Vaccheria - oasi delle Salicelle

percorso a piedi: dal borgo della Vaccheria all'oasi delle Salicelle - 4 km circa - 1 h e 30 min - 150 mt di dislivello - percorso di facile difficoltà

Si parte dall'antico borgo della Vaccheria, dove si tiene l'annuale e famosissimo presepe vivente; è raggiungibile da Caserta lungo la strada che porta a San Leucio e prosegue per Caiazzo sulla SP 336 deviando al valico a destra su per via Cappuccio, fino alla piazza del borgo, di fronte la bella chiesa di Santa Maria delle Grazie; qui parcheggiamo.

Ci incamminiamo indirizzandoci verso il borgo entrando nella seconda stradina a destra della facciata della chiesa per poi svoltare alla prima a destra su una stradina sbrecciata in prossimità di un antico lavatoio quindi aggiriamo un cancello sulla destra ed entriamo subito nel folto bosco.

Ci troviamo subito di fronte un bivio in un bell'alberato di robinie, qui superato di un paio di metri il cancello prendiamo il primo sentierino di sinistra (non molto visibile, ed è prima della susseguente biforcazione a soli altri pochi metri) che in leggera salita si immerge totalmente nella rigogliosa e verdeggiante macchia di monte San Leucio, in questo tratto si ha la sensazione di stare in una vera e propria galleria naturale!

Sempre nel bosco costituito da arbusti di sambuco, alberi di lecci e sottobosco di pungitopo raggiungiamo un sterrata più evidente, qui svoltiamo a sinistra, costeggiamo un alto muro in tufo e ci immettiamo su una strada asfaltata dove proseguiamo in discesa.

Appena superato un tornante svoltiamo sulla destra su una sterrata, presenza di una sbarra e ci inoltriamo nuovamente nel bosco di lecci. Dopo un 200 metri sorvoliamo le varie deviazioni a destra continuando dritto in discesa e deviando verso sinistra continuiamo a scendere in modo deciso, finchè raggiungiamo nella parte sottostante una stradina da campagna, qui svoltiamo a destra.

Passiamo di fronte un casetta agricola quindi imbocchiamo sempre dritto un sentiero che si incunea nel sottostante vallone, questa è l'antica strada borbonica di Gradillo, molto interessanti i muri di contenimento, sotto in nostri piedi delle poderose arcate per reggere la strada; raggiunta la piana sottostante ci teniamo a sinistra ad un bivio attraversando un prato parallelo all'antica strada interrotta da una caduta d'alberi.

Terminata ora la corsa su una sterrata abbiamo qui una duplice scelta per raggiungere lo stagno delle Salicelle.

La prima è svoltando a destra, seguiamo la stradina immersa ora tra terreni agricoli floridi e fertili, la stessa punta un isolato monticello con visibili i ruderi di una masseria crollata. Raggiunta la base del monticello possiamo visitare la grotta del Volturno o dolina da crollo svoltando a destra su una sterrata e dopo una decina di metri ci infiliamo a sinistra su un sentierino poco visibile che punta ad una selva molto boscosa, seguendo in leggera discesa fino alla base della roccia che troviamo di fronte, ecco la grotta.

Riportatoci sulla sterrata precedente superiamo la strada asfaltata per Caiazzo attraversandola di netto sulla sterrata sul lato opposto e continuiamo dritto raggiungendo una piccola ansa del fiume, alla nostra sinistra immettendoci su un prato se non coltivato di un terreno agricolo (a destra sulla sterrata una casa di una azienda agricola) ecco belle visioni sul laghetto, mentre continuando fino al termine della strada un bello spazio sul fiume con presenza di anche un molo per la discesa in acqua.

Ritornando alla discesa della strada borbonica la seconda possibilità è svoltando a sinistra seguendo tutta la sterrata fino ad immettersi sulla strada asfaltata in prossimità di una rotonda, la attraversiamo passandoci su e continuiamo per pochi metri sulla strada posta di fronte per Capua, Santa Maria Capua Vetere per poi svoltare a destra su una sterrata in prossimità di un casotto rudere. Svoltiamo poi a destra ad un bivio e quindi a sinistra per campi passando sotto un'antica masseria anch'essa in rovina eccoci sul bordo del laghetto, qui possiamo avvistare vari uccelli migratori o stanziali quali aironi, cormorani, gallinelle.

Il ritorno si svolge su stesso percorso dell'andata, tranne per una deviazione che ci fa abbreviare il percorso, che prendiamo appena superata la casetta in campagna al termine della salita della strada borbonica. Qui invece di deviare a sinistra sulla sterrata in salita nel bosco continuiamo invece dritto. Quando la stradina raggiunge la nazionale alla sinistra in prossimità di un cancello inizia un sentierino, lo imbocchiamo e ci teniamo sempre dritto senza deviazioni, in circa 10 minuti di riporta al borgo della Vaccheria.