danza e movimento: linguaggi espressivi che aiutano a crescere


Il termine motricità creativa è un modo sintetico per indicare in parte il linguaggio utilizzato: danza, gioco senso-motorio e simbolico, giochi di contatto emotivo e corporeo, massaggi… sono tutte declinazioni dell’attività motoria fondamentale per i bambini in età 3-6 anni; in parte una delle finalità del lavoro: quella di attivare, attraverso la mediazione corporea e un approccio olistico, il processo creativo, al fine di sostenere lo sviluppo. Ma quale danza, quale motricità si utilizzano nei laboratori proposti? Nelle esperienze proposte il movimento viene prima della tecnica e dell’abilità: non si è sollecitati a gareggiare, ma concentrazione e consapevolezza sono canalizzate nell’atto del muoversi insieme agli altri; i bambini imparano cosa il loro corpo può fare, quale energia hanno, proprio perché mentre corrono, per esempio, sentono cosa significa correre. La dimensione motoria, quella dell’immaginazione simbolica, e la consapevolezza di quello che si fa (azione e pensiero) vanno quindi di pari passo.

L’approccio utilizzato si fonda su una visione del bambino/a come un’unità bio-psico-sociale per accrescere la personalità “dalla testa al calcagno”, influenzando nel contempo lo sviluppo intellettivo, motorio, sociale, affettivo, morale.

Con la pluralità e l’integrazione dei linguaggi offerti nelle esperienze laboratoriali gli alunni vengono stimolati ad utilizzare tutti i canali espressivi, affinando la capacità di tradurre da un linguaggio all’altro: tattile-manipolativo, corporeo-sonoro–musicale, grafico-pittorico, poetico-narrativo (per i bambini ciò è molto importante).

L’assunto di base della pedagogia a mediazione corporea è che l’intelligenza corporeo-cinestesica sia la porta di accesso per raggiungere-influenzare-educare tutte le altre intelligenze (Teoria delle Intelligenze multiple di H.Gardner). In particolare per i bambini, nei programmi ministeriali in vigore nella scuola italiana, la corporeità è una tematica centrale che attraversa molti dei Campi di esperienza della Scuola dell’infanzia e delle Discipline del Primo ciclo d’istruzione: l’importanza delle funzioni senso-percettive, il corpo in relazione a spazio e tempo, il corpo e le modalità comunicativo-espressive, il corpo come protagonista di gioco, sport, regole, sicurezza, prevenzione, salute, benessere.

Il movimento è di fondamentale importanza per la crescita dei bambini/e. Secondo le ricerche degli ultimi anni, basate sulle teorie dell’ Embodied Cognition, si va sempre più affermando l’ipotesi che le esperienze ricavate dal corpo giochino un ruolo essenziale per lo sviluppo cognitivo. Dunque rispetto all’emergere di nuovi apprendimenti, viene sottolineato lo stretto legame tra percezione, azione e cognizione: la mente, dunque il pensiero, nasce e si sviluppa dall’interazione del corpo con l’ambiente. Non dimentichiamo che fino all’età di 11 anni, quindi per tutta la durata della scuola primaria, i bambini sono in grado di compiere operazioni mentali soltanto se sono di fronte a materiale concreto, cioè visibile e manipolabile (stadio operatorio concreto).

Ricerche in campo neurofisiologico hanno dimostrato lo stretto collegamento tra movimento, attività mentale e benessere: abbiamo bisogno di agire per poter mantenere l’attenzione mentale; inoltre l’attività motoria ha valore proattivo, voglia di fare, esserci, essere attivi, scaricando le tensioni e rendendo più positivi verso i problemi. Infatti mentre facciamo movimento il nostro corpo rilascia gradualmente feromoni, ormoni che danno un senso di benessere e serenità e aumentano i livelli di endorfina un neurotrasmettitore che permette di contrastare forme di apatia, depressione, ansia, irrequietezza. Tuttavia è un dato di fatto che i bambini/e di oggi si muovano poco: quando lo fanno sono spesso frenetici, incapaci di autocontrollo, iperattivi, presentano notevoli lacune nella capacità di rappresentazione spaziale, sempre più bambini sono in sovrappeso e presentano carenze posturali. I nostri bambini/e sono intelligentissimi per tutto ciò che riguarda il mondo elettronico e multimediale, ma soffrono della mancanza di spazi all’area aperta dove giocare, incontrare altri bambini, correre, sudare, gridare e sbucciarsi le ginocchia.

Le attività proposte potranno essere di sostegno anche per bambini/e con Disturbi specifici dell’apprendimento, sostenendoli nelle difficoltà di organizzazione spazio-temporale, per bambini con Disturbi della coordinazione motoria, sostenendoli nella motricità, per bambini con Sindrome di Down, Disturbi dello Spettro autistico sostenendoli nelle difficoltà relazionali, e rappresentare inoltre un ausilio per i bambini/e stranieri nell’apprendimento della lingua italiana.

E’ importante sottolineare il collegamento tra movimento relazione ed emozioni. Ciò che contraddistingue l’essere umano è la presenza di due menti, una razionale e una emozionale (Daniel Goleman): è l’ integrazione di esse che ci guida nella realtà. L’attività motoria può essere un canale per lavorare sulle capacità relazionali e sulle proprie emozioni, saperle riconoscere, esprimerle e canalizzare nell’atto creativo lavorando sullo sviluppo dell’empatia. Nella parola emozione (ex-moveo): la stessa radice latina della parola sta a indicare la tendenza ad agire implicita in ogni emozione.

E in DMT ci si può anche com-muovere nel senso sia fisico che emotivo di “muovere con”. Il dialogo motorio che si realizza tra i partecipanti diventa un dialogo anche emozionale: gli psicofisiologi hanno dimostrato la possibilità umana di dialogo tonico-muscolare senza contatto diretto (nel vedere qualcun’altro che si muove si verifica un certo aumento del nostro tono muscolare) e la scoperta da parte dei neurofisiologici dei neuroni specchio (che si attivano sia quando si compie un'azione, sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri), sembra aver svelato la chiave biologica dell’empatia e dell’intersoggettività.