“Fantoccio” era la bottega dove, negli anni 50, compravamo u piccuru, la trottola con cui giocano i ragazzini del film “Baaria”. Il proprietario, del quale non ho mai conosciuto il vero nome, forse Giuseppe come il nipote, o forse no, per noi si chiamava Fantoccio e basta, era persona affabile, paziente, sempre disponibile, specialmente con i bambini. Dopo averlo acquistato, u piccuru, gli cambiavamo la punta con un’altra più micidiale, adatta a spaccare la trottola del compagno col quale si giocava a “spacca piccuru” allo stesso modo dei ragazzini di “Baaria”. Io non amavo molto quel gioco, evidentemente lo sentivo aggressivo. E lo era. Ma nel film il gioco diventa poetico e, magia del cinema, i ragazzini rinchiudono all’interno della trottola una mosca che dopo tre generazioni, quando u piccuru viene spaccato, è ancora viva e vola via. Tornatore è un nostalgico (una nostalgia positiva che fa meglio assaporare il trascorrere della vita) e forse con quella mosca ci ha voluto dire che la Bagheria moderna, cambiata e irriconoscibile, conserva viva e in grado di volare, la sua anima profonda.
Anche il nipote di Fantoccio, Giuseppe Salinetti, l’attuale sindaco di Castel Madama, mi pare che conservi l’anima affabile, paziente, disponibile del nonno ma nessuno oggi, nella modernità, lo chiama Fantoccio. E neanche i suoi più accaniti avversari politici si sognerebbero di chiamarlo Sindaco fantoccio -con la minuscola-, perché Salinetti è un sindaco con una storia politica di tutto rispetto, con una conoscenza del paese e del suo territorio profonda, con un’esperienza amministrativa incontestabile. Risorse queste che gli permettono di essere padrone del suo ruolo. Mi chiedo di contro: ma paradossalmente Pascucci, il futuro candidato a sindaco della lista avversaria, del quale si dice che non conosce il paese, che non si è mai interessato dei problemi amministrativi di Castel Madama e che si è adattato a farsi guidare da scaltri manovratori della vecchia politica, non corre lui il rischio di essere chiamato candidato fantoccio? (gennaio 2011)
vedi anche L'ALTEZZOSO E IL FANTOCCIO