Negli anni '70, grazie ai films, si è iniziato a parlare di Kung Fu, una temibile arte marziale cinese!
In realtà il termine Kung Fu significa "abilità", "uomo che lavora duramente" ... e possiamo dire che indica la capacità dell'uomo di eccellere in una qualsiasi attività, tramite l'impegno e la costanza, il "duro lavoro" appunto. Per questo si può dire che esiste il "kung fu" della cucina, laddove ci sia impegno nello svolgere tale attività, o il "kung fu" dell'insegnare ... ecc...
Il termine esatto che indica l'arte marziale cinese è "Kung Fu Wu Shu", ove "Wu" è "guerra", e "Shu" è "arte". Il termine Wu-Shu individua precisamente le parole "arte della guerra".
La definizione "arte" si riferisce ad una qualsiasi attività umana portata ai massimi livelli di espressione, di armonia con l'attività umana ... e per questo differisce dal normale sport. In particolare, l'arte marziale cinese è frutto di evoluzioni di centinaia di anni, e in alcuni casi di migliaia di anni.
Ma cosa è in realtà il Wu Shu? Il termine Wu Shu indica l'insieme delle discipline marziali cinesi. Teniamo a precisare che indica la totalità delle discipline cinesi, in quanto essendo la Cina di dimensioni continentali, i metodi e gli stili marziali sviluppati nel tempo differiscono tra di loro di regione in regione, da provincia a provincia, con elementi caratterizzanti a volte distanti e divergenti tra loro. In Cina, queste diversità, che altrove avrebbero dato nome a diverse arti marziali, vengono definite come "stili" di Wu Shu.
Da una prima analisi numerica degli stili di Wu Shu, risulta che esistono circa 360 stili ufficiali codificati, di cui dieci considerati principali, e oltre 2.000 mila stili di famiglia o non codificati ufficialmente. Stili differenti tra loro per tecnica, strategia del combattimento, qualità fisiche richieste, atteggiamento, armi usate, ...
Durante la rivoluzione culturale, la Cina, consapevole di questo enorme bagaglio culturale, ha deciso una "ristrutturazione" del Wu Shu, rendendolo più sportivo e uniforme nelle competizioni nazionali e internazionali (da tenere conto che per l'elevata diffusione e densità di popolazione cinese, un campionato provinciale cinese potrebbe essere tranquillamente paragonato ad un campionato nazionale italiano!).
Ecco che a seguito delle prime difficoltà incontrate, vengono create "ex novo" otto discipline sportive (boxe lunga, boxe del sud, tai ji quan, lancia, bastone, spada, sciabola e combattimento sportivo) che raccolgono elementi di diversi stili, restando invariati gli stili e le forme tradizionali già esistenti.
Chang Quan, o "boxe lunga", caratteristica per i movimenti ampi e per le tecniche sulla lunga distanza, per i calci alti e i salti e per il notevole utilizzo di tecniche di gamba, caratteristico degli stili del nord della Cina.
Nan Quan o "boxe del sud", caratteristica per i movimenti potenti e per le tecniche sulla corta distanza; sviluppata nella Cina meridionale.
Tai Ji Quan o "boxe della grande sommità", caratteristica per i movimenti lenti ed armoniosi; definita anche come "meditazione in movimento".
Jian Shu, o arte della spada dritta, caratteristica per l'eleganza e la velocità dei movimenti.
Dao Shu, o arte della sciabola, un'arma che richiede forza e movimenti di grande potenza.
Qiang Shu, o arte della lancia, l'arma delle guardie imperiali, .....
Gun Shu, l'arte del bastone, sviluppato soprattutto nel monastero di shaolin ....
San Da, l'espressione sportiva del combattimento cinese. E' possibile colpire di pugno, di calcio e proiettare l'avversario al suolo. E' tra gli sport da combattimento più brutali.