma di ciò che viene fatto al giorno d'oggi (5 anni fa, per l'esattezza) su una linea ferroviaria americana, dove sono in uso ben altri ganci, come in questa seconda foto (sempre da Wikipedia, stessa pagina del "link-and-pin") e che potete vedere in azione nel sito http://www.sdrm.org/faqs/couplers/.
Comunque, anche su questo moderno tipo di gancio, c'è il foro verticale per il "pin"... "Vuoi vedere che mi tocca tirare fuori da qualche vecchio magazzino un vagone della Guerra di Secessione rimasto la, dimenticato?"
Quindi, se vogliamo divertirci spostando carri qua e la tra Tascosa, Black Gulch e Mountain View, possiamo farlo: la realtà ci dimostra che le manovre a mano ESISTONO ! !Vabbeh, torniamo a noi: per adesso il tracciato si ferma alla curva dopo Mountain View; chissà, dopo le feste di Natale riprenderrano i lavori (spero) e comincerò a tracciare il VERO piano di stazione di Green Valley; le uniche certezze sono i due binari paralleli di stazione, la piattaforma girevole e il "tronchino-rimessa" (in giallo anche lui), per il "parco-merci" ed i raccordi alle industrie locali ..... mah, vedremo anche quali potranno essere i contributi della ACME-Anvils, visto tutti i soldi che circolano con le sponsorizzazioni a Wyle Coyote....