PSICOMOTRICITA' LUDICA 

GRUPPI PER BAMBINI/E

DAI 24 AI 48 MESI

 il GIOVEDI' ORE 17,00-18,00

Francesca Barbagli 340 281 9696

Patrizia Semperboni 329 208 3069

semillita@semillita.it

Si tratta di un'attività psicomotoria1 finalizzata a promuovere e sostenere lo sviluppo globale del bambino tramite il piacere di agire ed interagire attraverso l’espressività motoria spontanea e l’espressività plastico-grafica in situazioni di gioco condiviso. La psicomotricità educativa e preventiva non mira ad ottenere risultati in termini di prestazioni motorie o apprendimenti cognitivi, ma dà al bambino/a la possibilità di comunicare ed esprimersi attraverso il linguaggio del corpo.

1Si veda il sito di Anupi educazione e di Anupi tnpee.

Nella fascia di età da 0 a 7 anni, infatti, il bambino/a conosce il mondo principalmente attraverso il suo corpo: per entrare in relazione con lo spazio che lo circonda, con il tempo, con gli oggetti e con le altre persone egli utilizza essenzialmente attività corporee quali il movimento, il mantenimento del tono muscolare, le posture, la mimica, la voce, e lo sguardo. 

In ambito psicomotorio educativo e preventivo, lo psicomotricista/neuropsicomotricista organizza pertanto uno spazio, dei tempi e fornisce i materiali per favorire il gioco spontaneo del bambino/a, ponendosi con lui in una relazione empatica, allo scopo di fargli acquisire, tramite il gioco e l'attività corporea, una piena fiducia in sé stesso ed una consapevolezza delle proprie capacità. 

Il laboratorio si svilupperà in tre cicli durante l'anno ognuno dei quali verrà concluso con una riunione con i genitori per confrontarsi sulla crescita dei bambini. 

Nel corso degli incontri con i genitori verranno spiegate metodologia di lavoro, strutturazione dell'ambiente, obiettivi dei tre cicli, calendario degli incontri.

I bambini verranno accompagnati, nel corso dell'anno, in un percorso dove:

-si parte dal piacere di agire, per passare al piacere di pensare l'azione; 

-verrà favorito lo sviluppo della funzione simbolica:"facciamo finta che", "facciamo finta che io ero";

-verrà incentivato il decentramento: io e gli altri bambini;

-si promuoverà una graduale autonomia dai genitori.

Uno spazio dove giocare, sperimentarsi ed apprendere insieme agli altri.

   Uno spazio con materiali e giochi attraenti: si apprendere maggiormente se si è attratti da qualcosa, non tanto perché ci sono premi o punizioni; il bambino/a non si pone mai l’obiettivo di imparare ma semplicemente agisce, si muove e nel fare ciò impara attraverso errori, fallimenti, e nuove sperimentazioni.

   Uno spazio con materiale non strutturato per creare strutture: cubi di gomma, tappeti, cerchi, palline, coni, ecc… per sperimentare la propria motricità (correre, saltare, rotolare…) e costruire ambienti: l’orientamento nello spazio, ad esempio è alla base di abilità come lettura e scrittura, comprensione del linguaggio simbolico, del calcolo e degli schemi astratti; anche il semplice lancio di una palla al compagno è alla base di abilità sociali come apertura, comunicatività e sicurezza di sé.

Uno spazio con giochi per stimolare immaginazione ed espressività con cui giocare al far finta di …. (gioco simbolico che si sviluppa dai due anni e si consolida durante l’età della scuola dell’infanzia) e al facciamo che io ero…., (il gioco di sociodrammatico o di fantasia che coinvolge più bambini con ruoli definiti e regole) per favorire la capacità di esprimere il proprio mondo.

Uno spazio con giochi per esercitare le abilità sensoriali legate alla vista, al tatto, all’udito, allo schema corporeo.

    Uno spazio con giochi per esercitare la motricità globale (arrampicarsi, saltare, seguire percorsi...) e la motricità fine (disegnare, manipolare, infilare, afferrare, ecc….) abilità molto importante anche per la scrittura.