Peppino impastato nasce da una famiglia di origine mafiosa: Il padre Luigi non è un boss di primo piano, ma è legato al cognato C.Manzella che è il capomafia del paese, che cade nel 1963 nel primo attentato mafioso con un'autobomba.

L'atteggiamento di Peppino è sin da subito in aperto contrasto con la sua famiglia, tanto da essere cacciato da casa dal padre. 

Nel 1965 fonda il giornalino "L'idea socialista", e aderisce al partito socialista estremo, cioè in aperto contrasto con la democrazia cristiana.

Nel 1976 fonda Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denuncia gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini in provincia di Palermo. Il programma diviene subito un cult, quello più seguito è Onda Pazza, trasmissione satirica con cui sbeffeggia mafiosi e soprattutto i politici della DC. Sarà lui a coniare il termine "MAFIOPOLI", fa nomi e cognomi di politici , ma soprattuto di G. Badalamenti (Tano Seduto).

Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali, ma viene assassinato nella notte del 9 maggio del 1978, durante la campagna elettorale.

il suo corpo , adagiato sui binari della ferrovia, fa ipotizzare un suicidio, o che stesse preparando lui un attentato. 

Solo grazie all'impegno della madre, Felicia Impastato, morta nel 2004, del fratello Giovanni , di tanti suoi amici sinceri e del centro di documentazione siciliano intitolato a Peppino, a vent'anni dalla sua morte, vengono riaperte le indagini che dimostreranno che Peppino fu rapito e ucciso prima di essere adagiato sui binari, con un ordigno sotto l'addome.

 Per il suo omicidio nel 2001, il boss Vito Palazzolo viene condannato a trent'anni di carcere e nel 2002, Gaetano Badalamenti alla pena dell'ergastolo.

Perchè questo efferato omicidio?

Era un giovane ragazzo cresciuto in un clima oppressivo e impermeato di mentalità mafiosa, i suoi ideali di giustizia ed il rispetto delle regole, gli diedero la forza di una grande ribellione. Il suo linguaggio giovane, moderno, ed il mezzo utilizzato (la radio), gli permettevano di far giungere la sua voce ai giovani, al futuro della Sicilia, alla sua linfa vitale.

Il suo coraggio  nello sfidare i boss e i politici collusi, lo resero un grande pericolo per Cosa Nostra. Un pericolo costituito da una voce alla radio (RADIO AUT).

Legalità: Giuseppe Impastato

Gli studenti, dopo aver conosciuto la figura di Peppino Impastato, hanno voluto restituire le loro emozioni:

Con la mente stava in mezzo alla storia, con il corpo stava qui: visibile, presente, attivo....mai superficiale: magari un gran rompiscatole, ma sensibile alle sofferenze, molto sensibile...Provate a  leggere le sue poesie: la voce bellissima di una profonda solitudine in cerca d'amore.

Giovanni Impastato "Oltre i cento passi"


  Classe quinta B Professionale

Il film "I cento passi" e il dialogo sulla bellezza                             


  La legalità rappresentata nei cartelloni.

Classe quinta B wcm

Il rischio di un Peppino da immaginetta

Bisognerebbe ricordare alla gente che cos'è la bellezza....

In un nostro comunicato scrivevamo che quel che si vede in questa scena è proprio il contrario di quello che faceva e diceva Peppino, che coniugava perfettamente la politica e la lotta di classe, che non considerava per nulla "fesserie" il diritto al lavoro dei disoccupati e insieme il diritto a un ambiente non saccheggiato dalla speculazione. 

Giovanni Impastato "Oltre i cento passi"

Peppino e Giovanni 

      Classe quarta B wcm

"Vivere nella mia famiglia era una lotta terribile: un amore fortissimo ci legava e una forza malvagia ci metteva l'uno contro l'altro". E non esito neppure a fare una confessione sconcertante: quando mio padre morì, io ebbi sentimenti contrastanti. Ero addolorato, ma provavo anche un senso di sollievo: moriva l'uomo che aveva cercato di imporci la sua visione delle cose e che aveva creduto, così, di metterci al sicuro. E con lui moriva la mafia in casa nostra.

Quindi per andare da casa di Peppino alla casa del boss non ci sono davvero cento passi: si tratta solo di attraversare una strada, il corso Umberto I di Cinisi....

Le Pietre d'inciampo che abbiamo posto a Cinisi per segnare il percorso fra la nostra casa e quella che fu del boss Gaetano Badalamenti,  sono mattonelle colorate, in ceramica, ciascuna delle quali riporta un disegno e una frase che è tratta dalle fonti più nobili della nostra cultura, o da discorsi  di personaggi davvero importanti dell'antimafia....

Adesso, però, grazie a questa installazione artistica, tra Casa Memoria e la ex casa Badalamenti i cento passi ci sono davvero. Non misurano una distanza fisica, ma un abisso tra due mentalità opposte: solare, ricca profonda, multicolore , armoniosa, coraggiosa, sapiente, la prima; muta, univoca,concentrata su un solo punto, fatto di potere e denaro, e di ogni altra cosa ignorante la seconda. 

Giovanni Impastato "oltre i cento passi"

Testo di Daniela Provenzano e Dylan Ferrari (grafico)

Peppino e gli autori del fumetto (Diverso e Scheggia)

Dylan: buongiorno prof

Prof: buongiorno Dylan, siediti! Allora...se dobbiamo ideare questo fumetto, ci dobbiamo conoscere un pò meglio. Definisciti con una SOLA parola.

Dylan: una parola? Ma come si fa!!

Prof: che ci vuole! Ci sarà una parola che ti rappresenta, non è difficile. Io per esempio sono una scheggia impazzita.

Dylan: ha detto UNA parola. Non due.

Prof: hai ragione. Io sono Scheggia...dicevo impazzita, perchè i pazzi, a volte, mi piacciono di più di quelli normali.

Dylan: io sono Diverso

Prof: bene! Allora tu sei Diverso ed io sono Scheggia, possiamo andare d'accordo. Cominciamo!

Scheggia: tu disegni e insieme pensiamo al testo del fumetto. Prepariamo delle alternative e poi decidiamo. Sei tu il protagonista del fumetto, io ti immagino seduto che ascolti musica, Peppino , invece, non so dove sta..ma lo immagino in un posto pieno di bolle, linee verticali...un mondo marziano, ma non importa, di sicuro c'è la musica e lui ti sceglie perchè hai un dono.

Diverso: ok, si! Io sono seduto sul banco e ascolto musica con le cuffie, mentre gli altri, in classe, guardano il film su Peppino. LUI, però, all'improvviso, mi appare vero, reale sullo schermo e sta parlando SOLO a me.

Scheggia: te l'ho detto, ha scelto te perchè sembra che dormi ma, in realtà, sei una radio spenta che non aspetta altro che comunicare... LUI ha visto che hai il dono.

Diverso: ma quale dono e dono!!!

Scheggia: sai disegnare e sai ascoltare....ma ti sembra poco?! A proposito...che musica ascolti?

Diverso: hip hop, rap...roba così

Scheggia: del tipo?

Diverso: Salmo

Scheggia: qualcosa di forte? Di americano?

Diverso: non mi piacciono le americanate...semmai Eminem.

Scheggia: Eminem?... Forte? Mah!.. Ne hanno fatto gli americani di rap più duro. Vabbè dai...torniamo a Peppino. Vuole che ti incavoli, che ti arrabbi di brutto per ciò che vedi in Toscana...e te lo fa dire attraverso i tuoi disegni. Ma tu..quando ti arrabbi tu?

Diverso: oh..io mi arrabbio quando vedo i miei coetanei che dormono, tutti uguali, si vestono allo stesso modo, fanno le stesse cose.

Scheggia: omologati...insomma.

Diverso: non si arrabbiano mai, anche per il ponte di Genova, se la cosa non li tocca personalmente.. non sentono niente...gli scivola addosso, ma pure io sono così, tutti siamo così.

Scheggia: no, non sono tutti così, già tu ne stai parlando, tu le vedi le cose che accadono. Mio figlio, per esempio, non è così, non è uno che non si accorge...

Diverso: no, anche suo figlio sarà così, NOI siamo diversi quando stiamo con i genitori, VOI non ci conoscete, si fidi di me, è così.

Scheggia: no, non sono tutti così, fidati anche tu un pò di me. Veniamoci incontro. Vabbè dai!! 

Continuiamo a lavorare a questo benedetto fumetto.

Diverso: adesso Peppino mi dice che è arrabbiato per la storia dei rifiuti tossici, per il cemento impoverito e per le droghe. I rifiuti li sotterrano nelle campagne, sotto le colate di cemento che ricoprono i piazzali dei centri commerciali e perfino dei cimiteri... la terra dei fuochi l'abbiamo pure noi, QUI, IN TOSCANA....Scrivo tutto questo?

Scheggia: si! LUI direbbe così...chissà forse se la prenderebbe anche con tutti i tuoi coetanei che dormono. Gli direbbe: Oh!!!! datevi una mossa...MUSICA, CULTURA e DISOBBEDIENZA CIVILE!!! Però, io scriverei pure che "la linea della palma", è salita da sud a nord...sai di che parlo, vero? Leonardo Sciascia.

Diverso: chi è?

Scheggia: Ma come!!! Non sai chi è? Il grande scrittore che aveva previsto TUTTO...che la mafia dal sud avrebbe fatto affari al nord...Che bisognava stare attenti alla FINTA ANTIMAFIA...beh..in effetti hai solo sedici anni, avrai modo di leggere...ma ti prego..non ti fissare con un solo genere. Leggi di tutto, da Ovidio a Pasolini e a Zerocalcare e poi fai così pure con la musica...Ma hai idea di quanto è moderno Mozart? E quanto è serio Brian May dei Queen!!! Lo sapevi che è uno dei chitarristi più bravi della storia del rock ed è pure laureato in astrofisica? Ma sul rock mi fermo, se no ...addio fumetto. Ma almeno Pirandello e le maschere che tutti ci portiamo addosso?... Almeno di lui ...ne hai sentito parlare?

Diverso: quali maschere?

Scheggia: le maschere di cui parlavi tu, prima. Quelle che i figli si portano addosso quando stanno con i genitori, ma anche i contrario! Le maschere che portano i prof, gli studenti, gli impiegati di banca...tutti...ma proprio tutti...anche gli esseri fragili indossano una maschera per apparire forti.

Vabbè..SEDICI ANNI...però, pure tu...potresti essere più curioso!!!


Comunque ogni tanto fa bene levarsi la maschera ed essere SOLO quello che siamo: DIVERSO e SCHEGGIA

Il fumetto ha preso vita dopo che abbiamo smesso di chiacchierare... GRAZIE PEPPINO CHE CI HAI FATTO INCONTRARE.

Dylan e Daniela, 13 dicembre 2018


Le vignette di Vauro, contenute nel libro "Oltre i cento passi"

L'obbedienza non è sempre una virtù

Legalità non significa, come spesso si sostiene, il semplice rispetto della legge; legalità è rispetto della dignità umana. Le leggi, infatti, possono essere ingiuste, perchè create da chi vuole usare il potere per sè e non per promuovere il bene delle persone. Quando al centro di una legge manca l'uomo, legalità non è rispettare quella legge, ma lottare fino in fondo affinchè venga cambiata nella direzione giusta. E lottare proprio a partire dalla disobbedienza , civile e pacifica, a quella legge.

Legalità non significa stare zitti e piegarsi di fronte alle sopraffazioni e alle ingiustizie in nome delle leggi, non significa obbedire, accettare le prepotenze e le arroganze di un sistema capitalistico senza rispetto per gli uomini che soffrono e muoiono calpestati nella loro dignità.......

L'antistato

La mafia non è mai stata un antistato....la mafia è dentro e nel cuore dello Stato. Alcune inchieste giudiziarie hanno dimostrato chiaramente che le cose stanno in questo modo, soprattutto quando parliamo della gestione degli appalti, delle grandi opere e in generale dell'uso del denaro pubblico affidato alla politica. Anche se dello Stato facevano parte persone come Dalla Chiesa, Falcone, Boris Giuliano, Chinnici, Cassarà, Borsellino e tanti altri, la nostra opinione non cambia. Queste erano persone che lavoravano per lo Stato e sono state uccise perchè hanno tentato di spezzare un processo di espansione criminale proprio dentro le istituzioni, che favorisca e favorisce un progetto di accumulazione economica illegale.

Giovanni Impastato, "Oltre i cento passi"


Peppino ci offre una bella lezione di civiltà: finchè non abbiamo la percezione del nostro territorio vaghiamo nel vuoto, anche se coltiviamo i più alti ideali. Dobbiamo sapere se c'è gente che ci avvelena, che sotterra i rifiuti, che inquina il mare e non ne risponde, che costruisce case vicino alle spiagge. E per saperlo dobbiamo fare come Peppino: uscire di casa, fare foto, farle circolare e accompagnarle con delle domande. Peppino e i suoi compagni fotografavano le case dei mafiosi....e così la gente cominciava a riflettere e a farsi domande. Cominciava a chiedersi se non si potesse fare qualcosa.

E oggi dico ai ragazzi - voi avete uno strumento che Peppino non aveva: avete internet, avete i social...non usate questi mezzi solo per scambiarvi le foto ....insomma, fate quel che vi piace, ma metteteci anche un pò di attenzione per la realtà che vi circonda, con qualche domanda vera sul mondo in cui vivete e su chi lo sta gestendo per voi.

Giovanni Impastato.

Perchè Peppino ha così presa sui giovani?

Perchè è un esempio giovane e perchè si tratta di un giovane qualsiasi in lotta contro il male. Non un magistrato o una figura istituzionale, ma un cittadino consapevole. E queste cose nel vuoto di valori che ci circonda parlano ai giovani con una voce fortissima.

Luisa Impastato

Casa memoria e Felicia Impastato

Casa  Memoria, è la casa di Peppino, che accoglie tutti per la volontà e la capacità di nostra madre di tenere sempre la porta aperta. Finchè c'era mio padre, il codice della mafia imponeva silenzio e isolamento, poi, mamma Felicia ha voluto conoscere quelli che lavoravano insieme a Peppino, gli amici che quando hanno ucciso suo figlio hanno lottato a mani nude perchè la giustizia facesse il suo corso, quelli che, per intenderci, hanno trovato le tracce di sangue nel casolare, prove decisive per riaprire l'indagine e andare a processo.

Intanto la casa non poteva restare vuota e ci ha pensato mamma Felicia a evitare questo rischio: ha cominciato a ricevere altri giovani, ai quali parlava di suo figlio. Diceva che in loro, nella loro sete di verità e giustizia, vedeva Peppino.

Giovani Impastato "Oltre i cento passi"

Giovanni Impastato incontra gli studenti dell'ISI Pertini

Ricerca realizzata da: Valentina Pasquinelli, Widad Eddbiri, Chaimaa Hamdaoui, Irene Martinelli Marzo 2024, Classe 4B wcm

La Storia

Giuseppe (Peppino) Impastato nasce a Cinisi in Sicilia il 5 Gennaio del 1948 da Felicia Bartolotta e da Luigi Impastato. I suoi familiari erano mafiosi, e una sua zia aveva sposato il boss Cesare Manzella.

Peppino frequenta il liceo classico di Partinico e in quegli anni, con altri giovani, fonda “L'idea socialista”. 

Nel 1977 a Terrasini fonda Radio Aut; dal 1° Maggio cominciò a mandare in onda, due volte al giorno (alle 20 e alle 23), il “Notiziario di Radio Aut, giornale di controinformazione radiodiffuso”. Le notizie venivano raccolte dai giornali e in ogni trasmissione erano presenti dalle 30 alle 40 notizie.

 Nel 1978 si candida alle elezioni comunali con la lista “Democrazia Proletaria”, ma nella notte tra l'8 e il 9 Maggio viene assassinato.

Morte 

In seguito il suo corpo fu fatto esplodere sui binari della ferrovia per far pensare ad un attacco suicida. Lo stesso giorno a Roma viene trovato il corpo di Aldo Moro (politico e giurista italiano) , ucciso dalle Brigate rosse, e la morte di Moro mette in secondo piano quella di Impastato. 

Forze dell’ordine, magistratura e stampa parlano di atto terroristico in cui l’attentatore sarebbe rimasto vittima. La scoperta di una lettera, scritta molti mesi prima, completa il quadro: "l’attentatore era un suicida". Vengono perquisite le case della madre e della zia ma non quelle dei mafiosi e neanche le cave della zona, gestite da quest'ultimi, nonostante dissero che l’esplosivo usato era una mina impiegata nelle cave.

Sui muri di Cinisi un manifesto dice che si tratta di un omicidio di mafia. Un altro manifesto a Palermo, con la scritta: “Peppino Impastato è stato assassinato dalla mafia“.  

Nel maggio del 1992 il Tribunale di Palermo decide l’archiviazione del “caso Impastato”, ribadendo la matrice mafiosa del delitto ma escludendo la possibilità di individuare i colpevoli e ipotizzando la responsabilità dei mafiosi di Cinisi. Nel marzo del 1996 la madre, il fratello e il Centro Impastato presentano un esposto in cui chiedono di indagare su episodi non chiariti riguardanti il comportamento dei carabinieri subito dopo il delitto. Nel novembre del 1997 viene emesso un ordine di cattura per Badalamenti, incriminato come mandante del delitto.

Al funerale partecipano circa mille persone provenienti in gran parte da Palermo e dai paesi vicini.