Legalità: Rosario Livatino

C'era una volta un giudice "ragazzino"......

Cari studenti, c'è stato un periodo della storia del nostro Paese, in cui un Presidente della Repubblica pronunciava queste parole: "Possiamo continuare con questo tabù, che poi significa che ogni ragazzino che ha vinto il concorso ritiene di dover esercitare l'azione penale a diritto e a rovescio, come gli pare e gli piace, senza rispondere a nessuno...? Non è possibile che si creda che un ragazzino, solo perchè ha fatto il concorso di diritto romano, sia in grado di condurre indagini complesse contro la mafia e il traffico di droga. Questa è un'autentica sciocchezza! A questo ragazzino io non gli affiderei nemmeno l'amministrazione di una casa terrena, come si dice in Sardegna, una casa a un piano con una sola finestra, che è anche la porta..."

" Il ragazzino era il giudice Rosario Livatino, e il Presidente era Francesco Cossiga ". Dodici anni dopo l'assassinio del giudice ragazzino, Cossiga smentì che quelle affermazioni dispregiative fossero riferite al giudice, che definì finalmente, invece, un eroe.

Perchè fu assassinato?

Durante la sua attività si era occupato di quella che sarebbe esplosa come la tangentopoli siciliana, e avava messo a segno numerosi colpi nei confronti della mafia, attraverso lo strumento della confisca dei beni.

Nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili.

Rosario Livatino

Chiara Bardella ricorda la figura del giudice "ragazzino"

Resoconto scolastico.docx